Trento, se ci sei batti un colpo
Torneranno i bei tempi della cordiale collaborazione fra i sindaci di Trento e di Innsbruck?
Chi si ricorda ancora dei bei tempi di Lorenzo e Herwig? Quando il sindaco di Innsbruck stava a Trento per studiare l’italiano... (non é che lo parli bene, ma in politica, sono i gesti simbolici che contano). Quando la Giunta di Trento, al completo, stava a Innbruck per discutere con i colleghi tirolesi dei progetti di cooperazione anche a livello di assessori e dipartimenti delle amministrazioni comunali... Quando in un pomeriggio di primavera, dopo una visita a Bolzano, il sindaco van Staa gridò: "Ma sono solo le quattro, dai, andiamo a Trento a prendere un caffè con Lorenzo!" - e la Giunta tutta correva sull’autobus per poi arrivare senza preavviso inmunicipio, mandando in bestia un allibito segretario comunale che non sapeva dov’era il magnifico sindaco... Quando, insomma, mentre il capitano Weingartner e il presidente Durnwaldner parlavano di una Euregio vagamente pangermanica, i sindaci van Staa e Dellai si trinceravano dietro il "Tirolo storico, sempre multietnico e multiculturale, ponte fra Europa settentrionale e Mediterraneo", e prospettavano una cooperazione concreta, sui problemi odierni e futuri, economici, ecologici e sociali, della regione alpina...
Da quando Dellai se n’è andato alla Pat, é invece buio fitto. O quasi. E’ vero, sta sviluppandosi la cooperazione fra le università, e quando in dicembre il nuovo rettore Moser, durante la cerimonia d’inaugurazione, fra calorosi applausi salutò i colleghi arrivati da Trento e Padova in italiano (con forte accento tedesco, ma sono sempre i gesti simbolici che contano: vent’anni fa, un rettore della "Università dell’Unità della Patria Tirolese" che avesse usato l’italiano in una cerimonia ufficiale avrebbe provocato un incidente diplomatico con un Magnago su tutte le furie), una qualche "normalitá europea" sembrava entrata fra le mure del venerando ateneo. E la cooperazione turistica marcia bene, grazie all’assessore Federspiel, che è un ex del partito di Joerg Haider, ma ha capito che con un’esasperato nazionalismo non si fanno quattrini, quando gli italiani costituiscono una cosí bella nicchia di mercato. E sia benedetto il mercato!
Fra le Giunte comunali, invece, il silenzio piú assoluto. "Ma se questi non si fanno vivi, un giorno andremo a trovare Lorenzo in Provincia, e poi vedremo se arriva anche Pacher" - mugugnò il sindaco van Staa quando gli chiesi delle relazioni fra le nostre città. Era notte tarda, dopo l’ultima seduta del Consiglio prima di Natale, e si stava prendendo l’ultimo bicchiere prima di andare in ferie, ma un po’ di frustrazione sembrava trasudare dalle parole scherzose.
Anche in politica, le persone hanno un loro peso. Dellai e van Staa si erano simpatici a vicenda, si capivano al volo, e poi, insomma, sono democristiani tutti e due. E così hanno agito da motori di una costruenda amicizia e cooperazione fra le due città. Ma van Staa non avrà paura né dell’Ulivo né di un sindaco diessino. Lui che di coalizioni-ammucchiate se ne intende... E poi, questo quasi-gemellaggio non è mai stato oggetto di contrasti partitici: tutti a Innsbruck - compresa l’opposizione verde - l’hanno sempre condiviso. E tutti stanno aspettando un segnale dalla nuova amministrazione di Trento per riprendere il lavoro iniziato da Dellai.
Nella società civile, le cose vanno diversamente. Nel centro di Innsbruck, si trova una bella targa dorata annunciante (testualmente) lo studio dell’avvocato Cesare Geat, Rechtsanwalt in Trento.
Che ci fa un avvocato trentino a Innsbruck? Geat si è specializzato in diritto commerciale e civile e diritto europeo; è un quarantenne nato a Cles, ha studiato diritto italiano all’università di Innsbruck, ha fatto l’esame di avvocato (italiano) a Trento nel 1987 e a Graz (quello austriaco) nel 1996, ha lavorato in studi legali sia a Trento che a Innsbruck, è docente all’università di Innbruck, e si è messo in proprio con uno studio a Trento (dal 1987) e a Innsbruck (dal maggio ‘98). Benone, ma per farsi, come italiano, una targa di Rechtsanwalt a Innsbruck, ci vuol fantasia giuridica e una conoscenza intima del diritto europeo. Esiste la libertà, garantita dal Trattato della UE, di stabilirsi dovunque e di ivi prestare servizi. Ma chiamarsi Rechtsanwalt quando si è avvocato a Trento? Manco per sogno. Per iscriversi all’ordine degli avvocati a Innsbruck, bisogna prima cancellarsi dall’albo di Trento, altrimenti l’organo disciplinare dell’Ordine ti tira le orecchie. Puoi prestare servizi legali, come previsto dalle libertá dell’UE, ma non sei un Rechtsanwalt a tutti gli effetti. Cosi, il furbo Geat si chiama Rechtsanwalt in Trento, e tutti contenti... E lavora sul serio, per le molte aziende che stanno costruendo un tessuto economico fitto fitto, con l’aiuto di banche provinciali che aprono delle succursali fra Milano, Padova e Trento - e con l’aiuto di tecnici espertissimi come il nostro; il quale ha perfino un po’ di tempo libero per organizzare incontri sia professionali che culturali fra Trento e Innsbruck.
Qualcuno del Palazzo lo conosce?
Gli dia una chiamata. Lui conosce anche van Staa. Quando un matrimonio è in crisi, serve un avvocato. Un buon avvocato, a volte, puó anche dissuadere dal divorziare. Forse serve un Rechtsanwalt in Trento a rianimare la cooperazione fra Innsbruck e Trento?