Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca
QT n. 5, maggio 2012 Seconda cover

LaVis: chi l’ha affossata e perché

Le responsabilità della casta degli impuniti, a cominciare da Diego Schelfi.

Diego Schelfi

Schelfi rieletto presidente del movimento cooperativo? Ancora? Ma com’è possibile?

Dopo che aveva fatto modificare lo Statuto della Federazione per permettere un quarto mandato, ma giurando, lacrime agli occhi, che no, non era per lui? E ora che si è rimangiato la parola e i giuramenti, e si è rimesso in corsa per il quarto mandato, diventando la favola di tutti i bar della provincia, quale credibilità pensa di avere? Anche perché i suoi nove anni da presidente sono tutti da discutere: tra disastri annunciati (cooperative di Fiavè e LaVis), perniciose commistioni con i poteri forti (la finanziaria della Curia, Isa, sopra tutti), una ridislocazione del potere all’interno del movimento cooperativo, tutto concentrato nei superboss (i presidenti dei grandi consorzi) e la marginalizzazione delle cooperative di primo grado, per non parlare dell’irrilevanza degli oltre 100.000 soci - tutto questo fa della cooperazione di Schelfi un gigante malfermo. Come si può pensare, negli anni della globalizzazione e dei rapidi cambiamenti, di ibernare il movimento mantenendo in carica un tale discusso presidente?

Eppure è proprio la somma di tutte queste contraddizioni da un lato a rendere, per la prima volta da decenni, vera, appassionata e anche lacerante la corsa per la presidenza, dall’altra a spiegare come mai a Diego Schelfi non si sia dato il benservito. Anzi.

Per approfondire la questione intrecciamo due livelli del discorso: da una parte la corsa alla presidenza, dall’altra i risvolti nascosti della vicenda rivelatrice ed emblematica, la crisi della Cantina LaVis. Accendendo un faro sulle miserie della Cantina, si vede in controluce il gioco del potere nella Federazione.

I nostri lettori sanno come il tracollo di quella che fino a 5-6 anni fa era indicata come la Cantina modello della vitivinicoltura trentina, non sia dovuta solo - come sostiene la vulgata ufficiale - agli errori di politica industriale di un management audace ma sfortunato, che ha investito ed acquisito massicciamente alla vigilia della crisi. No; oltre a questi, oltre ad autentiche sconsideratezze (acquisto di Casa Girelli), oltre a balorde megalomanie (Maso Franch), ci sono stati veri e propri spostamenti di ricchezza dalla Cantina ad altri soggetti. In particolare 4 milioni di euro immotivatamente trasferiti a Isa, la Finanziaria della Curia; e 7 milioni persi in America, con i continui rifornimenti ad una società di commercializzazione locale, la Fine Wine International, che per almeno 5 anni (5 anni!) incamerava milioni di bottiglie ma mai pagava alcunché (vedi sul numero scorso “La vacca da mungere”).

Come è potuto accadere tutto questo? Come mai, nel civile Trentino, 1500 famiglie contadine sono risultate brutalmente impoverite, a vantaggio di robusti poteri finanziari locali e di sconosciuti approfittatori americani? Cosa non ha funzionato nei controlli societari? E nei controlli interni al mondo cooperativo, che proprio i soci devono anzitutto tutelare? Questo è il problema. E su questo iniziamo a misurare il significato della presidenza di Diego Schelfi e quello della sua ricandidatura.

Primo punto fermo: l’Istituto di Sviluppo Atesino, Isa. Di cui Diego Schelfi era presidente nel 2002-2003 ed è rimasto consigliere fino all’anno scorso. Nei numeri scorsi abbiamo spiegato come nel 2005, nell’acquisto di Casa Girelli, LaVis si sia fatta affiancare da Isa, con cui stringeva un patto leonino con cui, in cambio di una partecipazione di 8 milioni all’acquisto, si impegnava, nel 2010, a ricomprarne la quota a un valore prefissato di oltre 12 milioni. Un guadagno secco per Isa di oltre 4 milioni, di fatto un prestito a un interesse composto del 9%, quando il tasso usuraio era del 7,5%.

A chi materialmente sono andati questi 4 milioni? La tabella elenca i soci Isa che hanno incamerato i soldi della LaVis: sono i poteri forti del Trentino, quelli che risultano sempre vincenti. Al loro interno, con una piccola quota e un non irrilevante guadagno personale (5.000 euro), lo stesso Schelfi, in lampante conflitto d’interessi, contemporaneamente consigliere della finanziaria e presidente della cooperazione, che siede con gli speculatori quando dovrebbe difendere i tartassati.

La casta degli impuniti

Tralasciamo per ora Isa e passiamo all’oscuro inghippo della società americana FWI. Le scritture contabili esistono per rendere le transazioni trasparenti, per tutelare i soci; ma qui sembra che tali principi non esistano: tutta una serie di strutture di controllo, peraltro profumatamente pagate, non vedono e non parlano. Qualcuno ne risponderà? Nessuno, finora.

Dunque FWI, società americana di Casa Girelli, finché questa è di proprietà della famiglia Girelli fa il suo mestiere di vendere vino senza infamia e senza lode; ma quando Casa Girelli è acquistata da LaVis, accumula solo perdite, incamera le bottiglie e non restituisce soldi. Il collegio sindacale di Casa Girelli non dice niente, quello della Vinicola Lavis, poi Ethica, proprietaria di CG, nemmeno, i revisori di LaVis, proprietaria di Vinicola ed Ethica, neppure. Ci scusiamo coi lettori per questo sovrapporsi di sigle: ma dà l’idea della catena di scatole cinesi, ognuna delle quali però dovrebbe avere un organismo di controllo, eppure nessuno controlla. Così nel 2008 FWI viene ceduta al 76% non si sa a chi né per quanto, nel 2010 viene riacquistata al 95%, ancora non si dice da chi né a che prezzo. Sappiamo solo che FWI continua a non pagare: nel 2009 i suoi debiti (nei confronti di Casa Girelli, quindi di LaVis) sono di 5.414.000 euro, nel 2010 oltre 7 milioni.

I responsabili? Diamo i nomi: anzitutto i soliti amministratori di LaVis installatisi anche nelle controllate, Roberto Giacomoni, Fausto Peratoner, Cesare Andermarcher e Ivo Piffer, quelli ormai bollati come le “mele marce” della cooperazione (ma sempre sostenuti dai vertici); ed anche i sindaci Alessandro Tonina, presidente, e Gianpaolo Bortolotti. Eppure Tonina è uomo importante nel mondo economico trentino e di fiducia del movimento cooperativo: oltre che quello di Casa Girelli, presiede il collegio sindacale di Pensplan spa (pensioni complementari regionali), di Confidi (società di garanzia per gli artigiani), quello di Trentino Sviluppo spa, di Cooperativa Lago Rosso, di SCS, di Gourmet Italia Spa, di Fly spa, di Manifattura Domani Srl; è amministratore delegato di Trentino CAF Imprese, amministratore unico di Pergine Sviluppo srl, di Fin Bau srl; infine semplice sindaco di Cesarini Sforza Spumanti spa e di Ter System Srl. E Bortolotti, inserito in Casa Girelli per curare gli interessi di Isa, non è da meno: presidente del collegio sindacale di Funivie Cermis spa, di Incremento Turistico Pampeago spa, di Misconel srl, di Paion del Cermis srl, di Itea spa, di Bio Energia Fiemme spa, di Investimenti Immobiliari Atesini srl, di Apt Fiemme, di Lagorai Ski Land srl, di Lungomare (quale mare? Non sappiamo) srl; sindaco effettivo di Obereggen spa, di Incremento Turistico Lavazè spa, di Cristoforetti Energia srl, di Trentino School of Management, di Piedicastello spa (su questo nome torneremo), di Fincoop Trentina spa, di Hydro Alpe Adria srl di Udine, di Nuova Holding spa di Affi, di Idroelettrica Veneta spa; sindaco supplente di Cassa Rurale CentroFiemme, del Sait, di Latemar 220 spa, Asat Immobiliare spa; presidente del cda di Elabora srl, amministratore unico di Maso Mirabel srl.

Si aprono due quesiti. Primo: come fanno questi signori, con tutte queste cariche, a svolgere i loro compiti? Nessun problema: se operano come in Casa Girelli, dove sembrano firmare a occhi chiusi senza accorgersi di niente, senza rendersi conto che la società sotto i loro occhi, perde, acquista, svanisce, riacquista, non c’è problema, di incarichi potrebbero accumularne altrettanti. Secondo quesito: non è che il loro incarico non sia tecnico, ma politico, di gestione del potere? Terzo quesito: chi controlla i controllori? Questi signori possono fare (e non fare) quello che vogliono?

Questa è una casta. Pochi, potenti, impuniti. Ad essa appartiene, a pieno titolo, Diego Schelfi, non ai 1.500 contadini della LaVis, che si trovano a tirare la cinghia, non ai 100.000 cooperatori trentini.

Palazzo di via Segantini, 4° piano

La sede delle Cooperative Trentine in via Segantini.

È l’indirizzo della Divisione Vigilanza della Cooperazione, struttura formalmente autonoma dalla Federazione, come da Statuto oltre che da legge provinciale e nazionale, che con una struttura di 35 persone si occupa sia della revisione amministrativa delle coop, che di quella legale dei conti.

Ovviamente si sono occupati della LaVis. Per un po’ anche loro non si accorgono di nulla: FWI è una società americana di Casa Girelli, controllata da Ethica (o Vinicola Lavis), a sua volta controllata da LaVis; i revisori di Casa Girelli (i Tonina e i Bortolotti) trovano che tutto è a posto e anche la Vigilanza cooperativa sonnecchia, non indaga sui movimenti societari, né si allarma per il montare delle perdite di FWI. Poi nel 2009 si dà una mossa. L’11 dicembre, in una lettera indirizzata all’Assemblea dei soci della LaVis, il revisore Oreste Maines e il responsabile della vigilanza Enrico Cozzio squarciano il velo di omertà e omissioni: i conti dell’insieme di scatole cinesi LaVis-Ethica-CasaGirelli-FWI non tornano, in particolare nel bilancio al 30 giugno 2009 Casa Girelli viene valorizzata per un ammontare di 17 milioni che non è reale, quello giusto è meno di 10, e in più ci sono crediti di molto dubbia esigibilità presso FWI per 5.414.000 euro, e presso un importatore inglese per 2.441.000. Non basta: sia pur in un linguaggio burocratico, i revisori sottolineano l’affanno della LaVis di fronte agli obblighi derivanti dai pesanti investimenti, al punto da metterne in dubbio “la continuità aziendale”.

In assemblea, a gennaio, a rappresentare la Federazione, è presente il direttore Carlo Dalla Sega (teoricamente il braccio operativo di Schelfi), che minimizza la portata delle rivelazioni della Vigilanza ed esorta i contadini ad “avere fiducia nella corazzata”. A giugno interviene lo stesso Schelfi, sempre a minimizzare. Immobilista? Irresponsabile?

Ma ormai il velo è strappato e, prescindendo dalle stolte rassicurazioni della Federazione, nella cooperativa cominciano a capire che le cose non vanno. Si giunge quindi prima alla cooptazione in cda di Vittorio Brugnara, già direttore della Rurale di Giovo ed esterno al gruppo dominante Giacomoni-Peratoner-Andermarcher, poi alle dimissioni di Giacomoni e, il 24 giugno 2010, alla nomina di Brugnara a presidente.

I nodi cominciano a venire al pettine. Negli stessi giorni, Andermarcher bello bello tira fuori dai cassetti in cui era stato gelosamente riposto e lo presenta alla Vigilanza, il patto scellerato con Isa sull’acquisto di Casa Girelli e la fideiussione che lo blinda: ormai sono passati 5 anni ed ora, entro pochi mesi, bisogna dare alla vorace finanziaria oltre 12 milioni. Alla Vigilanza s’incazzano: aver nascosto un debito di 12 milioni vuol dire aver sabotato bilanci e revisione, ed è reato (qualche problema, minore ma non trascurabile, dovrebbero averlo anche in Isa, perché pure loro, pur essendo in attivo, non hanno mai menzionato patto e fideiussione, evidentemente ritenendoli indecenti). Il 9 luglio la Vigilanza scrive al cda una management letter (riservata) molto dura.

Ma ormai a capo della Cantina c’è Brugnara. Il quale si rende conto che per salvare LaVis, bisogna rivoltarla come un calzino. Cosa non facile, con Peratoner e Andermarcher ancora al loro posto, e con un cda eletto quando nella cantina erano loro a spadroneggiare.

Brugnara non si perde d’animo. Va a parlare con Dellai e con gli assessori Mellarini e Panizza. Va soprattutto a parlare con Schelfi. “Gli chiesi di supportarci per mettere insieme una squadra di 4-5 persone: per chiarire la situazione, appurare le responsabilità, andare avanti - ci dice Brugnara - Perché, oltre alle partite non chiare, alla LaVis mancava l’organizzazione: una struttura di 250 persone articolata in varie cooperative, spa, ecc, era tutta centralizzata nella figura di Peratoner, il controllo di gestione non sapevano neanche cosa fosse. Per me si poteva andare avanti. Se si salvaguardavano due principi: non si può salvare tutto e tutti; se si trovano responsabilità, bisogna dare un segnale forte, non possono essere i soci a pagare”. Schelfi risponde “Sì, sì”, e rifila le regolamentari due pacche sulle spalle. E non fa niente.

La soluzione “interna” alla Cantina viene così abbandonata. Perché? Il seguito chiarisce.

È agosto quando Isa invia una lettera in cui dichiara di voler vendere a LaVis la quota di Casa Girelli e incassare i 12.103.000 pattuiti. Come già sanno i lettori, il patto era ignobile nel contenuto, ma tutt’altro che solido nella forma: si basava su una fideiussione firmata dall’ormai ex-presidente Giacomoni, mai portata in cda e men che meno approvata. È quindi un impegno tutto da ridiscutere, soprattutto per una società che, ormai in cattive acque, si trova a dover ricontrattare gli impegni con banche e fornitori. Questo va a dire Brugnara al direttore di Isa Giorgio Franceschi. Ne parla anche con Schelfi, che come è noto non dice mai di no, allarga le braccia e dice: “Dovranno anche loro capire...”. Pochi giorni dopo, il 1° settembre 2010, Dellai commissaria LaVis, estromette Brugnara e nomina commissario Marco Zanoni.

Il Commissario

“Beh, non mi hanno estromesso solo per Isa” ammette Brugnara. D’accordo, non solo. La situazione della Cantina, infatti, nell’ultimo anno si era aggravata. La relazione della Vigilanza sul bilancio al 30 giugno 2010 (ancora in era Giacomoni-Peratoner) evidenzia che le irregolarità e i buchi di bilancio notati l’anno prima sono rimasti, anzi sono aumentati: sul valore di Casa Girelli non solo non si è rimediato alla differenza tra quanto scritto e la realtà dei conti, ma la si è ampliata, da 7 a 10 milioni; i crediti inesigibili della famigerata FWI sono ulteriormente aumentati; non sono state prese le conseguenze contabili prescritte dal codice civile. A tutto ciò si aggiunge la tegola del debito con Isa (“È emersa l’esistenza di una scrittura privata...”). La Vigilanza a questo punto, visto anche che gli autori di tanto sfracello, Peratoner e soci, sono sempre al loro posto, non dà credito al mero cambio di presidenza Giacomoni/Brugnara, non crede al tentativo di quest’ultimo e chiede il commissariamento.

Che dire? Se la richiesta della Vigilanza fosse influenzata da spinte dall’alto, configurerebbe un reato penale. Non vogliamo crederlo.

Sicuramente però il tentativo “interno” di Brugnara non è stato in alcun modo supportato. Brugnara è rimasto un uomo solo, quando cerca sinergie con gli altri colossi coop, Cavit e Mezzacorona, questi pensano agli affari loro. Anche perchè viene lasciato solo proprio dalla Federazione, con Schelfi che invece - ancora a giugno! - pubblicamente appoggia la precedente gestione, e nei due mesi seguenti non gli fornisce, se non a chiacchiere, l’appoggio richiesto. Questa freddezza di Schelfi, questa indifferenza al limite del sabotaggio, cosa ha a che spartire con lo spirito cooperativo? Non è che Schelfi abbia tenuto come stella polare non il bene della cooperativa, non quello dei 1500 contadini, ma quello del ceto di piccoli potenti che le velleità di pulizia di Brugnara mettevano a rischio?

E così alla LaVis si insedia un altro piccolo potente (o aspirante tale), Marco Zanoni. Fidatissimo di Dellai, direttore della Camera di Commercio e al vertice di Trentino spa (e qui scatta la regola d’oro che abbiamo visto, con gli inefficienti super-sindaci di Casa Girelli: quando uno occupa troppe cariche, non è un professionista competente, è un uomo di potere, oppure un segnaposto) Zanoni pratica la politica opposta a quella enunciata da Brugnara.

Nessuna ricerca di responsabilità: Andermarker e soprattutto Peratoner vengono difesi e preservati in posti apicali, alle omissioni e responsabilità dei vari revisori non si osa neanche pensare. Nessuna ricontrattazione con Isa: i 12 milioni vengono riconosciuti, si “contratta” solo un dilazionamento dei pagamenti, riconoscendo però nuovi interessi. Nessuna ristrutturazione organizzativa, si va avanti come prima.

E il conto chi lo paga? Chi colma i buchi? Pantalone ovviamente, cioè la Provincia, che infatti acquista l’improponibile Maso Franch e qualche capannone; ma soprattutto i contadini, che si vedono ridotti i prezzi delle uve a livelli insostenibili (25 euro a quintale, quando prima erano 90 e più). E così il cerchio si chiude.

“Ma allora, a chi rubate?”

Ma la storia non finisce qui. I soldi estorti ai viticoltori, il belletto sui bilanci, la condiscendenza della stampa non bastano a risanare un’azienda che aveva bisogno di profondi interventi strutturali. Se ne rendono conto i revisori della Vigilanza, che da tempo hanno smesso di fidarsi. E vedono che con Zanoni le allegrie di bilancio non cambiano. Anzi, si è aggiunto un altro elemento, l’arroganza di un uomo che si rifiuta di consegnare materiali e dati non solo ai soci (e Schelfi naturalmente non dice niente), ma nemmeno ai revisori. Che denunciano l’impossibilità di stendere la loro relazione, se non in un secondo tempo.

I contenuti certificano, oltre le slide profuse a centinaia in assemblea, oltre i comunicati beatamente bevuti dalla stampa, i fallimenti della gestione Zanoni. La relazione del dicembre 2011 evidenzia come (ancora!) il valore iscritto a bilancio di Casa Girelli sia superiore a quello che dovrebbe risultare dai conti (con una dinamica crescente: ora siamo a 21 milioni di differenza, contro i 10 del 2010 e i 7 del 2009); oltre alle disinvolture contabili, iniziano a pesare i 12 milioni dovuti a Isa e i crediti verso FWI, finalmente riconosciuti inesigibili. E i revisori introducono ulteriori dubbi (“Non ci sono stati forniti adeguati elementi probativi atti a giustificare...”) che noi possiamo confermare: nel bilancio di Casa Girelli, oltre ai 21 milioni fasulli individuati dalla Vigilanza, ci sono anche i valori ottimistici di prossime ipotetiche dismissioni: 13 milioni per la vendita del terreno di Casa Girelli in viale Verona, e soprattutto 8 milioni per la vendita di Basilica Cafaggio in Toscana, dove ormai da un paio d’anni nessuno vende più, al massimo svende.

E non è finita. In una lettera del 14 marzo 2012 la Vigilanza mette in guardia sulla reale situazione patrimoniale del gruppo, correggendo ancora i conti del Commissario (che, ripetiamolo, è anche direttore della Camera di Commercio, siamo messi bene!): il patrimonio netto contabile “vero” del gruppo, scrive la Vigilanza, è di 17.385.000 euro (e ci sarebbero ancora da eccepire le fantastiche ipotesi di vendita di cui abbiamo già scritto). Due anni prima, al 30 giugno 2009, prima del commissariamento, era sui 30 milioni.

Bravo Zanoni (che peraltro in un intervento al Consiglio Comunale di Lavis ha preannunciato una querela nei nostri confronti). Bravo Dellai (che invece in una recente assemblea alla Cantina, naturalmente a sostegno del Commissario, ci ha onorato della sua magnanimità: “Un giornale che neanche nomino e non querelo solo per bontà d’animo”). E soprattutto bravo Schelfi.

A lui dedichiamo una vecchia battuta di Beppe Grillo (che qualche volta la imbrocca). Erano i tempi di Craxi segretario del Psi rampante e presidente del Consiglio. Arrivato in visita ufficiale in Cina, così si presentava: “Sono Craxi, e sono segretario dei socialisti italiani”; “Io sono Teng- Xao-Ping e sono segretario dei socialisti cinesi: noi siamo un miliardo”; “Accidenti! - strabuzzava gli occhi Craxi - Ma allora: a chi rubate?”

Ecco: Diego Schelfi ha, per cultura congenita, cercato di allineare la cooperazione ai poteri forti (vedi anche il caso della Piedicastello spa nel box sotto), agli squali, alla casta degli impuniti, alle finanziarie come Isa che vivono di protezioni e speculazioni. Ma questi appunto sono squali, sono predatori, devono essere per forza pochi, se no a chi rubano? Mentre il movimento cooperativo rappresenta i tanti, centomila famiglie, e il suo compito è proprio sottrarli alle avidità dei pochi potenti. Schelfi ha fatto esattamente il contrario, e difatti i risultati sono stati - per le coop, non per gli squali - disastrosi.

E lo si vuole ancora presidente? Chi? Come mai? Nel prossimo numero vedremo di rispondere a questi interrogativi, non secondari nel Trentino di oggi.

Un altro milione per Isa

Il secondo esempio di rapporto incestuoso Isa/Federazione Coop si consuma sull’area ex Italcementi.

La vicenda è nota soprattutto per i risvolti politici: l’ente pubblico (Lorenzo Dellai) che inopinatamente rinuncia all’acquisto dell’area; Isa che acquista; e poi rivende, a prezzo ovviamente maggiorato, alla Federazione; che poi rivende, a prezzo ancora maggiorato, alla Provincia, cioè a Dellai, che ora ritiene l’area fondamentale. Isa guadagna, la Federazione pure, Pantalone paga.

Tutto giusto. O quasi. Che Isa ci guadagni è chiaro. Costituisce l’11 maggio 2004 la società Piedicastello spa con capitale di 1.150.000 euro, accende dei mutui e compera l’area (per 23.700.000 euro); il 20 dicembre 2005 vende la Piedicastello alla Federazione, con le proprietà (il terreno) e i debiti (i mutui). Per quanto? Per 2.185.000, guadagnandoci in un anno più di un milione netto. Non male.

Anche perché la Piedicastello sembra costituita per conto terzi, per avere vita breve. I mutui sono iscritti da Isa come “debiti esigibili entro l’esercizio” quindi a breve, si sa che c’è chi compra, mentre la Federazione, quando compra, li trasforma in debiti a tre anni. Insomma, tra i due sembra proprio ci sia un accordo preventivo: da cui Isa porta a casa il suo milione.

E la Federazione? Dal 2005 ad oggi la Piedicastello ha solo uscite, i debiti crescono, arrivano nel 2010 a 29 milioni, e la società viene svalutata tre volte, per un valore di 2,2 milioni. Poi quest’anno arriva San Lorenzo a salvare la situazione, comperando il compendio per 30 milioni. Cosa ci ha guadagnato la Federazione? Dipende dai calcoli e dai particolari dell’accordo con Dellai. Di sicuro ci ha guadagnato poco, forse nulla, o forse ha addirittura perso.

Di sicuro ha perso Pantalone. E di sicuro ha guadagnato Isa.

Ma con questi maneggi, il movimento cooperativo, cosa c’entra?

Parole chiave:

Articoli attinenti

In altri numeri:
La vacca da mungere
I soldi dei contadini
I soldi e la legge
Coop: la lotta per il potere
LaVis, da cooperativa a signoria
LaVis, lo scandalo è ufficiale
L’economia della casta

Commenti (86)

va ben cosi

Per Lavisano DOC
Mi fanno veramente pena i soci come te tante chiacchere, tempo perso ,ormai siete complici del sistema fallimentale di questa azienda dovevate svegliarvi prima, anch io sarei capace di fare il comissario tanto ha un gregge di pecore molto tranquille ,bravo Zanoni & Campostrini vi auguro di poterli fregare ancora i vostri soci tanto, "va ben cosi".

in vino veritas

...tutto ha un senso se i conti vuoi far sparire......ma tanto lo sapete andare contro la chiesa , o ai politici si perde tempo e soldi...ma mai la dignità !!!!!Fino a quando tutti sti soci sono sul libro paga del sistema....nessuno ha coraggio di alzare la testa ...solo gli incoscienti.o forse i più coraggiosi con una dignità da difendere !!!!

QualeVino

Se il commissario vara un piano per portare la Girelli all'interno della Cantina Lavis significa che non ha alternative. Deve tenersi la Girelli, per ragioni politiche, di tranquillità sociale...ma io credo anche per una questione economico-finanziaria.
Lo spostamento di una industria (Girelli non è una cantina) non è mai una cosa semplice e di sicuro non è a costo 0... nonostante quello che dicono i saggi/esperti del commissario. Io penso che le intenzioni del commissario siano quelle di far sparire la Girelli inglobandola a Lavis in modo che nessuno poi ne possa controllare i conti...
sono d'accordo sul fatto che è una mossa pericolosa dal punto di vista di immagine e forse molto deleterio dal punto di vista commerciale ... nonostante si cerchi di continuare spacciare Lavis come la cantina che fa vino di montagna spostando una linea di imbottigliamento a Cembra.
Se, come sembra, le intenzioni del commissario sono quello di mantenere le linee produttive di Girelli (non ho idea dei costi ...) all'interno della Cantina di Lavis, significa che non si ritornerà su quel percorso intrapreso con il progetto qualità (e non mi si dica che si farà con la linea di Cembra)...
Alla fine Lavis diventerà un imbottigliatore puro ... ma che senso ha?

Lavisano DOC

Tutta la questione relativa alla cantina La-vis è molto contorta e, ormai lo sanno tutti, si è operato in modo non molto pulito. Mi auguro che i commenti relativi all'operato del commissario sia dettati dalla conoscenza superficiale delle cose e che quindi egli stia veramente cercando di risollevare la nostra cantina. Di sicuro la strada non può essere quella di trasferire Girelli all'interno della cantina lavis e di continuare a fornire i discount...allora si mi viene il dubbio che Girelli sia un giocattolo per mangiare/far sparire i soldi dei soci.
Basta fare gli imbottigliatori...è una strada che è stata percorsa e ha portato ai risultati che sappiamo.
Si deve abbandonare Girelli!!!
La PAT dovrebbe aiutare i lavoratori di Girelli a ricollocarsi in altri ambiti, ma non si può certo pensare di metterli in Lavis!!! Secondo me già sono troppi i dipendenti che ha Lavis e, da quello che si dice anche ben pagati!!!
Per rinascere la cantina deve tornare a concentrarsi su se stessa e tornare a fare prodotti di qualità chiedendo più attenzione al prodotto a noi soci, chedendoci di fare meno vino anche.
Non capisco quali siano le resistenze all'applicazione del famoso piano Pedron.
Speriamo in bene!

dellai

Basta leggere l'articolo apparso sull'Adige di domenica...dellai che dice ( testuali parole ) che schelfi è suo amico , che ha supportato la sua candidatura per il quarto mandato , perchè ha governato bene il movimento delle coop e cambiare tanto per cambiare non ha senso ... io direi che siamo al delirio totale , in pratica ha fatto capire che ha dato l'appoggio e ora si aspetterà la restituzione del favore ( leggi avere i voti delle coop ) quando a sua volta aggirerà le leggi e si presenterà per il quarto mandato ( sti due vanno a braccetto , speriamo non ci tocchi poi vedere anche il quinto , il sesto etc ) . La cooperazione trentina è allo sfascio e questo dice che va tutto bene ... e poi , anche se fosse che schelfi ha governato bene ( hi hi hi scappa da ridere ) , non potrebbe essere che c'è qualcuno che riesce a governare anche meglio ? E poi , delirio nel delirio, ci tocca anche leggere l'intervista al signor schelfi di cui sopra che si atteggia a martire e dice che ha candidato per il quarto mandato solo per bontà d'animo nei confronti della cooperazione trentina , mica perchè è attaccato alla sedia , ma dai !!! La realtà è che schelfi deve rimanere altri 3 anni , in modo che si cercherà di fare sparire gli scheletri nell'armadio ( e sono tanti ) con la complicità della provincia , se fosse arrivato un nuovo personaggio altro che denunce sarebbero partite . A margine dello stesso articolo dellai parla anche della la-vis , dicendo che non ha fatto un salvataggio ( i soldi pubblici usati per le varie acquisizioni cosa sono ? ) , e dulcis in fundo attacca gli ex soci , dicendo che vanno in giro a criticare l'attuale gestione della cantina . Invece nessun cenno nè un j'accuse su chi ha combinato la Waterloo finanziaria , complimenti per l'onestà intellettuale signor governatore !Strano solo che non abbia anche fatto il suo solito attacco a Questotrentino...

marco

I conti di cedis "sembrano tornare" i conti della cantina LaVis no un buco di 40 mln in 3 anni (soldi fatti sparire con società straniere) .... che sicurezza limpida e cristallina, degna di un futuro Dellai, mi sa che avete qualche problema con voi stessi e con il vostro io-economico nascosto.
Prima di tutto vi consiglierei di stare attenti alle parole ... solo parole e parole e parole e numeri interpretati da dilettanti analisti che vedono solo quello che vogliono vedere.
VOTO - ZERO

LA LEGGE

vale per tutti gli altri ma non per la nostra "casta" politica/economica. Il trentino si sta avvicinando a passi da gigante alla famosa crisi... qui arriva dopo in quanto siamo un po' protetti dai soldi che ci arrivano grazie all'autonomia.
Purtroppo in questi anni di vacche grasse si è fatto poco per selezionare persone capaci guardare al futuro. Chi è riuscito ad arrivare al vertice, ha voluto mantenere la propria poltrona (sia in ambito politico sia in ambito economico/cooperativistico) contandando sul fatto che elargendo contributi a fondo perduto, posti pubblici o nelle municipalizzate a parenti ed amici, si sarebbero garantiti i voti. E così è stato... ed anche i trentini ben si sono adattati a questa vita comoda (quanti dipendenti ha la PAT e le sue ramificazioni??) .. quanti imprenditori hanno chiesto aiuti alla PAT??
Non ci meravigliamo quindi che hai vertici delle maggiori istituzioni politiche ed economiche ci siano sempre i soliti noti (mi ricorda molto il sud che tutti biasimano..) e che il managment delle aziende/cooperative abbia pochissimi laureati (...sono finiti tutti a scaldare sedie in provincia...).
In questa situazione, con un paese (Italia) che sta progressivamente invecchiando, con un debito pubblico che fa paura, con poca competitività, con le migliori menti che vanno all'estero ... dove volete andare???
Ho avuto la fortuna di girare un po' il mondo ... ma lo sapete quanto vino c'è in giro e a quali prezzi? Si abbia il coraggio di dire che il vino trentino non è straordinario ... è buono come lo sono molti altri vini al mondo (e magari a prezzi inferiori)... si abbia il coraggio di dire ai contadini che i 100 e passa euro/qtle sono un miraggio!!! Non accadrà mai più!
Si abbia il coraggio di togliere le mele marce da Lavis e da altre cooperative ...
Purtroppo credo che le mele marce rimarranno ai loro posti dato che a qualcuno piacciono così!!

x fiasco

x fiasco
...................................................
qualsiasi società posseduta da altra società deve rendere i conti ai soci. lo sa molto bene, va redatto il bilancio consolidato e inserito il bilancio della società controllata e ai soci viene rendicontato in assemblea .
..................................................
per quanto concerne La Vis la società controllata non ha mai pagato il vino che si trasferiva ad essa dal 2006 al 2010 circa 10 milioni di euro ..ma i conti come si fa a dire che siano veri se la contabilità del GRUPPO LAVIS è tutto fasullo e inattendibile ? l'unica cosa vera è il commissariamento e i debiti contratti dalla cantina LAVIS e i soldi dei soci che si sono smarriti nei meandri della contabilità LAVIS.
come è vera la gestione allegra del COMMISSARIO.. con fior di consulenti per poi presentare BILANCI CON DATI NON ATTENDIBILI PERTANTO BILANCI FALSI.
.........................................
I REVISORI ... lo sapevano come lo sapeva la Federazione e La Provincia:... a mio modesto parere è una associazione a delinquere (la legge dice che quando sono piu di 2 a fare una truffa è associazione a delinquere...)
................................................
per quanto concerne CEDIS i conti sembrano tornino e la società ha i mezzi per far fronte... solo che hanno pensato di uscire dal controllo della FEDERAZIONE e non avere controlli dalla PROVINCIA ... proponendo ai SOCI di creare una SPA .......e... sono stati stranamente urgentemente "COMMISSARIATI"....
........................................
Auguro ai soci di CEDIS di fare ricorso e denunciare alla Procura l'atteggiamento della FEDERAZIONE e dei REVISORI nonchè della PROVINCIA per interferenze in società privata anche se cooperativa e il conflitto di interesse in quanto la FEDERAZIONE ha interessi in tutte le cooperative trentine tramite la gesione ed il controllo con la revisione.
............................
I REVISORI sono in aperto conflitto di interesse e non possono fare la revisione delle cooperative,anche se la legge TRENTINA affida a loro la revisione... la legge sulla revisione è molto chiara..
...................................................
I Revisori con la cantina LaVis hanno sempre fatto il gioco delle tre tavolette, per nascondere ai soci come è la situazione reale,
oramai il sistema è il solito fanno una prima relazione dichiarando non hanno ricevuto la documentazione e poi ne fanno un'altra a ridosso dell'assemblea o subito dopo dicendo quel che gli dicono di scrivere in modo di pararsi il culo e non si sono resi conto che cosi facendo hanno sempre avallato i BILANCI FALSI e l'operato degli amministratori e del COMMISSARIO...............
.................................................
personalmente attendo che prima o poi la Giustizia intervenga a SANZIONARE PESANTEMENTE questi signori.
....................................................
e lei signor FIASCO .... ?

Fiasco!

X i conti.
Fammi capire. LaVis ha creato una societa' (fine wine etc...) controllata al 100%, la quale non deve rendere conto di nulla ai soci (il suo bilancio non va in assemblea) e quindi tramite questa societa' ha fatto un buco di 40 milioni senza che i soci se ne accorgessero. Il Cedis ha creato una societa' (e-cedis) controllata al 100%, la quale ovviamente non deve rendere conto ai soci e con la quale potrebbe fare la stessa cosa che ha fatto LaVis con fine wine etc..
Pero' mi stai dicendo che il Cedis e' un modello di buona amministrazione e LaVis no.
Scusa ma non capisco!

i conti

x fiasco .........................................................
se i bilanci sono taroccati non sono giusti i 25 o i 90 ... chi tarocca i bilanci ha i suoi interessi e nel caso della Cantina LaVis i milioni di euro spariti sembrerebbero circa 40 milioni nel giro di due tre anni..... il problema dell'indebitamento è venuto fuori perche gli amministratori per il vino inviato all'estero incassavano probabilmente privatamente con qualche loro società estera le forniture che rimanevano a credito nella lavis e poi venivano azzerati come perdite... vedi i 6 milioni di perdite abbuonati a se stessa FINE WINE INTERNATIONAL INC è di piena proprietà pertanto e come dire che i soldi se li sono spesi senza rendere conto ai soci..................................................................................................per quanto concerne il CEDIS non c'erano i presupposti per il commissariamento, lo dimostrano tranquillamente i bilanci ................... il problema e che gli amministratori avevano un progetto che non stava bene alla federazione in quanto non avrebbe potuto controllare la spa che si voleva costruire e in trentino comanda la FEDERAZIONE imbrogliando e truffando tutti i trentini..... ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,spero e auguro che tutti i responsabili della FEDERAZIONE, I REVISORI E IL SERVIZIO VIGILANZA DELLA PROVINCIA paghino le loro colpe e rispondano personalmente per i danni che hanno arrecato e stanno arrecando a tutti i cooperatori trentini e a chi hanno "volontariamente e dolosamente " arrecato nocumento.

Fiasco!

Ma quando il contadino incassava 90 euro al quintale tutti stavano rigorosamente zitti! E se il vero prezzo fosse davvero 25?
Caro esodatospeciale se la tua cooperativa in 8 anni e' passata da un valore di 20 a 60 milioni forse non sta facendo il bene dei soci! Non e' che in questo caso i commissari sono intervenuti per tempo (cosa che purtroppo non e' successa per LaVis, dove i buoi ormai erano gia' scappati)? Qualcuno mi sa dire quando e' giusto che intervengano i commissari? Prima possibile (caso cedis) o piu' tardi possibile (caso LaVis)?

ughetto

comunque sia, tutta sta storia è davvero una gran porcata! Che schifo, anche in Trentino si sente sempre più puzza di marcio, sarebbe ora di fare un po di pulizia.

in vino veritas

....per esodato ...
il consiglio che posso darle è fate subito ricorso al commissariamento,avete 30 gg ,non fatevi scoraggiare , e con un buon commercialista e con un buon avvocato vedrete che il tutto sarà più semplice.
Per "i conti" ....nella Lavis non sono mai quadrati,ma siccome la maggior parte della gente ricorda solo i paroloni di Dellai,è talmente facilitona che crede a priori,le posizioni contro corrente danno solo fastidio ma non credo che questa bolla di sapone rimarrà per molto.Quando un governatore o un presidente della federazione Cooperative si mette contro un Poli , che assume gente del posto, e non dice nulla su tutti quei negozi,parrucchieri esteri che fanno concorrenza sleale ...a prezzi minimi dove dipendenti appaiono e scompaiono,e dove il rispetto della legge è un optional, e dove i nostri commercianti pressati dalle leggi e dalle tasse chiudono.Bhè allora è giusto che non vi sia più l'autonomia, non serve....se i controlli sono solo sui residenti,le tasse pure,gli aiuti sono per quelli che vengono con i barconi,gli danno la possibilità di acquistare un tot alle cooperative Sait , e loro in realtà si fanno dare i soldi e si comprono sigarette etc....ditemi voi chi rimarrà in Trentino.....tenetevi la MAGNADORA, e votate i soliti mi raccomando !!!

i conti

I Conti del Commissario ZANONI della cantina La Vis sca nel bilancio al 30/6/2011
CONFERIMENTO SOCI
il commissario dichiara che i conferimenti dei soci sono:
- uva q.li 175.595 al prezzo medio di € 65 = €11.426.675
- mele Kg. 19.916.199 al prezzo medio di € 0,35 = €6.970.670
Totale valore conferimento € 18.397.345
mentre nel prospetto della mutualità il valore è di €17.862.058
- differenza di conferimento € 535.287
sicuramente c’è una spiegazione, ma i conti non tornano ......quali dati utilizza il Commissario per il calcolo della mutualità prevalente ???

i conti

I Conti del Commissario ZANONI della cantina La Vis sca nel bilancio al 30/6/2011
- SOCI
il commissario al 30/6/2011 dichiara che i soci della cooperativa sono 1.365 complessivi.
leggendo il Bilancio, nota integrativa e libro soci, risultano dati diversi.
a) il capitale sociale di € 1.341.250 corrisponde a n. 1365 soci conferitori da € 250 e n. 1 socio sovventore da € 1.000.000. Totale soci 1.366 contro 1.365 - differenza di n 1 socio
b) il commissario dichiara che rispetto all’anno scorso sono state accettati n. 3 nuovi soci e n. 132 domande di recesso ( 1503 vecchi +3 nuovi= 1506 – 132 recessi = 1374) . Totale soci 1.374 contro 1.365 – differenza di n. 9 soci
c) il libro soci riporta n. 21 nuovi soci contro i 3 indicati dal commissario, pertanto il conteggio dovrebbe essere : 1.503 vecchi soci + 21 nuovi soci = 1.524 – 132 recessi = 1.392 - differenza di n. 27 soci (in questo conteggio non viene conteggiato un socio iscrito nel libro soci senza data di accettazione, senza versamento della quota e senza annotazioni)
sicuramente c’è una spiegazione, ma i conti non tornano e i soldi dei soci nemmeno.

la-vis = la-casta

Quindi leggendo il post precedente su questo Ercolino sembra di capire che La-Vis funziona come il nostro amato paese . Cioè , in Italia abbiamo la classe politico-dirigente ( la famosa CASTA di Stella & Rizzo ) che mantiene i propri privilegi , se ne crea di nuovi , fa la bella vita e chiede ai cittadini sacrifici, tasse , lacrime e sangue . A La-Vis abbiamo il commissario e i suoi amici dirigenti che fanno la stessa cosa nei confronti dei dipendenti '' normali '' e dei soci ? Qualcuno che abbia una conoscenza dei fatti migliore della mia conferma questa cosa vergognosa ?

la meglio gioventù

Ma Ercolino è il cagnolino di Obelix in una serie di puntate di Asterix (originale Idefix).
La mettiamo sul ridere per non piangere a dirotto..... Zanoni non ha mai presentato all'assemblea il costo complessivo del commissariamento e nemmeno quanto paga i consulenti (che sono a mio modo di vedere parte del commissariamento, altrimenti bastava una persona a tempo pieno e non 10 a mezzo servizio), questo è più grave di quanto abbia preceduto l'era Zanoni perchè non si parla di "quei dui che nascondeva tut" (Giacomoni e Peratoner) ma "de quel che fa quel che c..o el vol coi soldi e la roba dei altri" e non fa mai un resoconto.
A bilancio 2011 i costi del commissariamento sono di circa 500.000 euro ma in parte sono stati ammortizzati nei prossimi anni come costi di straordinaria gestione.... da giugno 2011 sono entrati almeno altri 3/4 consulenti... passeremo il milione di euro e mai un consultivo di spesa chiaro e preciso, ci vorrebbe un richiesta formale alla giunta.

ercolinosempreinpied

Stamattina prima di andare in ufficio ho comprato l'ultimo numero di Questotrentino. In pausa caffè lo ho sfogliato . bello l'articolo sul nuovo direttore marketing della Cantina Lavis, , il famigerato Ercolino , che tra l'altro ha il nome di un giocattolo di quando io ero bambino , moltissimi anni fa purtroppo . Pensavo che quello che si sentiva in giro sulle megalomanie della nuova gestione fossero solo critiche da parte di soci incazzati perchè non prendono più soldi ( vita da sceicchi e opulenza per la dirigenza , sotto la regia del signore di cui sopra ) . Così come le cene , i banchetti , la dolce vita di cui si sente faccia sfoggio ultimamente la Cantina Lavis ai vari eventi tipo mostre o fiere Vinitaly etc . Invece dall' articolo sembrerebbe che sia tutto vero , e che la fama di questo signore sia dovuta soprattutto a flop e fallimenti vari , dopo avere speso tutto quello che c'è da spendere prende e se ne va ( o lo fanno andare ) lasciando le aziende nella m . E in più per fare questo lo pagano stipendi a 6 cifre . Ma il commissario non dovrebbe spiegare ai soci perchè per loro i soldi non ci sono , mentre per questa gente la cassa è sempre aperta ? Vergogna, l'ennesima sòla tirata da Zanoni ai viticoltori trentini . E' fortunato solo che questi sono troppo buoni e tacciono sempre .

esodatospeciale

chiediamo il vostro aiuto per accendere i riflettori su questo caso cedis..
http://blog.libero.it/egosumluciano/view.php?reset=1&id=egosumluciano
e chiediamo a questo trentino di interessarsi della vicenda.
l'assemblea generale si terra' oggi 8 giugno alle 20,30 all' polivalente di darzo (storo)
vogliamo il vostro appoggio per un vostro collaboratore che indaghi.
questo commissariamento è avvenuto in soli 3 giorni senza se' e senza ma'
la scusante di questo commissarriamento si basa su iniqui pretesti di divergenza tra investimenti e fondo sociale che ricordo il bilancio in attivo di 549000 mila euro, questa coop nell giro di 8 anni (di amministrazione dell' nostro presidente) è passato da un valore di circa 20 milioni di euro a 60 milioni di euro, e i commissari imputano malagestione dell' cda
questa coop in soli 8 anni è diventata una multiservizi, portando sull' nostro territorio fibre ottiche ad alta velocità, centrali idroelettriche, pannelli fotovoltaici, tv via cavo e wifi in zone buie in tute le zone giudicarie, i servizi si sarebbero espansi dalle forti richieste di quest'ultima tecnologia wi-fi su molte reti anche fuori dall' trentino, ma è stato utto bloccato da questo commissariamento fasullo in soli 3 giorni, che già solo questo fatto puzza di marcio, il commissariamento è stato voluto dalla triade scalfi,dellai panizza... grazie anche ad alcuni personaggi politici della giunta di storo..
insomma la storia è un p'o lugheta da raccontare, quindi vi invito a leggerla sull mio blog..
per questo vi chiedo aiuto per non trasformare questo cedis in un altra cavit.. prevenire è meglio che curare.. accendete i riflettori.. l'unica cosa di cui hanno paura è l'opinione pubblica, e solo questa puo' fermare tutto il marcio politico..
grazie a tutti e grazie a questo trentino, che ci aiuta a scoprire verità fuori dai soliti giornaletti partitocratici.

MA RI-VA LA'

Ognuno ha la sua favoletta in cui credere ...quindi quelli di girelli che credano pure di essere stati rovinati da la-vis ... quelli di la-vis credano di essere stati rovinati da girelli... così va il mondo , è la democrazia ed il libero pensiero ! Tanto la verità non la saprà mai nessuno . E tanti saluti al secchio !

pantalone

... ho seguito il dibattito. E' vero che la situazione del gruppo lavis è complessa e grave per vari motivi. E' altrettanto vero che si sta cercando di salvare il salvabile per i soci, per i dipendenti (tutti) e per nascondere le malefatte di determinate persone (l'ordine è puramente casuale).
Purtroppo, per fare ciò, la PAT e la Federazione dovranno attingere alle tasche di Pantalone ...
e quindi si avranno meno servizi (o gli stessi a prezzi maggiori), meno scuole, meno sanità ...ecc.
Devo dire che un po' mi girano se veramente non si fa pulizia ... mi sa che alle prossime elezieo voto Grillo!!! altro che PATT!!

maaaa

continuate a parlare di numeri e 20 mln di quì 20 mln di là come fossero noccioline (un pò come facevano Giacomoni e Peratoner "ci servono 20 mln in 3 anni ...non ci sono problemi) non è con queste frasi inutili vuote e prive di alcun senso logico ed economico che si può capire fino in fondo una situazione complessa come quella della LaVis che credo non abbia capito fino in fondo neanche Zanoni ....è un concorso di così tanti fattori e così tante scelte mezze o tutte sbagliate che dire frasi semplicistiche come "Girelli è morta ... ma dove" "Cesarini il gioiellino ... ma dove" etc etc è da stolti "morto lo è chi il morto fa" avrebbe detto Forest Gump.
Evitate di arrovellarvi su questione che neanche lontanamente capite........

favoletta

mi sa che quet'ultimo commento riporta la favoletta che la Direzione forniva ai propri soci...
La vedo dura incolpare Girelli dei mali di Lavis. Spesso si ha la memoria corta, ma credo sia utile ricordare che le varie acquisizioni Lavis le ha sempre fatte indebitandosi notevolmente e senza un progetto industriale. D'altra parte comandava Giacomoni -Peratoner - Andermarcher e qualche altro parente/amico .. che non mi sembrano avessero una preparazione per affrontare una cosa simile.
Se maneggi soldi non tuoi si fa tutto più facile ed i signori di Lavis di soldi facili e di vie privilegiate ne hanno avuti moltissimi. Peccato che nessuno abbia chiesto loro un resoconto.
Non credo si possa incolpare Girelli del buco di Maso Franch, dell'acquisto di Cesarini, di Poggio Morino (si vocifera di 20 mln di buco e che l'unico morellino che lavis imbottiglia è costretta a comprarlo...). Lavis (o meglio la Direzione di allora) ha voluto imitare altre cantine (sia trentine sia non trentine) che si stavano espandendo. La cosa è stata fatta alla carlona contando sugli agganci politici ed economici.Si è fatta la scelta di uscire da Cavit (non dimentichiamolo..) senza sapere dove vendere poi il vino sfuso in eccesso, mentre Cavit dava un prezzo di favore che era molto più alto del prezzo di mercato. Già allora Peratoner e soci avrebbero dovuto abbassare i prezzi dell'uva ... perchè non ci stavano più dentro... ma siccome Mezzocorona pagava bene non si poteva scendere ... e giù ad indebitarsi con le casse rurali e le banche per pagare i soci ... fate i conti di quanti quintali di uva ritirava Lavis e del prezzo medio pagato negli anni dal 2005 in poi ... e di quante bottiglie a marchio lavis (e quindi a prezzi elevati) venivano vendute ...
Il fatto vero è che fin che c'erano i soldi e si era piccolini era tutto più facile poi si è voluto entrare a giocare con i grandi e a confrontarsi con il mondo .... e non ne sono stati capaci (nemmeno con la svalangata di soldi che gli sono stati dati)...
qualcuno è andato a vedere l'ammontare dei contributi pubblici che hanno ricevuto le varie cantine sociali dal 1995 al 2010 ???

MA VA LA'

Fa sorridere sentire che c'era la fila per comprare la Girelli . Forse era quello che veniva detto allora ai dipendenti dalla proprietà per tranquillizarli , visto che si navigava già in brutte acque .Dal punto di vista vinicolo ( prodotti ed impianti ) era una patacca , l'unica cosa che poteva ingolosire eventuali acquirenti era il discorso della compravendita del terreno e relativa speculazione edilizia che si sarebbe potuta fare . Quindi la patacca era stata affibiata a LA-VIS ( che giustamente ha almeno preteso la proprietà totale e non una partecipazione ), con la promessa da parte della PAT che ...intanto ve la prendete e la salvate , poi più avanti vi facciamo fare la speculazione edilizia . Come è finita si sa ! Ed è anche vero come dice uno che nel piano Pedron Girelli poteva finire a Cavit , solo che quest'ultima nicchiava , perchè già aveva problemi di suo , doversi accollare un'altra palla al piede ( rilevando solo le produzioni e non il terreno ) a loro non andava bene . Quindi basta dire che LA-VIS ha affossato Girelli, ha provato a salvarla ma senza avere nè le capacità nè le forze , ma in ogni caso era come salvare un morto , finiamola di dire che è stata rovinata un'azienda-gioiello .

Girelli?

parlando con i dipendenti di Casa Girelli pare che Lavis non sia stata "obbligata" ad acquistarla nel 2005. Vero è che i fratelli Girelli stavano cercando un partner (è stata Lavis poi a volere la cessione completa - Girelli volevano mantenere la maggioranza...) per il futuro. Si erano fatti avanti in molti, poi la scelta era ricaduta su Lavis che sembrava essere l'azienda complementare. Da una parte Girelli a fare i "braccio armato" dell'imbottigliamento, dall'altra Lavis con vini di alta gamma. Lavis era già indebitata fortemente, nonostante i contributi a fondo perduto della PAT, con le acquisizioni che aveva fatto nei 3 anni precedenti.
Quello che non è stato capito (o non si è voluto capire in quanto c'erano altri interessi..) dalla direzione di Lavis è che si trattava di 2 realtà imprenditoriali differenti con mercati differenti. Infatti, le scelte intraprese dalla direzione Lavis non si capiscono... prendono un'azienda il cui punto di forza è l'imbottigliamento e la prima cosa che fanno è acquistare una linea nuova x Lavis per fare anche loro imbottigliamento... che senso ha?? Rafforza semmai l'imbottigliamento di Casa Girelli (magari prevedendo già uno spostamento dell'azienda) e mantieni la cantina di Lavis e Cembra come realtà "contadine" che fanno vini di eccellenza e che vanno fatte visitare ai clienti.
L'impressione che i dipendenti di Girelli hanno avuto in questi anni è che la Direzione Lavis abbia, con l'appoggio di politica e poteri economici, voluto imitare il percorso di Mezzacorona senza averne le capacità e senza l'intelligenza ascoltare le persone capaci che c'erano in Girelli e Lavis; Sia i responsabili export sia altri dipendenti (che poi se ne sono andati) avevano indicato più volte la strada corretta da seguire... certo è necessaria intelligenza ed umiltà per ascoltare le critiche...se poi sotto ci sono interessi personali o peggio... diventa tutto più difficile ...

geppe

Caro Frnz , magari il sig. Gigi lo ha detto in modo rustico il suo pensiero , ma è la verità . Si sa che La-Vis nel 2005 è stata obbligata ad acquistare Girelli , quindi questo salvataggio forzato è nato già con i presupposti sbagliati . In questi anni Girelli a La-Vis non ha dato nè lustro ( disastrosa la ricaduta a livello di immagine, non lo dico io ma gli operatori del settore , i buyer , gli agenti...chiunque tratti di vino ) nè tornaconto economico ( volenti o nolenti , che siano poco chiari o meno , i buchi FWI sappiamo da dove vengono , tanto per fare un esempio ) .Infatti Pedron , che non è stupido , nel suo famoso piano prevedeva come uno dei primi passi il separare La-Vis da Girelli , perchè chiaramente incompatibili a livello di mercato , per la diversità dei prodotti commercializzati , e per cercare di risollevare in questo modo almeno l'immagine di La-Vis come cantina di qualità. Attenzione non prevedeva di chiudere Girelli, pe, rchè tutti hanno diritto di lavorare , bensì associarla a qualche altra realtà trentina che lavorava con prodotti industriali ( mi sembra parlava di Cavit ) . Naturalmente essendo una proposta intelligente non è stata fatta , siamo in Italia !

franz

x gigi
riguardo la girelli dici.... l'aven salvada na volta nel 2005 quando l'ei stada comprada , na volta a l'an dal 2005 a ades quando tuti i ani se serava i busi de bilancio , e en ultima la salvan de novo ades .... ma nonostante i "vinaci" è sempre andata avanti con le proprie forze e NON con i contributi della provincia!!!...il bilancio della girelli fino all'acquisto "salvifico" era almeno in parità...non si può dire lo stesso di Lavis. Quindi chi ha salvato chi ???

CREDENTE

Purtroppo credo che il sig. Gigi dale Vile abbia molta più ragione di quanto io stesso vorrei...
La situazione della Cantina Lavis è effettivamente grave. La cosa più triste è che nessuno (QT a parte) abbia il coraggio di denunciare tale situazione.
Credo che solo con una forte inizione di denaro pubblico si riuscirà a sanare una situazione simile. E poi ..Personalmente faccio fatica a intravedere un piano del rilancio tanto sbandierato nelle assemblee di zona che cosa andremo a vendere... vino sfuso?? Qualche cantiniere amico mi dice che di prodotti a marchio Lavis se ne fanno gran pochi... si imbottiglia per i discount tedeschi e per Casa Girelli!
Ho assistito ad una riunione con il sig. Ercolino ... il quale ha sicuramente il dono dell'eloquio ma non mi pare, visto l'ultimo articolo di QT, abbia avuto capacità di rilancio delle aziende in cui è stato. Non credo sia un manager di cui Lavis ha bisogno.
Purtroppo bisogna prendere atto che è necessario un intervento strutturale serio che tagli i costi (non le spese folli di gite e nuovi direttori) e che ci si focalizzi su prodotti ad alto valore aggiunto e si abbandoni l'imbottigliamento per i discount e conto terzi; certo che questo comporterà anche un taglio dei dipendenti ... non mi si dica che tra Cesarini/Lavis/Cafaggio/Cembra e Girelli non ci sono figure doppie (soprattutto a livello di dirigenti ed impiegati).Come socio e padre di famiglia mi spiace pensare ai licenziamenti ma, in questi tempi, non si può mica continuare a mantenere tutti quanti.
Credo, però , che tutto questo non avverrà perchè esistono dei poteri forti e degli intrallazzi economici che se scoperti farebbero tremare tutto il Trentino!!

gigi dale vile - 3

Spett. le signore che io ho affettuosamente chiamato merlo , Le scrivo in italiano anzichè in dialetto trentino perchè così forse sarò più chiaro . Io non sono un contadino che sta ad aspettare in attesa che qualcuno risolva i problemi ...casomai questo atteggiamento lo hanno quelli che sono rimasti alla La-Vis ( che io in ogni caso rispetto ) . Comunque forse effettivamente loro credono alle parole del nuovo messia , che ad ogni riunione li ricopre di ottimistiche previsioni che a me sembrano più che altro fumo negli occhi, se non proprio bugie dichiarate . Spero di sbagliarmi per il bene dell'agricoltura trentina . Io a modo mio ho manifestato il mio dissenso andandomene , sbattendo anche la porta, comunque posso dire con orgoglio che la testa non la ho abbassata davanti a questo novello Don Rodrigo di manzoniana memoria , che tanto si diverte a fare il gradasso con i deboli. Ora la mia uva la vendo ad una cantina privata , perchè sono anche schifato dalla cooperazione trentina , per ora va bene così e sono contento della scelta che ho fatto , il futuro poi lo sa solo Dio . Quanto alla giustizia , tutti abbiamo un ideale di etica che viene oltraggiato da quanto vediamo in situazione come quella della La-Vis . Se Lei crede veramente che ci sarà qualcuno che indagherà contro i vari esponenti di Provincia Autonoma di Trento - Curia - Federazione delle Cooperative , ribadisco che spero vivamente sia così. Visti i nomi in ballo , non serve che stia a farli perchè li sappiamo tutti , beh mi permetta di essere pessimista , i papaveroni trentini sono ben protetti e se la ridono sotto i baffi . Basta vedere l'arroganza con cui il GOVERNATORE D. si rapporta con chi lo contraddice ...
La saluto con immutata stima , mi spiace di essere stato frainteso , spero di essermi chiarito .

x Gigi

Leggo con piacere....che il contadino aspetta sempre che altri facciano quel che dovrebbe fare lui.... le grane è meglio le risolvano altri... il contadino ha troppo da lavorare per pensare a dover discutere e chiedere giustizia ....
meglio cambiare compagnia...... bene ..... e se la nuova compagnia fa come la vecchia ????' se domani le dicessero che viene commissariata anche la nuova compagnia ????
Caro Gigi (mi permetto il caro non conoscendola) è una persona intelligente da quanto scrive , immagino sappia contare... e capire dove sono le difficoltà, avendo la sua età e la sua esperienza.
secondo lei se un contadino un anno produce 100 litri di vino da vendere , l'anno successivo altri 100 litri di vino da vendere e cosi via .... dopo un anno dalla produzione quanti litri di vino potra tenere in magazzino o di scorta ????
20.... 50... oppure tutti e 100 litri ????
vuol dire in un anno non riesce a vendere nulla e cosi per diversi anni ??? come fa a pagare gli operai, l'attrezzatura, i magazzini ????
per una cooperativa che produce 20 milioni all'anno di vino come fa ad avere 100 milioni di magazzino ?????
sono solo un "merlo" cosa vuole che ne capisca io ... devo solo insegnare ai miei figli che è meglio andare a rubare piuttosto che mandare in galera chi ruba.... GRAZIE NO ... lei è libero di fare quel che vuole... e... se ha deciso di chinare la testa... e non guardare le situazioni, problemi suoi.
non ho alcuna intenzione di offenderla ... semplicemente ho opinioni e sentimenti diversi dai suoi, io credo nella GIUSTIZIA e nelle cose giuste, alcuni forse possono anche fare della Giustizia un'ingiustizia... ma come già detto.... "tutti i nodi vengono al pettine" anche i più piccoli.

gigi dale vile - 2

caro merlo , scusa se te ciamo così ma no so el to nome...vara che mi no volevo miga ofenderte , anzi se saltas fora chi che è sta a combinar sto casin e chi che l'è che ades ten scondù le robe mi saria proprio content! No te digo i soldi che go engiontà , perciò figurete ti ! Spero proprio de sbagliarme e che te gai reson ti , scusa se me son spiegà mal ciao stame ben

Uno a caso

Io devo dire a tutti voi una cosa importante; la differenza al mondo tra voi/noi che stiamo qui a parlare e lamentarci (giustamente) e chi invece continua nel proprio "lavoro" a gestire (bene o male o malissimo con abusi e omissioni) una società …. è l'alternativa.
ALTERNATIVA o c'è qualcun altro o un gruppo di persone che si propone come alternativa con temi forti e convincenti e va davanti ai soci e ne chiede la fiducia in alternativa a Zanoni e ai suoi collaboratori oppure rimarrà tutto com'è.
E a questo punto avranno ragione quelle persone che scrivono qui e che dicono pazienza... prima o poi passerà e sperano almeno di avere qualcosa, qualche briciolina dal banchetto altolocato che Zanoni e la PAT hanno bandito con i prodotti dei soci.
evviva

x Gigi

Preferisco essere un "merlo" credere nella GIUSTIZIA piuttosto che chinare la testa in segno di sconfitta, non solo io ma anche i miei figli... cosa insegno loro ? se sono furbi possono RUBARE diversamente la prendono in quel posto continuamente ?
A conti fatti sin ora si sono scoperti per mio modo di vedere le cose "TRUFFE" ai danni dei contadini e dello Stato che prima o poi devono essere sanzionati dalla GIUSTIZIA.
Convengo con lei i tempi lunghi della Giustizia, spesso è la stessa Giustizia ingiusta... forse verrà fuori un 48 .... ma stia pur certo non è da prendere in saccoccia e tirare avanti.
chi truffa prima o poi paga...... guardi il caso LUSI ... anche i politicanti prima o poi pagano.
si ricordi un vecchio detto.... "tutti i nodi vengono al pettine"

gigi dale vile

Son el gigi dale vile , contadin ex socio dela lavis . Me son let tuti i comenti , go mes n'ora ma ie proprio enteresanti . Anca perchè a legerli se capis che la gent no la è proprio stupida come pensa i politici e i capi dela lavis . Ensoma, aven capì tuti tut ! Me piaseria comentarli tuti ma i è masa , alora me limito ai ultimi doi . A quel che dis che basta en po' de pazienza che dopo intervien roma ghe digo speta pur merlo , che se te sei gioven te deventi vecio e se te sei già vecio te arivi a morir ! Sta storiacia i vol ensabiarla e me par che i ghe l'ha già quasi fata, pazienza , ormai ghe meten sora en sas, cossa vot star qua a magnarse el fegato . Ai soci dela lavis però ghe digo che noi deve continuar a masacrar quei come mi che ie nadi via . Se a voi ve piase star li , farve tor per i coiusberi e ciapar martelade sui zebedei l'è afari vosi , contenti voi contenti tuti ... Però dovè anca capir chi la pensa en modo diverso da voi . A que che se ciama realista convinto ghe digo che el ga proprio reson. Da quando che la lavis el la ha ciapada en man dellai con el commissario l'è deventà proprio en baracon come la provincia . Sto zanoni el continua a asumer diretori , consulenti , spender e spander , e ai soci el ghe dis che soldi no ghe nè ! E pò se dis che sia tut gent che ven mesa li perchè l'è amici dei amici , e a uno ghe serve en bon posto , e uno noi lo vol pù da nesuna banda e alora el meten a lavis...ensoma na magnadora , en bon posto ben pagà el ghe per tuti . Ie drè che i spolpa i osi , tra en pò a lavis ghe pù diretori che operai . E me dispiase per i dipendenti normali , perchè lori noi ghe na colpe , anzi a lori i ghe taia i stipendi , a quei altri enveze se en doman narà mal le robe i dovrà darghe fior de liquidazion e buoneuscite ! Anca per la gireli el ga reson , quela cantina de vinaci no la centra nient cola lavis che feva vini de qualità , quando i l'ha comprada i ha tacà a torne per i coiusberi persin quei de mezocorona , ho dit tut. Perciò l'aven salvada na volta nel 2005 quando l'ei stada comprada , na volta a l'an dal 2005 a ades quando tuti i ani se serava i busi de bilancio , e en ultima la salvan de novo ades . Visto che se era vendù el teren se podeva serar su tut , altro che portar tut a lavis . L'è na machineta da far debiti , tac-tac-tac la continua , mi capiso che ghe de mez gent che laora e che no se pol meterli su na strada , ma se podeva stravazarli da n'altra banda , dar incentivi per i licenziamenti volontari , far na specie de cassa integrazion longa ... nient , avanti come prima . Mi no so che dir , cari soci se no ve sveglià voi ...

a mali estremi .....

un pò di pazienza, visto non intervengono le autorità di TRENTO (caso unico in ITALIA). attendete ancora un pò ... interverranno direttamente da ROMA.

realista convinto

tutti i commenti sono interessanti, ma come hanno osservato in molti non è successo nulla finora. Da più parti si sente che il commissario e i suoi "consulenti" si stanno accincendo a migliorare la situazione del gruppo cercano di dare fumo negli occhi. In valle si parla che a Cembra faranno una nuova linea di imbottigliamente (dato che è una cantina di montagna avrà dei contributi dalla PAT) e che con grazie alla vendita del terreno di viale verona porternno la struttura di Casa Girelli a Lavis...ma cosa centra un imbottigliatore con la nostra cantina. Come si farà a dire che siamo un eccellenza se si farà una linea che imbottiglia vini non trentini e a basso prezzo... il sig. Dellai e il sig. Mellarini come giustificheranno questa scelta?? I vini pregiati si fanno a Cembra ... e poi si imbottiglia vinaccio a Lavis... per questo si è lavorato tanto????
Avevamo sentito Dellai affermare che si doveva applicare il piano Pedron per riportare Lavis ad essere la cantina a cui tutti guardavano con ammirazione ... ora mi tocca sentire che ci sono consulenti non trentini (ma quanti enologi ci sono tra Lavis, Cembra, Girelli e Cesarini...) che si sono un sacco di direttori ... che hai dipendenti hanno chiesto il 2% ma che molti in Lavis e in Girelli hanno avuto promozioni (ingiustificate ..mi piacerebbe conoscere la percentuale di laureati nei vari settori chiave e verificare le varie remunerazioni ...)
e quanti sono tutti questi dipendenti ... ??? Si devono moltiplicare linee di imbottigliamento, funzioni,inventare nuovi ruoli per giustificare tutti i dipendenti ?? Ma per piacere siamo arrivati ad essere come certe amministazioni del sud che tanto critichiamo ...

svegliaaaaaaa!!!!!!!

Per Marco
Ti voglio far capire che essendo un imprenditore agricolo la cooperazione mi e "stretta" mel senso che non esiste meritocrazia. Io ero un socio che credevo nelle line Ritratti, ecocompatibilità , e vari progetti. Nella cooperazione non cè la possibilità di essere IMPRENDITORI a 360° e se le nostre aziende non possono differenziare gli acquirenti dei loro prodotti non avranno una crescita autonoma. Non dobbiamo solo andere nei vigneti o nei frutteti ma dobbiamo curare anche l'aspetto commerciale (tu lo puoi curare all interno di una coop o qualcuno per tè lo fa?) il mondo cooperativistico commercialmente è cambiato ma le nostre aziende no perchè? Non pensare che le cooperative siano l'unica soluzione prova a fare un giro in az.private (Trentine,Franciacorta...) e informati su prezzi dell'uva vino e base spumante e poi possiamo ragionare.

geppe

X MARCO
Mi fa piacere che concordiamo sul fatto che i soci LA-VIS hanno contato meno di zero nel recente passato , e contano meno di zero nel presente . La cosa più preoccupante secondo me è conteranno meno di meno di meno di zero nell'imminente futuro . E questo è un grosso problema , perchè la lezione che dovrebbe arrivare dai recenti disastri è che decisioni critiche e delicate non possono essere prese solo da 2-3 persone che si reputano '' infallibili '' . Si sa infatti che il prossimo a.d. LA-vis non è certo persona che ama il confronto ed il dialogo , diciamo che ama nutrire il suo ego facendo capire che le cose che pensa lui sono quelle giuste mentre gli altri non sono in grado di pensare cose intelligenti , e se ogni tanto pensano pensano cazzate , quindi non è neanche il caso di perdere tempo ad ascoltarli . Naturalmente ci sarà un consiglio di amministrazione che servirà come alibi per dare una parvenza di democrazia ( così si potrà dire che le decisioni dell'innominabile sono state proposte - esaminate - valutate dal cda ) , in realtà LA-VIS sarà gestita da una sola persona , in quanto il nuovo consiglio ( si dice saranno i soci che attualmente compongono la consulta , cioè l'organo che temporaneamente si sta relazionando con il commissario come tramite tra lo stesso ed i soci ), appunto si dice che gli stessi siano già succubi del commissario , quindi già ammaestrati a dire di si a priori . In pratica prima comandavano Giacomoni-Peratoner-Andermacher ( 3 persone ) , a breve comanderà Zanoni ( 1 persona ) . Quindi , incredibile ma vero , si riuscirà a rendere il sistema ancora più bulgaro di quanto lo è stato in passato ( il vicecommissario permettetemi di non considerarlo nemmeno , non so se conoscete il suo passato professionale ...) . A voi soci onesti l'ingrato compito di sventare questo complotto, impresa disperata ma si sa , ogni tanto i miracoli accadono . Io credo di avere detto il mio pensiero , penso anche che ormai abbiamo focalizzato il problema, la vostra bravura adesso starà nel risolverlo . Non è facile ma ce la potete fare , a patto di stare uniti e capire che la soluzione dei vostri problemi non sono i compromessi con il potere ma bensì la rivoluzione ( intendiamoci , non lo '' stare uniti di cui vi parlano i vari Schelfi , Dellai , Zanoni , la loro è solo demagogia da 4 soldi ma chi ha un po' di cervello lo ha sicuramente già capito da un pezzo ) . Buona fortuna, e nei prossimi mesi vedremo come va !

Marco

Sono felice che il dibattito si sia indirizzato verso l'aspetto importante dell'importanza dei soci nella COOP LaVis.
E ringrazio Geppe e Pinco Pallino e gli altri per i commenti... rispondo a qualche considerazione.
A LaVis negli ultimi 10 anni dal piano (LaVis oltre il 2000) i soci contano MENO che un C..O (Naturalmente Giacomoni e il suo staff di vice erano soci e nella cooperativa le mani c'è le hanno messe) ed è proprio questo il problema.
I soci non devono far di conto e risolvere problemi di matematica finziaria e costruire modelli di controllo di gestione e controllo amministrativo (io dubito che anche Zanoni sia bravo a fare queste cose alcuni analisi che propone sono dilettantistiche) della coop di cui fanno parte ma come ha detto bene geppe DEVONO almeno poter scegliere chi mettere alla guida della propria società e chi scegliere per controllare la società.
- Zanoni AD e Campostrini vice AD imposti o presentati in una votazione bulgara senza alternativa è una cosa sbagliata e io spero che i soci e l'opinione pubblica faccia la voce grossa su questo tema (che poi la cosa si faccia comunque è forse anche probabile vista l'ultima riunione a LaVis).
- I problemi sono tanti e difficile è liquidare i problemi con scelte (che sono probbabilmente anche giuste ma non realizzabili dall'oggi al domani) chiudere Casa Girelli significherebbe abbassare il fatturato di 40 mln di euro circa riversando tutto il peso dell'esposizione finanziaria sulla capo-gruppo (le banche che hanno in mano la LaVis perchè hanno in mano il suo debito non lo permetterebbero); il processo dovrebbe essere graduale con un piano di dismissione di almeno 3/5 anni.
- Più semplice era liberarsi di altri pesi inutili hai fini aziendali (affitto di Maso Franch) secondo me non cera nessun vincolo legale che obligasse la LaVis a riaffittare un azienda per più di 200 mila euro l'anno; così succedcerà anche con Basilica Cafaggio.
- Alcune altre questioni secondo me sono importanti: vogliamo far si che i controlli siano seri? allora il CdA (per non essere succube del AD) deve obbligatoriamente procedere ad una revisione straordinaria di bilancio in piena autonomia e la società che fa la revisione di bilancio deve riferire e rispondere all'assemblea oppure ad una commissione nominata dall'assemblea.
Per rispondere a pinco io non ero non sono e non sarò amministratore della LaVis non sono contadino sono un contadino part-time mi piacerebbe che chi è spirito critico (e penso che sono tanti nella LaVis) riuscisse a trovare una sintesi e proporre con forza almeno alcune cose ritenute dalla maggioranza prioritarie (mi sembra che si chiami democrazia Zanoni e Dellai permettendo).
Per quanto riguarda la fusione e la sissione con 5Comuni quì devo criticarti: la fusione l'hanno voluta 15 persone del CdA e quasi tutti i soci dei 5COMUNI e sapevano dove andavano e il perchè adassaro lì (speculazione immobiliare e incapacità del precedente CdA dei 5C di fare investimenti per il nuovo magazzino che è in ballo da 15 anni) adesso le stesse persone hanno voluto la sissione e i soci dei 5C se ne sono andati perchè vogliono salvare la barchetta sulla quale sono.
Risultato le stesse persone (nuovo CdA 5C) hanno fatto e disfatto ... e adesso proveranno a rifare il benedetto magazzino 5C e saranno in carica per 2 anni fino a giugno 2014 senza nemmeno essere votati (e questa cosa quì è secondo me scandalosa).
VOI che ne pensate?
ciao

geppe

Salve a tutti ... qua si torna al solito discorso , e cioè di quanta voce in capitolo abbiano attualmente alla LA-VIS , o volendo estendere il discorso quanta voce in capitolo abbiano nella cooperazione trentina . Il sig. Marco, che sembra una persona intelligente , ieri nei confronti di un ex socio diceva allo stesso che chi lascia LA-VIS per andare in un'altra cantina si deve inserire in una realtà nuova dove , testuali parole , non si conta un c...o . Ma quanto hanno contato i soci LA-VIS ( compreso il sig. Marco ) nel recente passato del gruppo ? E nel presente ? Limitandoci agli ultimi 7-8 anni possiamo ricordare i seguenti episodi :
- lo hanno deciso i soci l'acquisto di un baraccone di azienda come Casa Girelli , andando tra l'altro a prendere i soldi dai preti di ISA ad un tasso di usura ( 9%ca ), o lo ha deciso qualcun'altro ?
- lo hanno deciso i soci di demolire l'immagine di qualità della LA-VIS , faticosamente costruita in decenni di lavoro con la zonazione , andando a imbottigliare ( sempre tramite la famigerata CA.GI. ) vini da hard discount , di qualità scadente , ed oltretutto di provenienza extraregionale , facendo così felici i viticoltori di Veneto , Toscana , Sicilia etc a scapito di quelli trentini ? O lo ha deciso qualcun'altro ?
- lo hanno deciso i soci di portare adesso la stessa CA.GI a LA-VIS , con notevoli costi di trasferimento ed ammodernamento delle linee di imbottigliamento , quando sarebbe stato più logico mettere definitivamente una pietra sopra a questa storia disperata , dismettendo definitivamente il tutto ? Non era forse l'occasione per liberarsi di una realtà che spesso lavora solo per fare un pari con le spese , e a volte ( si dice spesso ) con spese superiori ai guadagni ? Girelli con la realtà della vecchia LA-VIS ( quella che faceva vini di qualità ) non c'entra niente , è stata comprata per fare un favore a PAT e chiesa ma adesso perdio liberatevene ! Ma anche questo , lo hanno deciso i soci o lo ha deciso qualcun'altro ?
- lo hanno deciso i soci di fare la guerra del vino a tutto il trentino ( cioè a CAVIT ) per accapparrarsi a prezzi da fame il cliente Gallo , salvo poi perderlo dopo pochi mesi perchè si trattava di un cliente puttana che andava un po' qua ed un po' là...o lo ha deciso qualcun'altro ?
-lo hanno deciso i soci di fare una fusione disastrosa per entrambe le parti con il consorzio 5 comuni ? O lo ha deciso qualcun'altro ?
- lo hanno deciso i soci di comprare aziende in Toscana che adesso , dopo essere state rimesse a posto e reimpiantate , hanno un mercato pari a zero ( parlo di Poggio Morino , Villa Cafaggio forse a prezzi di saldo si venderà ) ? O lo ha deciso qualcun'altro ?
- li hanno decisi i soci investimenti strampalati tipo Maso Franc , o la recente pagliacciata della cantina di Salorno ? O li hanno decisi quaicun'altro ?
- lo hanno deciso i soci che Zanoni sarà il prossimo A.D. , che Campostrini sarà il suo vice , che ci sono 6 nuovi direttori da mantenere , che ci sono nuovi consulenti da pagare ? O lo ha deciso qualcun'altro ?
Caro Marco , mi dirai che molte di queste cose sono state votate dall'assemblea ...suvvia , sappiamo tutti che si tratta di elezioni bulgare , manipolate dalla ex presidenza , ex direzione ed ex cda . Quindi possiamo comunque concludere che :
- ipotesi A i soci a LA-VIS contavano ( e contano tutt'ora ) e decidevano ( e decidono tutt'ora ) , quindi significa che quantomeno si sono dimostrati delle teste di uovo con scarsa abilità imprenditoriale , quelli che ho elencati sopra sono solo una parte degli affari sballati del recente passato LA-VIS
- ipotesi B i soci LA-VIS non decidevano niente in passato e men che meno decidono qualcosa ora con il commissario , siete delle pecorelle che accettano passivamente quello che decidono gli altri . Non averne a male , forse non è il tuo caso specifico ma credo che per il 95% dei soci LA-VIS sia proprio così . Quindi a tizio che è andato da un'altra parte hai poco da dire che non conta un c...o , fate meglio a guardare in casa vostra e cosa contate voi . Ciao ciao .

pinco pallino

x Franz....
rispetto molto i contadini che cercano di fare di conto....
nella Cantina La Vos e nel Gruppo chi sapeva fare di conto c'era e c'è ... infatti per questo spariscono oltre 40 milioni di euro nel nulla..... perchè chi sa fare di conto c'è ... profittando dei contadini....
di solito i contadini che vogliono sapere i conti si AFFIDANO a soggetti capaci e li pagano per questo.... che siano questi che hanno truffato i contadini ??? i direttori finanziari e contabili nonchè gli organi di controllo e i revisori della federazione ?... che dici ?
Vuoi dire che i contadini che si sono affidati alla FEDERAZIONE e non avevano chi sapeva di conto ????
vuoi dire che i documenti nascosti ... non sapevano di nasconderli...
.... ma erano documenti nascosti o creati ad hoc.. pertanto falsi.... risulterebbe che erano nascosti in ogni società... ethica, la vis, isa ... adesso anche in ... cesarini sforza e fiduciaria ... a me puzza di bruciato , .... puzza di imbroglio belle buono ....e a te ? e ai revisori ? al Commissario e ai SOCI ???
se sei un socio della cantina... parlane con gli altri fai sapere le cose e senti cosa ti dicono... dopo fatti una tua idea... se ritieni che erano onesti... libero di pensarlo.... personalmente ritengo sia i responsabili di tutti questi imbrogli e truffe paghino e restituiscano il maltorto ... tutti quanti e anche chi li ha coperti e li copre tuttora.
.....
auguro che i contadini sappiano in futuro affidarsi a persone migliori e chi deve controllare faccia il suo dovere senza imbrogliare e nascondere.

franz

i conti i contadini li sanno fare meglio ??? ma gli ex amministratori da che base venivano ?? erano forse laureati in economia? no, erano anche loro contadini....che hanno voluto fare gli imprenditori senza avere le capacità !

pinco pallino

ops...
non avevo capito... marco probabilmente è uno dei nuovi soggetti che farà parte del futuro CDA del Gruppo La Vis... pertanto è positivo in quanto ritiene che da consigliere farà il suo dovere...
vuol dire che i vecchi amministratori ... secondo lui non erano capaci ... e che lui e altri come lui ... porteranno il Gruppo La Vis ad antichi splendori.
glielo auguro... intanto attualmente se fa parte del gruppo ristretto di persone capaci si dia da fare per ...... restituire i soldi ai soci ed exsoci... chiedendo i danni ad ex amministratori ed attuali Commissario e vicecommissario...
pensa o pensano di andare avanti con i soldi degli altri ????
per appropriazione indebita auguro si aprano le patrie galere....
lo stesso per falso in bilancio....
per abuso di potere....
per omissione atti d'ufficio....
per false comunicazioni sociali
per emissione fatture false...
per evasione fiscale... oltre i 50.000 euro di tasse
per esportazine valuta all'estero
SE RICORDO BENE SONO TUTTI REATI PENALI
credo ancora nella G I U S T I Z I A
e Lei ci crede o fa finta di crederci ?

geppe

Ma ci siete o ci fate ? Tanti bei discorsi, e noi soci qua , e noi soci là... La La-Vis se la è presa Dellai per interposta persona del commissario , ed è quello che la maggior parte dei soci speravano perchè sono convinti che adesso la provincia ci metta i soldi per chiudere il buco . Lo sapete tutti che ormai alla La-Vis i soci contano come il 2 di coppe a briscola , e sempre meno conteranno in futuro . Basta vedere le dichiarazioni del signor commissario sull'Adige di sabato , quando ha fatto capire che quando sarà A.D. '' non vorrà confrontarsi con troppa gente perchè è meglio che le decisioni siano prese da poche persone '' . Le parole esatte non erano queste , non le ricordo in verità , ma il senso invece era proprio questo . Ma cosa venite a parlare di rivoluzioni , se la governance della cantina sta già indirizzando le nomine del prossimo CDA in modo che sia composto da gente che non rompa i c_____ni ! Ma cosa parlate sui blog e nelle caneve , e facciamo questo e facciamo quello ...poi come dice Questotrentino alle riunioni vi fanno vedere 2 ore di slide di cui non capite niente, numeri farlocchi e fumo negli occhi , e voi giù ad applaudire , a scodinzolare servili , magari andare a stringergli la mano , perchè '' lè ben en gamba , te ai sentì cossa l'ha dit, i debiti ie nadi giò !!! ''
Il vostro problema è che vi siete assuefatti a questa situazione, forse pensate che si stia parlando dei soldi del monopoli, che sia tutto un gioco, che miracolosamente un giorno tutto finirà . Probabilmente vi hanno fatto credere che milione di euro su , milione di euro giù ( di debito ) sia la stessa cosa , e che perdita su e perdita giù... no problema buana !!! Comunque io spero che un giorno vi possiate svegliare , con i fatti non con le chiacchiere da bar . Spero anche che i buchi della La-Vis non debbano essere pagati dalla collettività , sarebbe una legittimazione delle malefatte di tutti i personaggi di questa brutta estate . Vi auguro buona fortuna, buona estate a tutti .

pinco pallino

se c'è .... vuol dire continua .... e i creditori exsoci stanno chiedendo il loro dovuto.
vede, secondo me, se la cantina avesse onorato gli impegni e non avesse voluto defraudare sia soci che exsoci evitando la stupida situazione della ricostituzione delle riserve, forse tutto questo sarebbe rimasto nascosto ed il Commissario e la Federazione avrebbero fatto man bassa di tutto.
ogni tanto forse un pò di giustizia viene fuori e stia certo .. chi ha sbagliato pagherà... è solo questione di tempo.. tutti i nodi verranno al pettine.
purtroppo il problema più grande sarà dare fiducia ai soci ..... ma se sono come lei stia pur certo che la cantina si salverà... ci vogliono persone che credono in quello che fanno.
spiace in questo momento essere dalla parte opposta alla sua e pensarla diversamente sia sull'attuale gestione che sulla passata, ne ho viste troppe di malefatte ... hanno superato il limite ... forse forti dell'impunità garantita da politicanti.
auguro domani una proficua cantina LaVis senza questi soggetti che si approfittano e di alcuni dipendenti della cantina che sanno e per interesse evitano di raccontare le cose...
non bastano gli amministratori senza la collaborazione di qualcuno all'interno della cantina.
comunque le ripeto... se ha amici che sono soci della cantina e può far leva sugli altri soci...ben venga e si proponga insieme ad altri a governare la cantina portando correttezza e onestà... ritengo troverà il plauso di tutti....
la prima cosa da fare si ricordi sarà l'azione di responsabilità verso chi ha sbagliato.

Marco

Mi creda se c'è o se c'è stato un sistema con dei risultati abberranti e delle irregolarità fiscali e amministrative (sui bilanci si legge sempre che il valore di magazzino è fatto come minore tra il costo di acquisto o di produzione e il valore di realizzo desumibile dall’andamento del
mercato per tipo di prodotto, qualità e grado ecc.... e noi sappiamo come si possa curvare questa interpretazione e come sia stata curvata per seguire i VOLERI prima della DL e poi del Commissario....) io ho valutato con buona probabilità che sarà difficile che qualche socio si prenda la responsabilità di andare in un CdA a dire solo "si" "si signore" e questo mi conforta nella speranze ma non nell'assoluta certezza che quando 11-13-15 soci si troveranno a decidere del futuro della LaVis non si guarderà più in faccia nessuno. Spero che una revisione volontaria di bilancio sia fatta dal CdA senza guardare in faccia Federazione e eventuale AD affiancandosi di persone e consulenti (termine ormai svilito dalla pratica consulentizia in PAT e in Italia in generale ma necessaria e utile se governata a modo) e si proceda a rendere la LaVis "AUTONOMA DALL'AUTONOMIA" mi sembra che questo potrebbe essere uno slogan politico efficace ma io che non amo la politica e non mi interesso di politica lo reputo valido per il gruppo LaVis.........

pinco pallino

x chi interessa capire e fare le sue considerazioni
Sono abituato a guardare i conti e vedere se emergono anomalie o altro.
SONO COME SAN TOMMASO , SE NON VEDO NON CREDO.
Guardando i dati di bilancio del GRUPPO LA VIS (cantina, ca.gi, ethica, cesarini sforza etc etc) sono emerse incongruenze tali da far accapponare la pelle.
Non dico di credere a me, dico di prendere i bilanci e leggere i dati, fare due somme e vedere le incongruenze ... poi Fate le vostre considerazioni.
I responsabili naturalmente alla luce dei fatti risulterebbero essere tutti gli amministratori (consigli di amministrazione, amministratori delegati, organi di controllo e revisori compresi i collegi sindacali) e COMMISSARI (bil 2010 e bil 2011)
Quando dai bilanci di una società si evidenziano determinate anomalie, la prima cosa da fare è allontanare tutti i responsabili, (per non sapere leggere e scrivere) fare azione di responsabilità nei loro confronti, chiedere i danni. Nel caso La Vis sono notevoli oltre 40.000.000 di euro (fatti sparire)
Da quanto risulta, mi smentisca se sbaglio, la cantina è stata commissariata in quanto risultavano enormi perdite (relazione del revisore alla provincia) per poi scoprire che le perdite della cantina erano solo le svalutazioni del Commissario per circa 5.000.000 e l'accantonamento per circa 1.000.000 per il contributo da restituire alla provincia per la futura vendita di Masi Franch. totale 6.000.000 di euro la perdita del bilancio 2010.
a proposito ma se la perdita è stata assorbita dalle riserve che motivo aveva il commissario di chiedere ai soci di versare i 6.000.00 di perdita per ricostruire le riserve ?
ci pensi come mai i soci ortofrutticoli non pagano il reintegro delle riserve ? ci sono soci di serie A e soci di serie B ????
che fine hanno fatto gli utili accantonati in oltre 50 anni di attività della cantina??? chi se li è mangiati ? lo chieda al suo commercialista ... (non si fidi di quelli della FEDERAZIONE sembrerebbe siano corresponsabili dei casini della La Vis)
la perdita del 2010 è presumibile sia stata fatta a tavoli per giustificare il COMMISSARIAMENTO visto la FEDERAZIONE ha detto che la cantina aveva enormi perdite e se toglie la perdita del magazzino e la perdita per maso franch... non c'erano perdite.
ci pensi..il magazzino sembrerebbe sia stato valutato come l'anno precedente (si legga le relazioni ai bilanci) e l'accantonamento di maso franch non aveva nulla a che vedere con il bilancio chiuso al 30/6/2010 non era neanche in previsione di vendita come faceva la FEDERAZIONE a sapere che c'era la perdita ???...
vede la cosa assurda è il fatto che il Commissario che dovrebbe fare gli interessi della Cooperativa, ha fatto e continua a fare gli interessi di altri oltre che i propri, avallando e continuando l'operato dei precedenti amministratori...
da articoli di giornali, sembrerebbe che il buon CPOMMISSARIO abbia già deciso chi gestirà la cooperativa da settembre in poi.... mi sembra abbastanza sveglip da leggere i giornali e visto le assemblee dove tutti i spoci dicono solo "signorsi"
dubito enormemente che la cooperativa domani sarà gestita dai soci.
Le auguro di riuscire nel suo intento , sicuramente ci sono soci capaci ... la invito a cercare tanti soci la pensano come lei e fare numero alla prossima assemblea e nominare voi un consiglio di amministrazione.... escludendo l'attuale COMMISSARIO (notizie di giornale... sta pensando di dimettersi da SEGRETARIO GENERALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO per fare il Presidente ed amministratore delegato del GRUPPO LA VIS) -
SEMPRE GLIELO PERMETTANO FARE.... il recente commissariamento del CEDIS dimostra che i poteri forti non permettano di andare contro il sistema.
Non vorrei essere l'uccello del malaugurio... ma prima di cambiare timone al Gruppo La Vis.. secondo me dopo averla svuotata... la faranno fallire

vinotrentino

x Marco
è molto interessante quello che affermi. Io ho qualche esperienza nella vendite e credo che Lavis, oltre a tutti i problemi finanziari, abbia un problema di vendia e di marginalità. Non conta quante bottiglie vendi ... conta sempre quanto guadagni!!
Quante bottiglie a marchio Lavis (ritratti ecc) sono vendute all'estero ? A che prezzi ... Quante bottiglie vende Lavis all'Aldi Germania ?? Per chi non lo sapesse l'ALDI è un discount ... non credo si facciano grandi guadagni ...
Quanto vino trentino imbottiglia LAvis? E' una cantina sociale o è un imbottigliatore ??
Vai a vedere i prezzi praticati da Casa Girelli sui mercati tedesco e inglese...
NON CONTA IL FATTURATO CONTA QUANTO TI RESTA IN TASCA DOPO AVER PAGATO TUTTI I COSTI ...
Il problema vero del vino trentino è che si è sempre pagata l'uva più del vino.
Ai soci è andata bene fino a che Cavit ritirava il vino in eccesso delle varie cantine remunerandolo molto bene (tutti sanno come faceva ...).
Bisognava fare meno vino e più di qualità ... essere più lungimiranti ...certo col senno di poi è facile criticare ... però il problema era già uscito nel 2004 ... vedere ivari blog di Ziliani.

Marco

Pienamente d'accordo ma se una azienda è commissariata e il commissario fa quello che vuole l'unica possibilità è aspettare che passi ..... (le leggi nel bene e nel male sono fatte per essere rispettate tu non credi che anche molti di quelli che sono rimesti hanno fatto proposte e sollecitato il commissario?). Tu te ne sei andato (non so dove) in un posto che non è casa tua e dove tu non conti un c..o peggio che a LaVis.
Io sono rimasto perchè credo che si possa fare e debba fare meglio di come andava prima e di come va adesso.
Ringraziamo chi ci ha messi in questa situazione prima del settembre 2010 .... chi ci ha fatto commissariare .... e chi ci ha traghettato in questi 2 anni ... e poi? e poi i soci LaVis ricostruiranno questa baracca con più onesta più serietà senza legami politici (il commissario come AMICO di Dellai è stato in molti frangenti più un danno che un guadagno) con uno spirito di controllo e di giusta diffidenza verso gli amministratori che una PROPRIETA' se si vuole chiamare così deve avere.
Io a differenza di molti non c'è l'ho con chi se ne è andato e nemmeno con chi è restato e non sa che dire e che fare perchè frastornato da notizie e contronotizie da numeri corretti e falsi.
A differenza tua credo nelle professionalità che si possono trovare tra i soci della LaVis per fare della ex Baracca-Giacomoni una struttura nuova funzionale e "onesta" nei rapporti con i soci e con i dipendenti.
saluti e credimi sono sveglio da una vita a parte quando dormo .... FORSE PIU' SVEGLIO DI TE, il fatto di rimanere non è sinonimo di credere a tutto e accetare ... sono sufficentemente malpensante per non credere a niente di quello che mi dicono se non vedo e non tocco..........neanche ai giornali (soprattutto direi)

svegliaaaaaaa!!!!!!!

Per Marco
Sono un ex socio e non capisco voi soci che acettate tutto ciò che fà il comissario. Io prima di lasciare la cantina avevo proposto assieme ad altri soci il concordato con le banche ed avvanzare un azione di responsabilità verso gli amministratori ma mi e stato risposto (da molti soci ) se eravamo matti, "così la va en malora" adesso quando incontro soci "anziani" mi sento dire "l'era meio se la neva en malora" io non giudico nessun commento e nessuna scelta ma se come dici tu Maso Franch e Casa Girelli non sono dei guadagni la nostra idea non era sbagliata, è ora cha La-Vis torni in mano ai loro soci che i conti i contadini li sanno fare megio.SVEGLIAVE CHE Lé ORA
Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.