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QT n. 3, 10 febbraio 2001 L’intervento

La gente è con la sinistra?

Il 99% dei trentini è scandalizzato dalle speculazioni immobiliari? Fosse vero!

Caro direttore, ho apprezzato l’articolo di Michele Guarda sul numero del 27 gennaio di Questotrentino (L'Ulivo: è lasciandolo marcire che lo si distruggge). E’ ben argomentato e soprattutto orientato in positivo. Questo è, a mio avviso, l’atteggiamento giusto, che purtroppo raramente è presente nei tuoi articoli, da ultimo l’editoriale dello stesso numero sul discorso di Veltroni (Discorsi appassionati. E poi?).

Credo che a determinare l’approccio pregevole dell’intervento di Michele abbia contribuito l’eccellente pezzo di Silvano Bert, sul numero precedente, che l’ha provocato (Forse sarà rottura: ma che peccato!).

Fra i due la differenza che li distingue è, a ben vedere, la diversa valutazione che gli autori fanno delle forze reali della società che costituiscono il supporto del rispettivo ceto politico. A questo proposito non c’era bisogno che Michele confessasse, con una certa baldanza, di essere un "inguaribile ottimista". Bastava leggere, qualche paragrafo più avanti, che secondo lui "il 95% dei trentini" è contrario ai contributi agli impiantisti, "il 90%" è convinto che i comprensori siano inutili ed "il 99%" è scandalizzato per le speculazioni immobiliari.

Io non dispongo di informazioni attendibili per smentire questa sua rosea rappresentazione del popolo trentino. Però, se è vera, qualcuno mi dovrà spiegare per quale misterioso motivo i trentini votano più per Dellai e la Margherita, oltreché per il PATT, i cosiddetti centristi e la destra, che non per la sinistra, la quale è l’unica che, per programma e comportamenti, anche se spesso solo velleitari, è in sintonia con quei sentimenti che Michele così generosamente attribuisce ai trentini.

Forse perché le motivazioni dei voti appartengono a questo ordine di problemi? O perché i punti di vista che Michele accredita in così larga misura ai trentini sono soltanto latenti, embrionali, insomma non consapevoli? Oppure perché anche in democrazia il periodico consenso elettorale è raccolto su generiche e generali suggestioni, mentre la concreta diuturna azione di governo è esposta alla pressione delle minoranze attive, appunto le lobbies?

Io credo che se vogliamo salvare una prospettiva di governo di centrosinistra in Provincia ed in Regione bisogna impegnarsi a superare le persistenti disomogeneità culturali che ancora incrinano la coalizione. Non è un compito facile, ma possibile.