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Il WWF e il Parco

Francesco Borzaga

Non credo di meritare l’aspra critica del dott. Aldo Cosentino, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che a Rabbi ha accusato gli ambientalisti di solamente contestare senza proporre un’alternativa. Quale rappresentante del W.W.F. in seno al Comitato di Gestione trentino mi sono invece dato molto da fare. Peccato che i risultati siano stati modesti.

Porterò qualche esempio. All’inizio della mia partecipazione, alcuni anni or sono, avevo ottenuto da Giuseppe Sebesta la concessione per il Parco dei suoi splendidi "pupazzi animati", e grazie alla disponibilità e gentilezza del dott. Kezich avevo posto le basi per una collaborazione costruttiva con il Museo degli Usi e Costumi. Non per mia colpa, la faccenda finì malamente.

In altra occasione, per promuovere un (inesistente) rapporto di collaborazione con l’agricoltura di montagna, l’artigianato e il piccolo turismo familiare, avevo invitato a Peio Traudi Schwienbacher, figura assai nota in Sudtirolo, e l’amica Gabriella Sarcletti, per illustrare le iniziative da loro adottate e per una piccola mostra di artigianato. L’accoglienza fu alquanto scortese.

Più di recente, alla ricerca di alternative al solito turismo invernal-sciatorio, mi sono rivolto agli esperti del Museo Civico di Rovereto, per una valorizzazione delle splendide fioriture primaverili. Ancora una volta, mi sono trovato esposto ad una brutta figura nei confronti di chi avevo incautamente invitato.

Esito negativo hanno dato pure i miei sforzi, per così dire ordinari, per ottenere una gestione un poco diversa. Così per la proposta di promuovere un turismo autunnale (il Parco Nazionale svizzero insegna) puntando sui numerosi branchi di cervi, ben osservabili nel periodo del bramito. Così per la richiesta di valorizzare i prodotti locali, sollecitando gli albergatori ad usarne. Anche quando mi sono fatto interprete della richiesta del corpo di sorveglianza, affinché si mettesse un freno alle motoslitte che tranquillamente infestano il Parco, mi sono trovato a mani vuote. Non ci si meravigli se il mio entusiasmo è venuto meno.

In realtà (così almeno io penso) la signora Franca Penasa, attivissima Presidente del Comitato, non tollera concorrenti. Per usare una metafora casalinga, vuole sempre avere il mestolo in mano. Purtroppo la sua è una visione squisitamente "rabbicentrica", o forse anche "penasacentrica", cosa che la induce ad affermare: "Chi ci attacca, vive fuori dell’area protetta". Trattandosi di un Parco Nazionale, la dichiarazione si commenta da sola.

Non darò tuttavia troppa colpa alla signora Penasa: i veri responsabili stanno altrove, in coloro che all’eccessivo attivismo dovrebbero fornire argini e direttive.A lume di naso il compito toccherebbe in primo luogo al Consorzio. Con mio immenso stupore mi è stato però ufficialmente comunicato, con lettera prot. n.73 del 5 gennaio 2005, che "le delibere dei Comitati non sono sono soggette ad alcun controllo da parte di altri organi del Consorzio". Alla faccia della gestione unitaria!

Stando così le cose, nel Comitato trentino regna sovrana la volontà della Provincia. Si sa quanto Lorenzo Dellai e la sua squadra apprezzino i desideri e le indicazioni del mondo funiviario. Questo spiega tra l’altro l’increscioso episodio della grande funivia del Vioz.

Neppure da parte del Ministero, che si autodefinisce "dell’Ambiente e della Tutela del Territorio", giunge naturalmente una sia pur pallida iniziativa di protezione ambientale. Per l’eccellentissimo Ministro Altero Mattioli "la vocazione di questo territorio è lo sci".

Non ci si può quindi meravigliare se a furia di festeggiamenti e di costosi centri-visitatori il Parco Nazionale sta riducendosi a mero pretesto di propaganda turistica.

In un territorio urbanisticamente devastato qual è la Val di Sole, che vanta Folgarida, Marilleva, il Tonale e cento altri gioielli, la presenza del Parco Nazionale, se questo fosse seriamente gestito, sarebbe cosa davvero preziosa: per un turismo diverso, per un recupero dell’agricoltura di montagna, per valori e princìpi diversi. Temo però che in alto questa prospettiva non faccia piacere.