Ho fatto solo il mio dovere
Mauro Marcantoni e Milena Di Camillo, Renato Ballardini. Prefazione di Giorgio Napolitano. Fondazione Museo Storico del Trentino, 2011, pp. 218, euro 18.
“Nella mia vita non ho fatto niente di particolare, meno che mai di eroico, ho solo cercato di fare il mio dovere. Ora, se questo è motivo per scriverne un libro, vuol dire che siamo ridotti proprio male”.
È stato con questa frase, modesta, minimalista eppur arguta, che Renato Ballardini ha commentato la presentazione di questa sua biografia: a sottolineare anche in questa circostanza il proprio stile, di persona combattiva eppur pacata, un protagonista intelligentemente alieno da ogni personalismo. Leggendo il libro, queste sue frasi tornano alla mente, anzi spesso possono essere una guida. Partigiano a 17 anni, parlamentare di spicco protagonista di alcuni snodi della nostra storia: “Ho solo fatto il mio dovere”. E in effetti il libro di Marcantoni e Di Camillo non racconta una storia eccezionale, avvincente, ma “solo” quella di un cittadino che nelle temperie storiche ha saputo dare il meglio di sé. Ricordiamo tre momenti. Durante la guerra, quando Renato, giovanissimo antifascista, in seguito a una delazione è costretto a darsi alla macchia nei boschi della Rendena, e al suo posto viene imprigionato il padre che muore in carcere: esperienza tragica e lacerante, che però non piega il giovane. Da parlamentare, quando nella Commissione dei Dodici sul Sudtirolo squassato dal terrorismo, riesce a ricostruire intesa e fiducia con i rappresentanti dell’etnia tedesca, pervenendo a quella miracolosa soluzione che fu l’Autonomia delle province di Trento e Bolzano. Negli anni Sessanta, quando da presidente della Commissione Affari costituzionali con un attento lavoro fatto di capacità giuridiche e relazioni politiche, riesce a disincagliare, in un’Italia condizionata dal clericalismo, la legge sul divorzio, aprendo la stagione dei nuovi diritti civili.
Una persona colta, profondamente onesta, capace; che ha saputo mettere le proprie doti al servizio di una politica alta. Merita o no un libro?
Il volume si chiude con un’ampia appendice che raccoglie diversi editoriali scritti per Questotrentino da Ballardini, che siamo orgogliosi di ricordare come nostro redattore, tra l’82 e il 2004: letti nel 2012, a distanza dai fatti, rimangono attuali come preziosa testimonianza di una cultura laica, tollerante, autenticamente socialista, ancor oggi tanto necessaria..