Lavori in corso per il Piano Territoriale
La CdV della Rotaliana alla ricerca della sua strada.
Le comunità di valle hanno iniziato la loro recente attività portando avanti i compiti tradizionalmente già svolti dai
comprensori, ora sciolti. Tra poco, alle Comunità sarà assegnata la gestione di ulteriori servizi, tra cui gli appalti delle opere pubbliche comunali, la riscossione di entrate e tributi e l’informatizzazione dei servizi comunali. Salvo intoppi, la gestione associata di questi servizi dovrebbe decollare nei primi mesi dell’anno prossimo. C’è però un’altra competenza assegnata alle Cdv attraverso la riforma istituzionale, una delle più delicate: il piano territoriale.
Per la realizzazione del piano territoriale è previsto un percorso particolarmente complesso di raccolta di informazioni, di ascolto dei vari soggetti del territorio e di codecisione con i comuni che compongono le singole Comunità, al fine di individuare strategie e soluzioni per lo sviluppo del territorio.
Per quanto riguarda la CdV della Rotaliana, la fase di raccolta e analisi dei dati si è da poco conclusa, e si possono già intravedere le linee guida che regoleranno gli interventi. Quella della Rotaliana è un’area che presenta la caratteristica positiva di una economia mista, fatta di artigianato ed industria, servizi privati e pubblici, agricoltura e commercio. Questa promiscuità tra settori economici manca talvolta di una sostanziale integrazione che permetta una proficua convivenza. Non è certo un’ opportunità sfruttata adeguatamente come nel vicino Sudtirolo, laddove agricoltura e turismo (ma anche commercio, artigianato e piccola industria) si integrano fattivamente con indubbi vantaggi economici e ricadute positive su paesaggio ed ecosistema.
Disponibilità residua delle aree produttive
L’ufficio tecnico della Comunità della Rotaliana ha svolto un’indagine conoscitiva, relativa alla situazione ed alla disponibilità delle aree produttive (destinate all’industria, artigianato e commercio all’ingrosso) con l’obiettivo di verificare se la quantità delle stesse sia sufficiente al fabbisogno o se necessiti un incremento. Dai dati raccolti è emerso che, mentre in alcuni comuni le aree sono già state esaurite (o non sono mai state previste), in termini sovracomunali si può già affermare che la dotazione attuale è sufficiente, considerando anche il calo dell’occupazione del settore secondario. Anzi, secondo l’indagine conoscitiva, sarebbero possibili interventi di recupero all’agricoltura di aree produttive isolate, dismesse da tempo o mai utilizzate. È inoltre raccomandato che le aree residue vengano adibite ad iniziative proprie del terziario avanzato o di attività che prevedano un’esportazione del prodotto all’estero.
Settori Economici
Nell’analisi dei settori economici, emerge l’importanza dell’agricoltura e dell’artigianato. Per quanto riguarda il settore agricolo, sul territorio sono presenti 1.500 aziende (concentrate per il 23% a Mezzocorona), le cui coltivazioni sono quasi interamente dedicate a viticoltura e melicoltura. Le imprese artigianali invece sono 303, distribuite per la maggior parte tra Lavis e Mezzolombardo, molte delle quali operano nel campo dell’edilizia (ora in sofferenza). Ottomila sono gli addetti occupati nei settori principali delle imprese private: agricoltura, manifatturiero, commercio (al minuto ed all’ingrosso) e riparazioni di auto/motoveicoli. Il turismo attualmente risulta marginale, ma spicca il relativamente alto numero (23) di seconde case site nel piccolo comune di Faedo.
II dati confermano anche lo sviluppo edilizio degli ultimi dieci anni, con oltre 100 alloggi realizzati solo nel 2010. Interessante, però, il dato relativo alle ristrutturazioni, in forte aumento, parallelamente al ridursi delle aree edificabili disponibili.
I desideri dei residenti
Il piano territoriale della Comunità deve però tenere ben presenti i desideri ed il modello di territorio che i suoi abitanti vorrebbero. Ecco, quindi, la breve ricerca svolta dalla sociologa Rose Marie Callà, che ha cercato di fare una sintesi delle variegate opinioni e desideri espressi dai quaranta soggetti intervistati (amministratori pubblici, imprenditori impegnati in vari settori economici, tecnici, ambientalisti) residenti negli otto comuni. Ne è uscita, tra diverse contraddizioni e visioni, alcune nostalgiche ed alcune futuriste, una fondamentale domanda di qualità del territorio. Le azioni con cui raggiungere tale aspirazione sono il recupero e riqualificazione dei centri storici così come delle aree produttive, una riqualificazione urbanistica diffusa e infine il lancio del turismo, anche se le modalità per il raggiungimento di tale obiettivo restano un punto di domanda..
Leggendo il report della sociologa, però, si intuisce come non tutti gli intervistati diano alle parole il medesimo significato. Le contraddizioni, quando si passerà all’attuazione pratica di tali intendimenti, non tarderanno ad emergere. Se ne è avuto già un assaggio nei commenti emersi all’Assemblea della comunità di Valle. Ma per ora godiamoci questo apparente momento unitario.