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Telefono: contratti disinformati

E inoltre: diritti del vacanziere, doppia velocità della benzina e caro-banche.

Il signor P. B. N. di Trento ci ha segnalato tempo fa di aver sottoscritto un contratto con H3G. In seguito, però, si è reso conto che quanto esposto a voce non rispondeva alla realtà, per cui intendeva risolvere il contratto, oltre che denunciare la compagnia per pubblicità ingannevole. Abbiamo trasmesso a livello nazionale la segnalazione ricevuta e l’Antitrust, assieme ad altre segnalazioni ricevute anche da altre parti, ha accolto la denuncia presentata condannando H3G per pubblicità ingannevole.

L’Antitrust ha deliberato nei giorni scorsi che i messaggi pubblicitari di H3G relativi alle offerte di telefonia mobile "No Tax" e "B.smart", costituiscono pubblicità ingannevole e pertanto ha condannato H3G al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria maggiorata del 60% in considerazione dell’aggravante che H3G è già stata destinataria di altri provvedimenti di ingannevolezza .

La Delibera dell’Antitrust costituisce un significativo punto di riferimento sia per i consumatori, che hanno ora maggiori certezze circa la comprensibilità e completezza dell’informativa commerciale a cui hanno diritto, sia per gli operatori di telefonia, i quali non hanno più scuse quando pubblicizzano offerte di telefonia con messaggi poco chiari e con omissioni di informazioni rilevanti.

L’Antitrust infatti, rilevando che "un consumatore, che abbia maturato la sua scelta sulla base di un messaggio pubblicitario, non necessariamente consulterà un’altra fonte informativa potendo, al contrario, decidere di aderire all’offerta sulla base delle informazioni parziali e fuorvianti riportate nel messaggio", ha stabilito che "la completezza della comunicazione pubblicitaria deve coniugarsi con la chiarezza delle condizioni di fruizione delle offerte pubblicizzate: pertanto tutte le informazioni che attenuano in modo considerevole la portata delle offerte pubblicizzate devono essere fornite contestualmente al messaggio pubblicitario e non può essere sufficiente a sanare tali carenze informative il rinvio ad altre fonti informative del tipo ‘per informazioni e condizioni economiche visita il sito www…. Oppure vai presso i negozi…’.

Con riferimento alla denuncia presentata, l’Antitrust ha verificato circa la pubblicità di H3G:

  • la scarsa comprensibilità di informazioni rilevanti circa la presenza di condizioni e limitazioni in grado di ridimensionare sensibilmente la convenienza della promozione: copertura territoriale dei servizi UMTS, vincoli all’utilizzo del terminale, durata minima contrattuale, scatto alla risposta, limitazioni quantitative circa le gratuità promosse dalla pubblicità e l’applicazione del piano tariffario, richiesta ed efficacia della Mobile Number Portabilità;
  • l’omissione di informazioni rilevanti quali: soglie minime di traffico, durata minima contrattuale, somme da pagare per recesso anticipato, prezzi per chiamate e videochiamate oltre soglia.

I diritti del vacanziere. Il signor T. R. di Riva del Garda, avendo subito durante le ultime vacanze (ponte del 1° maggio) notevoli disagi, vuole sapere come comportarsi, una volta rientrato a casa, per far valere i propri diritti. Ecco alcuni consigli:

1. Qualsiasi reclamo dobbiate fare, inviatelo sempre tramite raccomandata con ricevuta di ritorno il prima possibile, indirizzandolo all’interessato e alle autorità competenti.

2. Nel caso in cui abbiate scelto per la vostra vacanza un pacchetto di viaggio "tutto compreso", per aver diritto a un risarcimento occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettando il termine tassativo di dieci giorni lavorativi dalla data del rientro. Indirizzatela al Tour Operator organizzatore del viaggio e all’agenzia presso cui il viaggio è stato acquistato.

3. Chi ha scelto una vacanza in albergo, sappia che l’albergatore era obbligato a ricevere il denaro che il cliente avesse voluto lasciare in cassaforte; in ogni caso, il titolare risponde dei furti che il cliente subisce, senza alcun limite nel caso in cui i beni o il denaro sottratti gli siano stati consegnati o la perdita sia imputabile ad esso od ai suoi dipendenti, mentre il risarcimento non potrà superare una somma pari a 100 volte il valore della camera se gli oggetti sottratti o distrutti non sono stati consegnati ma lasciati in stanza.

4. I principi di tutela cui ci può appellare nel caso del soggiorno in albergo, valgono anche per chi ha scelto di passare la vacanza in campeggio, in un bed & breakfast, o in un agriturismo.

5. Se al momento del rientro il vostro bagaglio è stato smarrito o danneggiato, dopo aver effettuato la denuncia direttamente in aeroporto, dovete inoltrare richiesta di risarcimento alla compagnia aerea tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

6. Chi ha subito overbooking o una cancellazione del volo da parte della compagnia aerea, ha sempre diritto a un risarcimento proporzionale alla lunghezza del percorso. Inoltre il passeggero, anche in caso di ritardo superiore alle due ore, ha diritto di ricevere vitto e alloggio dalla compagnia per il tempo di attesa prima di ripartire immediatamente o in altra data per lui opportuna, o in alternativa il passeggero può ottenere il rimborso della parte di percorso non goduta per partire con altra compagnia.

Per qualsiasi altra informazione o per ottenere una consulenza ci si può rivolgere anche telefonicamente (059/2032557 ), al Servizio SOS TURISTA, Sportello Tutela Diritti, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 ed il lunedì, martedì e giovedì dalle 15 alle 18, e-mailinfo@ sosvacanze.it

Ancora sulla doppia velocità della benzina. P.D. di Grigno non riesce a darsi pace del fatto che la benzina aumenta continuamente, indipendentemente dall’aumento del costo del petrolio. Da tempo Federconsumatori denuncia che il trend per l’energia sviluppata dai carburanti fossili è in netto peggioramento per tutti i cittadini che devono subire la doppia velocità sui prezzi della benzina. Il costo dei carburanti e dell’energia tutta fa un poderoso balzo in avanti ogni volta che il costo del barile aumenta, ma non diminuisce altrettanto quando questo scende.

In America Bush ha stabilito che il controllo di eventuali manipolazioni sul prezzo dei carburanti sia valutato dal Ministero dell’Energia. Possibile che in Italia non sia stata ancora istituita una Commissione d’inchiesta con poteri sanzionatori visto l’aggravarsi della situazione?

Il forte aumento del prezzo del petrolio al barile pari a circa 73 dollari e il costo della benzina ad 1.35 euro al litro avranno una ricaduta sulle famiglie italiane di 120 euro all’anno per la benzina, 112 per l’aumento dei costi di trasporto dei beni di largo consumo, 105 per luce e gas e, probabilmente, di 160 euro all’anno per il riscaldamento domestico. La somma complessiva dell’aumento è di circa 490 euro all’anno per famiglia: una vera e propria stangata!

Affinché tutto questo sia in parte scongiurato è necessario:

  • un forte processo di modernizzazione della rete distributiva dei carburanti ed un contestuale allargamento della vendita degli stessi ai grandi centri commerciali;
  • che i petrolieri, a fronte dei miliardi di euro di profitti, ne reinvestano buona parte per impianti di cracking (una molecola di olio pesante che produce due molecole di benzina ) e di alchinazione (due molecole di gas che unendosi danno una molecola di benzina ) per migliorare la percentuale di produzione di benzina dal petrolio;
  • un serio piano energetico basato sui risparmi, sulle fonti alternative e soprattutto, sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas naturale, accelerando sia l’ampliamento dei gasdotti, sia la costruzione di rigassificatori;
  • l’introduzione di un meccanismo di calmieramento della parte fiscale del prezzo dei carburanti onde evitare aumenti clamorosi del gettito stesso. Ciò è quello che è accaduto negli ultimi anni con l’aumento dell’accisa di 4 centesimi al litro e con quello automatico dell’IVA di 4 centesimi al litro di carburante, con un incremento della parte fiscale di 3 miliardi di euro all’anno.

Caro-banche. Il sig. F. T. di Gardolo (e come lui molti altri consumatori) ci chiede cosa hanno intenzione di fare le associazioni dei consumatori di fronte ai continui aumenti e alle infinite commissioni che le banche richiedono per i conti correnti bancari. In effetti il problema è sentito non solo dai consumatori, ma dalla stessa Autorità Garante della concorrenza e del mercato, che ha sentito la necessità di ascoltare due associazioni dei consumatori (Adusbef e Federconsumatori ) in merito a questi temi. In tale occasione i rappresentanti dei consumatori hanno sottolineato i seguenti aspetti dei costi dei conti correnti bancari:

  • la scarsa trasparenza connessa alle modalità di comunicazione delle variazioni unilaterali delle condizioni ai sensi dell’art. 118 T.U.B.;
  • l’opportunità di utilizzare forme di comunicazione più dirette, con certezza della durata delle condizioni contrattuali e specificando i nuovi costi in valore assoluto e non semplicemente le variazioni intervenute;
  • l’introduzione di nuove ed artificiose voci di costo successive alla stipula del contratto;
  • la scarsa utilità di strumenti quali "Patti Chiari", che non prevede certificazioni ufficiali, sanzioni per le banche che non rispettano quanto dichiarato, e l’assenza di modalità di conciliazione;
  • le difficoltà relative alla portabilità del conto ed alla domiciliazione delle utenze.

L’Autorità Garante si è riservata di rispondere a queste osservazioni; appena riceveremo una risposta, lo comunicheremo immediatamente.