In viaggio per il ponte
E inoltre; mutui bancari e questione Telecom.
I signori C. A. di Borgo, M. D. di Avio ed altri, non avendo molta esperienza come turisti, ci hanno chiesto come comportarsi nel caso di viaggi brevi per evitare inconvenienti, Cercheremo di fornire sommariamente un vademecum, tenendo presente che per casi particolari, una volta tornati a casa, ci si potrà rivolgere al nostro sportello di Trento, oppure al Servizio SOS TURISTA (tel. 059/2032557; fax 059/2032659; e-mail: info@sosvacanze.it ) dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, che offre, oltre ad una prima consulenza telefonica gratuita, anche un servizio di consulenza ed assistenza fino alla conciliazione in caso di controversia in materia turistica.
Per tutti coloro che hanno deciso di partire per qualche giorno durante i ponti del 25 aprile e del 1° maggio ecco alcuni consigli da seguire:
- Al momento della scelta del viaggio, se vi rivolgete ad una agenzia, pretendete sempre che vi siano consegnati i dépliants e gli opuscoli illustrativi; si tratta di un obbligo che spetta per legge al venditore del pacchetto o del servizio turistico e nel primo caso il codice del consumo prevede le indicazioni che l’opuscolo deve fornire in modo chiaro e preciso: il prezzo, i mezzi di trasporto, la classificazione degli hotels, ecc.
- Chi compra un pacchetto turistico tutto compreso deve ricevere copia del contratto con una descrizione precisa del pacchetto stesso in tutti i suoi elementi.
- Il prezzo globale può essere modificato, purché almeno 20 giorni prima della partenza, soltanto se il contratto ne prevede la possibilità e l’aumento è dovuto ad un rincaro nel costo dei trasporti, nelle tasse di imbarco e sbarco o nell’oscillazione dei cambi (naturalmente questo rischio non esiste più per i viaggi nell’area Euro); se l’aumento supera il 10% il turista può comunque rinunciare al viaggio ottenendo la restituzione di quanto versato, oppure fruire di un diverso pacchetto con conguaglio della differenza se esso è di minor valore.
- Qualsiasi modifica che l’organizzatore dovesse essere costretto ad apportare va comunicata per iscritto al cliente, che entro due giorni può recedere dal contratto se la modifica è significativa al punto da rendere non più interessante il pacchetto.
- In caso di qualsiasi danno che il turista dovesse subire, il tour operator deve risarcirlo anche se questo è stato provocato da uno dei suoi fornitori (per esempio la compagnia aerea o l’albergatore ), eccetto solo i casi di colpa del consumatore o di causa di forza maggiore.
- Per avere diritto ad un risarcimento per eventuali disservizi subiti durante la vacanza, occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettando il termine tassativo di dieci giorni lavorativi dalla data del rientro, indirizzandola al Tour Operator, organizzatore del viaggio, e all’agenzia presso cui il viaggio è stato acquistato.
- Chi si reca in albergo deve sapere che l’albergatore è obbligato a ricevere il denaro che il cliente voglia lasciare in cassaforte; in ogni caso, il l’albergatore risponde dei furti che il cliente subisce, senza alcun limite nel caso in cui i beni o il denaro sottratti gli siano stati consegnati o la perdita sia imputabile ad esso od ai suoi dipendenti, mentre il risarcimento non potrà superare una somma pari a 100 volte il valore della camera se gli oggetti sottratti o distrutti non sono stati consegnati ma lasciati in stanza.
- Chi utilizza l’aereo deve tener presente che in caso di troppe prenotazioni che costringano qualcuno a non partire, o in caso di cancellazione del volo, questi ha sempre diritto ad un risarcimento proporzionale alla lunghezza del percorso.
- Il passeggero, in caso di ritardo del volo superiore alle due ore, ha diritto di ricevere vitto e alloggio dalla compagnia per il tempo di attesa prima di ripartire immediatamente o in altra data per lui opportuna, o in alternativa, può ottenere il rimborso della parte di percorso non goduta per partire con altra compagnia.
- Per il viaggio in aereo, se viene smarrito il bagaglio e nel caso in cui il viaggiatore non si trovi nel luogo di residenza, ha diritto ad ottenere dalla compagnia aerea una somma di denaro per poter far fronte alle prime necessità, in attesa che venga ritrovato il bagaglio.
La rinegoziazione dei mutui bancari. M. P. di Arco vuole sapere se, in seguito alle liberalizzazioni di Bersani, è possibile rinegoziare anche i vecchi mutui, ovvero quelli contratti con le banche prima dell’entrata in vigore delle liberalizzazioni.
Proprio qualche giorno fa, in proposito, si è svolto un ulteriore incontro tra le associazioni di consumatori e l’ABI (l’associazione che raccoglie le banche) sul problema dei mutui. Così come prevede il decreto Bersani, le associazioni e l’ABI, in rappresentanza dei cittadini e delle banche, si stanno confrontando per raggiungere un accordo onde definire le regole generali di riconduzione ad equità dei contratti di mutuo in essere prima dell’entrata in vigore del decreto, mediante la determinazione della misura massima dell’importo della penale dovuta nel caso di estinzione totale o parziale del mutuo.
Per la prima volta si è svolta una vera trattativa, con le parti che hanno fatto passi avanti verso un accordo.
Attualmente le distanze tra le posizioni sono ancora notevoli, ma è previsto a breve un altro incontro e ci si augura di giungere ad un accordo soddisfacente per i cittadini; appena ne avremo notizia ne daremo informazione..
La questione Telecom. Ci scrive V. P. "Sono proprietario di circa 1200 azioni Telecom, derivanti da azioni Tim trasformate dopo l’incorporazione di quest’ultima in Telecom. Ho sempre creduto in quest’azienda e prima a quelle dalle quali essa deriva. Purtroppo la sua privatizzazione e le vicende che si sono in questi anni susseguite, hanno portato solo danni alla collettività e perdite ai piccoli azionisti. Le recenti inchieste di "Report" hanno anche evidenziato, oltre alle malefatte delle intercettazioni ordinate dai "proprietari", un grave stato di abbandono delle strutture primarie dell’azienda (reti e infrastrutture), la vendita a prezzi irrisori di molti beni immobili, acquistati da società facenti capo all’azionista di riferimento. E’ ora di dire basta a questo tipo di privatizzazioni (la Rai farà la stessa fine), dove al pubblico restano ingenti spese e laceranti disfunzioni, mentre a pochissimi privati (manager superpagati e proprietari dei pacchetti azionari di controllo) restano lauti guadagni, in molti casi esentasse.
Vorrei aderire ad iniziative portate avanti dal basso per impedire che chi controlla Telecom con una minima parte di azioni (18% ), ancora una volta, dopo aver devastato e saccheggiato l’azienda, si arricchisca ulteriormente, a scapito di una moltitudine di piccoli azionisti".
Abbiamo voluto riportare integralmente una delle tante lettere che in questi giorni abbiamo ricevuto anzitutto perché dimostra, dopo il disastro dei bond Argentini, Cirio e Parmalat, una presa di coscienza dei piccoli risparmiatori, in secondo luogo ci inorgoglisce per aver alcuni mesi fa costituito il "Comitato Telecom", proprio in difesa dei piccoli risparmiatori, in nome dei quali il 16 aprile prossimo – quando questo giornale sarà in stampa - andremo all’assemblea Telecom con le deleghe dateci da alcuni risparmiatori che hanno creduto in noi, dandoci fiducia e ci auguriamo di non deluderli. Comunque il comitato costituito andrà avanti e auspichiamo una massiccia presenza all’assemblea generale Telecom per dare un segnale significativo a tutti i cittadini del nostro Paese.
Condividiamo molte delle considerazioni di V. P., in quanto Tronchetti Provera, dopo aver saccheggiato un’azienda leader del mercato, che era il fiore all’occhiello durante la gestione pubblica anche per la qualità dell’offerta, ha inaugurato la strategia della tensione (specie con banche e Governo) per uscire da una gestione disastrosa, aumentando la posta con la vendita e lo smembramento di un’azienda strategica a messicani di America Movil ed americani di At&T.
Il via libera alle trattative con il gruppo Usa At&T e quello messicano America Movil per la cessione del 66% di Olimpia, la società che controlla il 18% di Telecom Italia, deve destare, a nostro parere, la massima attenzione da parte del Governo, non con la finalità di interferire in un libero mercato, ma ponendo veti sull’alienazione di un assetto strategico per qualsiasi Paese, come la rete delle comunicazioni, pagata nel tempo in bolletta dalla generalità degli utenti della vecchia Sip, oggi Telecom.
La rete della telefonia, infatti, è un assetto strategico per l’Italia, mentre l’eventuale cessione agli americani potrebbe portare ad uno smembramento possibile, ad uno "spezzatino", che mette a rischio altre infrastrutture e la stessa sovranità, già troppo minacciata, del nostro Paese.
Le associazioni dei consumatori cercheranno di impedire ai capitani d’industria senza capitali, i quali hanno prima acquistato le aziende con i soldi delle banche (quindi dei risparmiatori, come lucidamente ha anche sostenuto V. P., poi hanno saccheggiato un’azienda come Telecom, di poter attuare liberamente un piano di dismissione.
Riteniamo, infine, che si sia parlato molto a sproposito in ordine alla Telecom della questione dell’italianità. A tale proposito ricordiamo che nel settore delle telecomunicazioni, già caratterizzato da un diverso grado di concorrenza e competitività, su cinque operatori vi è un operatore cinese, uno egiziano, uno tedesco ed uno svizzero.
Pertanto non possiamo essere d’accordo che in settori così rilevanti per lo sviluppo economico, sociale ed anche culturale del Paese, come quello della comunicazione, non vi sia alcuna presenza di operatori italiani.