Lista dell'Ulivo, Area laico-socialista, Cosa Bianca, Sinistra Federata... I vari tentativi di aggregare la galassia ulivista, tra piccole ambizioni e grandi prospettive. E ancora tanta confusione sui contenuti.
L'esaurirsi dell'ulivo trentino: causa motivi contingenti (l'infausto coordinatore Giuseppe Zorzi) e di fondo (il problema, mai affrontato, del doroteismo come prassi di governo).
Una candidatura che in realtà è un benservito; che però non riesce. Anche se, in questa maniera, si mettono a rischio le elezioni. Balletti, intrighi, retroscena dietro la decomposizione di una coalizione.
L’Ulivo ha dei candidati eccellenti: ma si chiamano Kessler e Piccoli. Retroscena, calcoli e intrighi della resurrezione (provvisoria?) del centrosinistra.
Come e perchè il centro-sinistra è riuscito a perdere in Italia, ma a vincere in Trentino. Viaggio tra i vincitori: l’alleanza con la Svp, il riequilibrio a favore della sinistra, il crollo della coalizione (e della Margherita) dove si è voluto imporre l’affarismo. E ora?
Centro-sinistra: a pochi giorni dalla vittoria la Giunta provinciale è di nuovo in fibrillazione. Come si può andare avanti? Nella sinistra ci sono due scuole di pensiero...
Centro-destra: dopo la (meritata) sconfitta locale si dà la colpa alla stampa e agli avversari cattivi. C'è anche chi cerca di ragionare...
La Giunta Dellai non ha più ragione d'essere: sbeffeggiati i programmi, la voglia di poltrone non trova sbocchi razionali. Le ragioni di fondo di una crisi irresolvibile.
Con la Casa dei Trentini, la virata al centro di Dellai, verso il modello Svp e la (meritata) marginalizzazione della sinistra. Motivi e prospettive di una svolta regressiva. E il Trentino che guarda al futuro?
Il fascino del “nostro leader” Dellai non c’è più, la base di sinistra lo contesta, gli ex-Dc lo aborrono. Lo sostengono, per interesse, le burocrazie di partito. Gli spazi che si aprono a una candidatura alternativa.
L’esito di un’esperienza politica: un Trentino più debole e solo. La strategia dell’Ulivo, dalla teoria alla pratica. Le alternative oggi, nella politica e nella società.
Il cul de sac della sinistra trentina: hanno programmi convincenti, ma al goveno non li realizzano, di Dellai in privato danno un giudizio disincantato, ma in pubblico farfugliano “che governa bene”. Queste sarebbero le vere questioni: ma per non affrontarle continuano a disquisire di formule, federazioni, liste uniche, case comuni... E rischiano di disperdere una preziosa cultura del programma.
“Come ha governato la Giunta Dellai?” La sinistra di fronte a questo bilancio, dibattito con Mauro Bondi (Ds), Walter Micheli (Costruire Comunità), Giovanni Kessler (Ulivo).
Con la proposta di una fusione degli attuali partiti, deliberatamente rinunciando a discutere di contenuti, la sinistra prova a uscire dal tunnel. Con grande affanno.
La sofferta e obbligata decisione del movimento: confluire nell'aggregazione dell'aborrito Dellai. Naturalmente per cambiarla. Scelta che guarda al futuro, ma intanto...
Organizzazione, finalità, aspettative, delle stranissime primarie del centro-sinistra. Intanto un primo dato rivoluzionario: contro ogni previsione i partiti hanno smesso di litigare.
Partito territoriale, di raccolta, federato...: le boutade, le fesserie, gli spunti interessanti e quelli pericolosi nelle chiacchiere/proposte del Palazzo sul prossimo futuro del partito del Presidente.
La nuova invadenza clericale, la divaricazione tra i valori “cattolici” e quelli laici, che conseguenze sta avendo sulla politica? Taglierà alla base l’Ulivo? Saboterà la convergenza tra la cultura di sinistra e quella cattolica? Dibattito a più voci, tra studiosi e politici credenti e non credenti.
A confronto Giuseppe Detomas (Unione) e Giacomo Santini (Forza Italia), che si affrontano nel solo collegio senatoriale veramente in bilico, quello della Valsugana.
Le tasse e quale società si vuole: due temi strettamente correlati, affrontati solo con vergognose furbizie (dalla destra) o ambigue timidezze (dalla sinistra).
L'Unione trentina, egemone in tutti gli ambiti sociali, vince per un risicato 0,4%. Come mai? Le due politiche della giunta provinciale, innovazione in città, contributi nelle valli. Risultato: disagio sociale, un modello di sviluppo obsoleto, il sistema di potere che entra in crisi.
Evasione e lavoro dequalificato, oppure cultura e tecnologia? L’antitesi che spiega l’avanzata del centro-destra, e indica l’alternativa, in un’intervista al senatore Giorgio Tonini (Ulivo).
L'Associazione per il Partito Democratico: non solo per unire sinistra e cattolici, ma anche per rigenerare i partiti. Un tentativo generoso: anche realistico?
La spinta per la fusione delle culture cattoliche e di sinistra; e il superamento della partitocrazia. Mentre a Roma si cercano strade nuove, a Trento intanto...
La crisi del partito del Governatore: calano i voti, si dimezzano gli iscritti, sorge il dubbio che non ci sia una chiara strategia. In questo contesto, silurato il vecchio segretario (Mauro Betta) si avanzano tre candidati. Che ci dicono che...
Andreolli e Dellai non possono dirlo, ma non vogliono il Partito Democratico. Il primo per ragioni personali, il secondo strategiche. Quando invece sarebbero da cambiare presone e strategia.
Come Lorenzo Dellai perde il Congresso della sua Margherita. E come si appresta a lanciare un nuovo partito. Per ora una grandissima operazione di packaging.
La Festa dell'Unità sulla Neve: tanto popolo, tanta passione politica, poche certezze e pochissimi giovani. Eppure questa gente è un patrimonio per tutti: a rischio di estinzione?
Lorenzo Dellai, presidente di una giunta provinciale in calo di consensi, lancia ipotesi di nuove scatole politiche: e riesce a spostare il dibattito dalle cose da fare alle formule del politichese.
Congresso DS: un partito con le spalle al muro,conscio di essere ormai irrilevante. E perchè, proprio per questo, può - forse - costruire qualcosa di nuovo.
Il Partito Democratico in Trentino non si farà (forse, nel 2009...). Tutte le motivazioni (quelle vere) e le implicazioni (gravi) di una scelta arretrata: il prevalere nella Margherita dei feudatari di valle, una “casta” privilegiata, foraggiata e contraria ad ogni innovazione. Così il Trentino diventa, da supposto laboratorio, ultimo vagone: e l’Autonomia stessa perde le proprie ragioni d’essere.