Romania senza tempo
Fotoinchiesta. Da “Narcomafie”, mensile del Gruppo Abele di Torino.
Mi recai la prima volta in Romania nel 1993, al seguito di una missione umanitaria. Fu un’esperienza molto importante sul piano umano, ma frustrante su quello della fotografia: ogni volta che incontravo una situazione o un luogo interessanti bisognava riprendere il viaggio.
Decisi dunque di ritornare l’anno successivo e dedicarmi alla scoperta di una regione che mi aveva incantato: i Maramures.
In quella parte del nord del paese, vicino alla frontiera con l’Ucraina, il tempo sembra essersi fermato: le chiese e le case sono interamente di legno, i buoi trainano l’aratro nei campi, l’acqua viene attinta dai pozzi, gli uomini e le donne indossano abiti tradizionali e l’unico segno di modernità è rappresentato da qualche solitaria automobile scassata.
Ospitato dagli abitanti e trattato come uno di loro, mi fermai un mese nel piccolo villaggio di Rozavlea, incontrando persone tanto povere - spesso estremamente povere - quanto generose.
Queste immagini cercano di restituire le emozioni di quell’esperienza. Un’esperienza che vorrei ripetere: mi piacerebbe ritornare a Rozavlea in differenti periodi dell’anno e realizzare una cronaca fotografica della vita del villaggio scandita dal ritmo delle stagioni.
Francesco Gattoni è nato a Roma nel 1956. Dal 1979 vive a Parigi. Nel 1985 inizia ad interessarsi alla fotografia da autodidatta e dal 1987 collabora con diverse testate.
Il suo lavoro si svolge principalmente nel campo del reportage e del ritratto. Gattoni collabora soprattutto in Francia con Le Monde ed in Italia col Corriere della Sera, La Stampa, Repubblica, oltre che con numerose riviste. Alcune sue fotografie fanno parte delle collezioni permanenti della Bibliothèque Nationale e della Bibliothèque Historique de la ville de Paris.