Sparkasse, 231 milioni di buco, e il sistema sudtirolese
Cassa di Risparmio di Bolzano, ripercorriamo gli ultimi avvenimenti e le relative cifre. 231 milioni di perdita: questo il disastroso bilancio del 2014. Cui si rimediava con l’aumento di capitale concluso con successo l’11 dicembre: raccolti 240 milioni di cui 178,2 dalla Fondazione, 32 dai piccoli azionisti, cresciuti da 23.900 a 26.100.
C’era anche un cambio dei vertici: doveroso ma effettuato alla maniera sudtirolese, un giro di poltrone tra i soliti noti, con il presidente della Fondazione Gerhard Brandstätter della Svp e il vice Carlo Costa del Pd, diventati presidente e vice della Cassa.
Il giorno dopo lo storico e giornalista Christoph Franceschini presentava il suo libro “Bankomat”, basato su documenti originali, che in sostanza squadernava le durissime valutazioni critiche di Bankitalia e Consob, che avevano condotto ispezioni nella banca in crisi. Si prospetta così un’iniziativa giudiziaria contro la ex-dirigenza.
Ed ecco arriviamo all’oggi, assemblea dei soci del 31 maggio. Il nuovo presidente della Fondazione è Konrad Bergmeister, un altro del giro dei papaveri, già in Autobrennero, amministratore delegato della società del tunnel del Brennero. Che fa Bergmeister? Rinvia.
Nella relazione del Cda per l’assemblea degli azionisti si riprendevano le dure note critiche di Bankitalia: “Un’eccessiva propensione al rischio”, con un “progressivo e costante deterioramento della qualità del credito” e prestiti accordati “nonostante il parere negativo della competente struttura interna”. Pubblicata sul web, la relazione propone all’assemblea di esercitare azione di responsabilità nei confronti degli ex-amministratori (periodo fra il 27 aprile 2007 e il 29 aprile 2014).
Ma ecco che al fatidico 31 maggio l’ANSA informa che l’assemblea dei soci, convocata per lo stesso giorno, viene rinviata. “L’istituto vuole prendere tempo in merito a una possibile azione di responsabilità nei confronti del vecchio board della banca. Il bilancio 2014 aveva, infatti, visto una perdita di 231 milioni di euro con accantonamenti per oltre 340 milioni contro crediti a rischio. I soci oggi non voteranno nessun ordine del giorno, una nuova assemblea sarà convocata, con ogni probabilità, entro giugno”.
Anche il sindacato dei piccoli azionisti è d’accordo per rimandare la decisione, ma boccia la proposta di una delega al presidente per la gestione dell’azione di responsabilità. Così il Cda promette una nuova convocazione entro 30 giorni. Ma ad oggi (27 giugno) l’assemblea promessa non è stata ancora convocata.
Nell’impegno del Cda sul risanamento, si dice in una nota ANSA, “si inserisce anche la proposta di esercitare l’azione di responsabilità nei confronti del board che lo ha preceduto nella gestione dell’istituto”. Però non sembra proprio che i dirigenti attuali siano entusiasti dell’azione legale contro i loro predecessori.
A riprova che a dar fastidio è chi denuncia, il presidente di Sparkasse Gerhard Brandstätter il 7 giugno ha presentato un libro che fin dal titolo “Der Lügendetektor”, (lett.: Lo scopritore di menzogne, o La macchina della verità), in cui intende “chiarire e rettificare una serie di affermazioni false” riportate nel libro “Bankomat”. La risposta immediata di Raetia, editrice del libro di Christoph Franceschini stronca la carriera letteraria dell’avvocato presidente: “Il libro di Brandstätter – scrive Raetia - è solo l’ultimo anello di una catena di intimidazioni contro l’autore e l’editore. Siamo stati apertamente accusati di menzogne deliberate e di sottomissione a poteri occulti. Abbiamo quindi dato mandato ai nostri avvocati di procedere sia in sede penale che civile contro Gerhard Brandstätter e il suo opuscolo”.
Si aspettano le prossime puntate di questo giallo sudtirolese non troppo edificante. Riguarda, non dimentichiamolo, una banca che esiste dal 1854, cui i sudtirolesi sono molto legati e che a decine di migliaia hanno affidato i propri risparmi.