Porcate
La triangolazione “leghista > maiale > musulmano” risale ad anni ormai lontani, quando l’allora partito di Bossi si occupava più di federalismo che di immigrazione; e tutto cominciò quasi giocosamente, con la proclamazione (unilaterale) della superiorità della tradizionale luganega sul kebab che si andava diffondendo.
Poi la faccenda s’incattivì: a Lodi, a Padova e altrove si organizzarono - ad esempio - passeggiate con maiale al guinzaglio su terreni previsti per l’edificazione di moschee: “Terra concimata con urina di maiale” avvisavano i cartelli, e la cosa sembrò così spiritosa che il buon Calderoli - allora vicepresidente del Senato - propose di istituzionalizzarla: “Potremmo organizzare in futuro il maiale-day, ovvero concorsi e mostre per i maiali più belli, da tenersi nei luoghi dove chiunque pensi di edificare non un centro di culto ma il potenziale centro di raccolta di una cellula terroristica” (distinzione ipocrita, visto che per quel signore le due cose si identificano).
Dei giorni scorsi è infine la vicenda del dondolo a forma di maialino, installato in un asilo ma in procinto di essere rimosso - si diceva - su pressione di alcuni genitori musulmani.
La voce è ripresa e diffusa dal consigliere provinciale leghista Claudio Civettini, la cui indignazione è tanta da non necessitare di una conferma della notizia: “Le autorità privano i bimbi trentini di un gioco candido e puro, per integrarli al credo di altre religioni che a casa loro hanno il diritto di gestire, ma che in terra trentina, è un’indicazione ridicola”.
Perché poi prendersela col maiale? “La rappresentazione del male con figure di umanoidi e animali è una visione medievale che allora era ben accetta per l’analfabetismo diffuso e la necessità di dare emozioni visive per assoggettare, ma che oggi non ha certo ragion d’essere o di essere addirittura imposta”.
Non meno imbufalito il segretario del partito, Maurizio Fugatti: “Quale sarà il prossimo passo nell’asilo di via Saibanti? Magari vorranno convertire i nostri figli all’Islam?”
E per il maialino si scomoda addirittura Matteo Salvini, che dedica alla vicenda addirittura tre tweet: “Non ti piace la giostra col maialino? Torna al tuo paese! Torna al tuo paese!” - basti questo a dare un’idea del tono.
Prima di entrare nel merito della storia, una precisazione: il maiale, per i musulmani, non è il Male: è un animale di cui è proibito il consumo. Analogamente gli ebrei osservanti non possono mangiare - oltre al maiale - anche il coniglio, la lepre i molluschi, i crostacei, i frutti di mare, la coda di rospo, l’anguilla, ecc.
Anche gli ebrei sono retrogradi fermi al Medioevo?
Attenzione, perché con questo criterio non si salva nessuno: la transustanziazione, le apparizioni o le macabre operazioni legate al culto delle reliquie (tuttora praticate), ad una obiettiva visione laica non appaiono certo più accettabili. Tanto per restare nel regno animale, il leghista cattolico che irride le credenze di un’altra religione è il bue che dà del cornuto al bue.
Quanto alla notizia, semplicemente è falsa. Le maestre avevano temuto che quel dondolo fosse troppo grande e forse pericoloso per i bambini più piccoli, sicché si era pensato di rimuoverlo. Ma dopo una verifica operata dagli uffici comunali, l’allarme è rientrato e il maialino è rimasto. Sia l’assessora comunale all’Istruzione Cristina Azzolini, sia le maestre dell’asilo smentiscono che vi siano state pressioni di parte musulmana, e in assenza di contro-deduzioni leghiste, bisogna credergli.
Ma il maiale in salsa islamica è troppo appetitoso e anche dopo la smentita qualche lettore insiste scrivendo all’Adige: “Agli amministratori locali vorrei ricordare che siamo in casa nostra ed andando di questo passo saremo costretti a modificare le nostre abitudini, cambiare religione e vestirci con abbigliamento islamico”.
E ancora: “La giostrina per bambini non ti piace? Sei libero di non utilizzarla... libero di andartene da un’altra parte, sono famosi i paesi islamici per il rispetto e la considerazione che hanno per i diritti umani e per le libertà personali!”
Un’ultima citazione la merita questa indicazione di Maurizio Fugatti: “Se sostituite il maiale a dondolo per la sicurezza, il prossimo che mettete dovrà essere sempre un maiale”. Con la fondata speranza, evidentemente, che ne nasca - con opportune soffiate sul fuoco - un nuovo motivo di contrapposizione etnica, col miserabile corredo di una manciata di voti in più.