Comunità di valle: precisiamo...
Non voglio apparire certo come il difensore d’ufficio delle comunità di valle anche se sono consigliere di una di queste, quella della Rotaliana. Segnalo però che erano almeno vent’anni che, anche dalla pagine di QT, ci si lamentava del carrozzone comprensorio (gli strali erano rivolti particolarmente al comprensorio della valle dell’Adige, guarda caso proprio quello dove ora si fa più fatica a decollare). Ora che dopo tanti tentativi è stata avviata questa riforma istituzionale, certamente perfettibile e criticabile, bisognerebbe avere un po’ di pazienza e comunque fare dei distinguo tra i territori che si sono sovrapposti ai vecchi comprensori e quelli, come la comunità della Rotaliana, nati dalla suddivisione (inevitabile, vista l’intolleranza verso il C5) della vecchia istituzione. Non è ragionevole pensare che in poco tempo possa essere cambiata una mentalità fatta di centinaia di campanili (non c’era riuscito nemmeno Mussolini) e sappiamo bene che le resistenze sono e saranno molte, specialmente quando, piano piano si dovranno attuare anche delle razionalizzazioni (tagli!). Tuttavia, visto che una delle critiche alla nuova istituzione è quella di essere un nuovo carrozzone, sarà bene prendere atto che le comunità sostituiscono da subito gli organi politici dei comprensori e che (anche se l’argomento risulta un pochino demagogico) i nuovi amministratori sono complessivamente in numero minore dei precedenti (549 contro 830). Un caro saluto.