Scuola: come risparmiare
E inoltre: gli aspetti concreti del Decreto Bersani, l’indennizzo diretto nelle assicurazioni e le spese bancarie.
Il sig. V. R. di Trento ci chiede se esistono delle possibilità per risparmiare nella spesa per la scuola. A questo proposito vogliamo portare a conoscenza dei consumatori alcune iniziative che vanno nella direzione richiesta dal lettore.
1) 258 milioni di euro per gli studenti meno abbienti. Dal Ministero della Pubblica Istruzione sono stati stanziati 258 milioni di euro per gli studenti meno abbienti. Però, per far sì che tali interventi avvengano, occorre che venga ripristinata equità ed uguaglianza dei diritti fra tutti i cittadini. Purtroppo, invece, alla luce dei dati diffusi dall’Agenzia delle entrate, chi ha una ritenuta alla fonte sarà difficilmente inserito tra i beneficiari sia delle borse di studio, sia della gratuità dei libri di testo, poiché con il valore fissato di 15.000 euro di reddito annuo massimi, difficilmente potrà rientrare nei termini presi in considerazione. Coloro che, al contrario, pur percependo redditi alti, hanno un sistema di tassazione legato alle loro dichiarazione, evadendo il fisco hanno anche il vantaggio di vedersi riconosciuti dei benefits a favore dei figli.
E’ infatti possibile che al figlio del professore di scuola media non venga riconosciuto il diritto alla borsa di studio o ai libri gratuiti, mentre al figlio del proprietario di un grosso esercizio commerciale o di un avvocato o di un medico venga data l’esenzione e la borsa di studio.
2) Libri in affitto. Un mezzo per aggirare il sempre più gravoso "caro scuola" è quello suggerito ed adottato da un liceo di Bergamo, secondo cui i libri di testo non si comprano più, ma si noleggiano, ovvero vengono concessi in prestito agli studenti con uno sconto del 55% sul prezzo di copertina, con un risparmio pari al 30-40%. Nel 2005 l’esperimento aveva coinvolto una cinquantina di famiglie, numero che quest’anno si è triplicato. Il Dirigente responsabile afferma che "dopo aver interpellato il comitato dei genitori, al sistema, che offre enormi benefici in termini di tempi e denaro, si è iscritto il doppio degli alunni. L’alunno si presenta e ritira i libri scegliendo tra due opzioni: testi usati ma in buono stato, scontati del 55%, oppure libri nuovi da restituire l’anno successivo e su oltre 300 euro di spesa, con questo escamotage se ne risparmia almeno un terzo". Il sistema consiste nel fatto che i libri, dati a noleggio, vengono poi riaffittati ad altri studenti l’anno seguente.
3) Come ridurre il costo dei libri e il corredo scolastico. Prima di acquistare un libro di testo occorre confrontarsi con gli insegnanti, per evitare di comprare libri inutili; in secondo luogo è utile rivolgersi al circuito dell’usato per i testi adottati già da tempo (mercatini dell’usato, siti Internet e cartolerie con compravendita dell’usato ); in terzo luogo acquistare i testi di nuova introduzione presso la grande distribuzione; in quarto luogo vagliare l’acquisto dei dizionari la cui edizione aggiornata spesso è dovuta solo a modifiche marginali.
Per quanto riguarda il corredo: preferire i kit; acquistare il corredo nei supermercati; rinviare l’acquisto degli accessori, come materiale per il disegno tecnico, libri di lettura, ecc.., seguendo le indicazioni dei docenti.
Aspetti concreti del decreto Bersani. B. S. di Gardolo ci chiede, al di là delle polemiche estive, quali sono gli aspetti vantaggiosi per i consumatori del decreto Bersani sulle cosiddette liberalizzazioni.
Sono molti gli argomenti trattati dal decreto Bersani, che, è bene ribadirlo, consta di oltre 50 pagine. Due sono gli aspetti che in questo numero della rivista intendiamo analizzare, e precisamente:
- La legge sul risparmio. Il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti ha presentato la richiesta, nel corso di un’audizione in Commissione Finanze del Senato, del riordino delle Autorità che regolano il settore del risparmio . Le associazioni dei consumatori presenti (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) hanno evidenziato la necessità di ripensare il modo con cui le diverse Autorità svolgono il proprio compito di controllo. Il riordino delle Authority del settore del risparmio si rende improcrastinabile per evitare che si ripetano scandali quali bond argentini, Cirio, Parmalat, Finmatica, Giacomelli, ecc…
- La class action (azione collettiva). Gli scandali economici degli ultimi anni, che hanno provocato danni a migliaia di investitori, di utenti e consumatori di prodotti alimentari o farmaceutici, sarebbero stati affrontati in tempi più rapidi e minore spesa se i cittadini avessero avuto questo strumento. Rispetto al vecchio progetto di legge del 2004, passato alla Camera e poi bloccato al Senato, l’attuale proposta amplia il campo di applicazione della class action e riconosce al giudice il potere di fissare l’importo all’utente danneggiato. La Federconsumatori si è sempre battuta per raggiungere questo risultato. Con la nuova proposta le associazioni dei consumatori, oltre a portare in giudizio l’impresa al fine di ottenere dal giudice un’inibitoria all’uso della clausola di cui è stata accertata l’abusività, come previsto dal codice del consumo del 2005, possono finalmente rappresentare collettivamente i cittadini per ottenere risarcimenti di danni e difendere i loro legittimi interessi.
A ssicurazioni: l’indennizzo diretto. T. S. di Rovereto vuole sapere quali vantaggi porta all’assicurato l’indennizzo diretto per quanto riguarda la liquidazione dei sinistri.
L’esperienza del passato deve mettere in guardia i consumatori perché ad ogni cambiamento, purtroppo, non sempre sono seguiti risultati positivi. La liberalizzazione delle tariffe, la patente a punti, il Codice delle assicurazioni, l’accordo di conciliazione tra ANIA ed Associazioni dei Consumatori non hanno finora prodotto quel cambiamento che tutti auspicavano.
Questa volta l’indennizzo diretto deve essere applicato e non può essere persa l’occasione per incidere sulle due grandi emergenze odierne: tariffe e qualità del servizio. L’indennizzo diretto è stato giudicato positivamente sia dalle compagnie di assicurazione sia dalle associazioni dei consumatori. Pertanto Ministero, Antitrust, ISVAP, con il contributo delle parti in causa, ovvero aziende e consumatori, hanno tutti i poteri, la capacità politica e le opportunità per ricercare consenso e soluzioni compatibili con l’obiettivo di ridurre le tariffe e migliorare le qualità del servizio.
I capisaldi della nuova regolamentazione, a nostro parere, devono essere un accesso semplificato al servizio di liquidazione sinistri ed un utilizzo della conciliazione.
Banche: cosa cambia. C. S. di Martignano ci chiede se i servizi bancari, dopo il decreto Bersani, hanno subito una diminuzione e in quale misura.
In base ad una indagine svolta dall’Antitrust sulle banche, è risultato che dal 2005 ad oggi, in nove banche, i conti per le famiglie sono cambiati in questo modo: più basse le spese visibili, più alte quelle invisibili.
Per avere l’estratto conto allo sportello l’aumento è stato dell’8,6%; la commissione annua di massimo scoperto è salita, extra fido, al 3,2% con un aumento del 10% ed è schizzata, entro fido, al 2,34% con una crescita del 39%.
Il blocco del bancomat costa 10 euro: + 40%.
I rendimenti dei tassi attivi lordi bancari sono ancora bassissimi: 0,22%, nonostante gli inviti all’adeguamento alle variazioni CEE.
Quello che al consumatore viene presentato come un abbattimento dei costi sembra un’operazione di facciata. Più della metà dei conti sono "a pacchetto", ma i servizi compresi sono sempre meno. Non a caso le banche nel 2004 hanno guadagnato oltre 10 miliardi di euro e, nel 2005, anche di più, con un rendimento di oltre il 10% sul capitale.
Occorre tristemente constatare che né le fusioni degli ultimi anni, né il massiccio ingresso delle banche straniere, né il raddoppio degli sportelli hanno determinato dei vantaggi reali nei confronti dei consumatori.