Quale mobilità?
La fregola autostradale del sindaco di Innsbruck. E le alternative possibili.
Ventisei aprile, seduta del Consiglio comunale, si discute di mobilità. Il solito esperto del dipartimento strade/costruzione ha presentato i grandi progetti per la viabilità fino al 2010. Il sindaco ha riferito sul suo ultimo colloquio col ministro federale. La costruenda nuova uscita autostradale (Innsbruck centro) e la conseguente nuova autostrada urbana (sotterranea) sembra siano bell’e pronte: aspettiamo un futuro raggiante sotto la saggia guida del grande timoniere. Si alza il capogruppo dei verdi per la replica dell’opposizione.
Fin qua, tutto come previsto. Poi succede l’iradiddio. Il sindaco salta in piedi, interrompe la seduta, chiama non si sa bene chi a mettere ordine, e infine chiama i capigruppo per una riunione d’emergenza. Stanno arrivando i cosacchi a pascolare i loro cavalli nei Giardini Imperiali? E’ caduto il governo (e con lui, lo stanziamento per l’autostrada)?
No: semplicemente due consiglieri verdi stanno per per sottolineare quanto stava per dire il loro capogruppo, mostrando dei cartelli con un fotomontaggio: una valanga di auto che spazza via un tram della società comunale del trasporto pubblico (IVB). Un fotoreporter del maggiore giornale cittadino riprende la scena.
Inammissibile - tuona il sindaco nella riunione dei capigruppo. Chi vuole mostrare qualcosa deve chiedere l’autorizzazione al sindaco, altrimenti si rischia di ridicolizzare le regole parlamentari, di distruggere la democrazia.
Ma scusi, chiediamo perplessi, quale paragrafo del regolamento impone ad un consigliere di chiedere l’autorizzazione per mostrare qualche grafico per sottolineare il discorso? Boh?
Ma qui non si muove foglia che il sindaco non voglia. Maggioranza popolare compatta, Freiheitliche idem, socialdemocratici per un chiaro e netto ni, dunque niente cartelli, e non se ne parli più. Ristabiliti ordine e disciplina, la seduta riprende.
L’opposizione si è macchiata del crimine di lesa maestà. Consiglieri della maggioranza che prendono la parola per portare fiori (letteralmente!) al sindaco per celebrare il suo ultimo exploit vanno bene, con buona pace del regolamento.
Le prime ore delle sedute, con all’ordine del giorno le micidiali comunicazioni del sindaco, sono da lui monopolizzate per tenere allargate conferenze-stampa. A notte inoltrata, e ben dopo la chiusura dei giornali, si discute e si vota sulle materie più delicate.
Ma quei rompiballe dei verdi, stavolta, hanno guastato la festa. Hanno voluto far vedere che invece di celebrare megalomanie autostradali, bisognava discutere su precise scelte politiche ed economiche, su risposte ai problemi urgenti in contraddizione fra loro. Il trasporto pubblico in provincia è scadente. Conseguenza: il numero di macchine per famiglia è in vertiginosa crescita nel comprensorio di Innsbruck-Periferia, mentre è quasi stagnante in città, dove la Società comunale dei trasporti si batte non solo per difendere, ma per espandere la sua fetta del mercato della mobilità, offrendo un servizio pubblico di alta qualità. Attorno al Suedring, la principale arteria del traffico individuale, non si respira piú, con 60.000 auto al giorno, piú del 50% dei quali di pendolari. La circonvallazione (dall’Autobrennero verso ovest), allo stesso tempo, è notoriamente sotto-utilizzata. Dunque? La risposta del sindaco, da 5 anni, è il potenziamento del sistema autostrada, con la nuova uscita "Centro" (la quinta in 10 km).
Per rimediare al traffico cittadino, poi, ci vuole un’autostrada urbana in galleria sotto il Suedring. 160 miliardi tutto compreso per potenziare un sistema già arrivato al capolinea. Provocando un’ulteriore automobilizzazione e arrivando al punto che le nuove strade sarano congestionate come quelle già esistenti.
Appunto per questo, la Commissione Europea, nel suo libro bianco "La rete cittadina", chiama tutti a potenziare il trasporto pubblico urbano, e a far pagare al traffico automobilistico sia i costi del congestionamento che quelli ambientali.
Siccome i vecchi tram di Innsbruck devono essere sostituiti, e siccome non ha senso comprarne dei nuovi finché le vecchie linee, esistenti da quasi 100 anni, non corrispondono ai piú recenti centri direzionali dello sviluppo urbano, la IVB, in un processo di pianificazione aperta ai cittadini, ha proposto una nuova rete cittadina, avente come spina dorsale delle nuove linee tramviarie per sostituire le sovraffollate linee di elettrobus. Abbinata ad un (ancora fantomatico, sebbene votato dal Consiglio provinciale) disegno provinciale per una nuova linea ferroviaria "Light rail" per tutta l’agglomerazione urbana della valle dell’Inn, la "Nuova Tramvia" è la soluzione alternativa all’autostrada urbana. Tempi di realizzazione: 10 anni. Costi delle infrastrutture: 160 miliardi: identici, guarda caso, alla nuova uscita "Centro" con la galleria del Suedring.
Ovviamente, nello stesso decennio è improponibile - sia tecnicamente che economicamente - realizzare le due proposte insieme.
Al di là dei bei discorsi, chi vuole l’autostrada sta uccidendo il trasporto pubblico.Questo, i cartelli dei verdi lo hanno detto chiaro e tondo. Mandando in bestia il sindaco, naturalmente.