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QT n. 13, 28 giugno 2003 Servizi

Ora e sempre underground

Continua il nostro viaggio tra i “fogli dei folli”: la situazione odierna

Dopo esserci occupati, nello scorso numero, delle riviste underground italiane (I fogli dei folli), con un ovvio focus su quelle storiche degli anni ‘60 e ‘70, apriamo ora un panorama sull’editoria alternativa contemporanea, e senza limitarci alle riviste. L’indagine, come nella prima parte di questo percorso, è proceduta per campioni, e non ha pretese di completezza. Se molte delle tematiche rimangono invariate (antiproibizionismo, liberazione sessuale, ricerca di unaltrove, critica alla spettacolare società dei consumi) l’imaginerie espressiva è quasi sempre al passo con i tempi, giungendo spesso a superarli. Le nuove tecnologie non fanno paura, anzi, tra le lotte più sentite ci sono quelle per la loro democratizzazione, per la liberazione dal copyright, per la condivisione dei software e dei saperi in genere.

Casa editrice di riferimento in quest’ambito è la Shake (www.shake.it) che con le sue collane Cyberpunkline, Underground, Corpiradicali e re/search offre un ampio panorama del postmoderno tecnologico alternativo, dalla net art all’hackeraggio, dai romanzi di Sterling a quelli di Echaurren (suo il bellissimo "Delitto d’autore", parodia al vetriolo del mondo dell’arte contemporanea). Oltre ai libri, la Shake pubblica anche video (i temi? Dai "corsi d’aggiornamento" sull’uso alternativo di modem e pc ai corti del cinema indipendente) e tre riviste: Decoder, rivista cyberpunk con già 12 numeri pubblicati, fumetti del prof. Bad Trip (una grafica claustrofobica, all’opposto della leggerezza di Guarnaccia), racconti e inchieste inattuali; Fika Futura, due numeri di - è il sottotitolo - secrezioni acide cyberfemministe & queer; Psychoattiva, ad oggi due numeri dedicati alla psichedelia e alla sua storia, in verità forse un po’ troppo mitizzata; ottima la grafica, in stile con gli argomenti trattati.

Sempre a proposito di antiproibizionismo, v’è da dire che il tempo ha attutito il tabù, portando al passaggio (a parte qualche coraggioso tentativo di Stampa Alternativa) da un "monopolio" ludico-freakettone dell’argomento a una più approfondita analisi. Cannabis (da Feltrinelli o direttamente a cannabis@ecn.org ), oltre una decina i numeri usciti, è interamente dedicata alla canapa indiana, e oltre ad argomenti un po’ da agronomi (calendari delle semine, varietà e innesti, metodi di coltivazione) e un po’ da giuristi (legislazione, proposte di legge, legislazione in altri paesi) offre interessanti indagini storiche e letterarie sulla Cannabis Indica.

Altrove (nove i numeri editi dalla Nautilus) è forse la più interessante delle riviste che parlano dell’argomento. E’ l’annuario della SISSC (Società Italiana Studio degli Stati di Coscienza), fondata nel 1990 - indovinate un po’? - a Rovereto, presso il Museo Civico. Il bollettino ha come oggetto lo studio del rapporto dell’uomo con i suoi stati di coscienza, attraverso tematiche suggestive come gli stati di possessione e di trance, lo sciamanesimo, la neurofisiologia degli stati estatici, il rapporto ancestrale dell’uomo con i vegetali e composti psicoattivi, attraverso reportages di viaggio sicuramente no Alpitour e con fotografie dal taglio fortemente sociologico.

Ifumetti dell’underground postmoderno hanno superato l’età dell’innocenza, per raffigurare, nella diversità di tratto, il sentire cinicamente violento della modernità. Affrontare i comix alternativi è praticamente impossibile in queste poche righe, perciò suggeriamo, a chi volesse approfondire, di recarsi in una libreria del circuito autogestito (come la Grafton 9 a Bologna, o la Calusca a Padova) o nell’infoshop di un centro sociale di medie dimensioni per rendersi conto di ciò che è l’attuale produzione. Qui ci limitiamo a ricordare la figura del già citato prof. Bad Trip, nonché quella di Miguel Angel Martin, considerato da Time uno dei migliori disegnatori europei e la cui intera opera, a partire dal periodico Brian the Brain fino ad album pluricensurati come Psychopathia Sexualis, sono stati pubblicati dalla casa editrice Topolin (www.topolin.it).

Decisamente sperimentale - sia per contenuto che per grafica - è la rivista Torazine (torazine@ disinfo.net). Con quattro numeri all’attivo, queste pagine contengono, come da sottotitolo, "capsule policrome di controcultura pop" , e cioè servizi decisamente alternativi (dall’analisi di una sommossa-tipo alla body art estrema), scritti con la serietà del saggio scientifico e una curatissima grafica postmodern, per lo più elaborata al computer.

Decisamente più militante la rivista romana Infoxoa (www. infoxoa.org), già sedici numeri sui temi più diversi, dalla lotta al copyright alle nuove forme lavorative (i chainworkers, precari che lavorano per catene come McDonald’s e Blockbusters).

All’insegna della creatività è infine la produzione della casa editrice AAA (www. aaa-edizioni.it), sicuramente la più interessante dal punto di vista grafico-sperimentale. Dalle varie storie (Il movimento del settantasette, Provos, Editoria Trash, Volantini italiani del XX secolo), a sezioni ai margini della storia dell’arte (Inattualità dell’arte, L’arte del timbro, Mail Art, Scritti sull’arte di Baj, Francobolli d’artista), passando per libri-oggetto (un libro con 75 segnalibri dell’artista Echaurren, un altro contenente 48 cartoline d’autore, un altro che è un cofanetto per divenire mail-artista) e per libri-opera multipla in 500 copie (La cultura del caos, coloratissimi refusi di tipografia, e Tre allegri ragazzi morti, un giallo attraversato da tre fori di proiettili), l’intera produzione della AAA edizioni, rigorosamente no copyright, è caratterizzata dalla ricchezza illustrativa e dalla sperimentazione grafica, e non è un caso che sul suo sito si possano visionare (e acquistare) delle opere degli artisti che a vario titolo collaborano a questo progetto.