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QT n. 6, 23 marzo 2002 Scheda

Il movimento dei “Sem terra”

Marco Nicoletti

Il MST, Movimento dei Senza Terra, è un movimento di agricoltori e braccianti in lotta contro i grandi proprietari terrieri, che ha segnato in modo indelebile la storia recente del Brasile. Un movimento che è diffuso oltre il Brasile, in tutto il territorio del Sud America: è composto di famiglie che lottano per conquistare un pezzo di terra occupando terreni lasciati incolti dai latifondisti, che non solo sono assenteisti, ma pure evasori, al punto da non denunciare la proprietà al locale Catasto per non pagare tasse, fidando sulla forza di squadracce armate per mantenere ugualmente il diritto proprietario.

Una famiglia di Sem Terra.

I Sem Terra nei terreni occupati creano degli accampamenti, e avviano pratiche legali per vedere riconosciuta la loro azione, e ottenere la proprietà delle terre. Se gli occupanti resistono alle intimidazioni e alle violenze, se riescono a portare a termine un lungo e contrastato iter giudiziario, trasformano l’accampamento in "assestamento" e si suddividono la terra. A questo punto il movimento prosegue sul piano più sindacale, per ottenere crediti accessibili, infrastrutture scolastiche e sanitarie, una commercializzazione equa dei prodotti.

Fin dalla sua nascita, l’MST ha potuto contare sull’appoggio della Chiesa; nel 1975, in piena dittatura militare, sorge la Commissione pastorale della terra, composta da vescovi, preti e missionari, che si schiera a fianco del movimento. Il Brasile, vissuto sotto un regime totalitario fino agli anni ‘80, sta oggi provando sulla pelle dei propri cittadini come il processo per riconquistare la democrazia, soprattutto giudiziaria, sia lento e difficoltoso.. "La riforma agraria prevede la redistribuzione delle terre incolte ancora controllate, illegalmente, dai latifondisti, e l’MST ne ha fatto la propria bandiera della lotta per la democrazia," - ci spiega Dilson, che ricorda: "Ho dato alloggio nella mia parrocchia a coloro che riuscivano a fuggire dalle squadre di assassini ingaggiati per eliminare questi scomodi invasori e per bruciarne le baracche. Per un certo periodo sono vissuto in mezzo a loro, nei loro accampamenti, sopportando anche il carcere e non sempre riuscendo ad evitare atti di violenza". Tutto questo per cercare di salvare la vita a qualcuno di loro, in quanto - come autorità religiosa prima, e politica poi (ricordiamo come Dilson sia stato deputato dello stato di Bahia) - rappresentava una scomoda presenza per i latifondisti, soprattutto perché eventuali violenze contro di lui non sarebbero passate inosservate.

La strada verso un minimo di giustizia sociale è ancora lunga, eppure incominciano a vedersi dei segnali che ci dimostrano il giusto senso di direzione: il Supremo Tribunale di Giustizia di Brasilia (aprile 1997), durante un processo ai dirigenti dell’MST, ha stabilito che le occupazioni di massa promosse da movimenti sociali, con l’obiettivo della riforma agraria non sono crimini, ma rivendicazioni dell’attuazione di un diritto costituzionale e non possono essere giudicate alla luce del codice penale ma della costituzione.