E’ finito l’anno della lepre
Il brutto e il bello dell’anno trascorso.
Nel momento di distensione delle feste di fine anno, si ha la tendenza a riflettere sugli avvenimenti e a dare un giudizio sul tempo trascorso. Un’operazione piuttosto inutile, poiché nulla cambia ciò che è stato. Però dagli errori si può imparare, ci è stato insegnato. Dunque, ecco che religioni e astrologi ci spingono, seriamente o per scherzo, a dare uno sguardo d’insieme all’anno trascorso, l’ultimo del millennio, dicono i più. Per chi scrive il millennio finisce il prossimo anno. Ma non vorrei discutere di questo. Tanto con la pubblicità cui siamo stati sottoposti è del tutto inutile.
L’unica soddisfazione viene dai bollettini che rilevano il flop delle offerte di weekend milionari di fine millennio, che testimoniano l’intelligenza e il buon senso delle persone, alla faccia dei battage pubblicitari.
All’inizio ero incerta: l’anno del coniglio (selvatico), alias della lepre, secondo il calendario cinese non sembrava foriero di grandi cose. Essendo chi scrive del segno del coniglio appunto, e sentendosi piuttosto coraggiosa, non c’era entusiasmo verso una bestia che è sinonimo di pavidità. Mi ha fatto cambiare idea il proprietario del più vecchio ristorante cinese di Bolzano (anche lui dello stesso segno) che ne ha fatto le lodi. "Un anno movimentato, non aggressivo (quindi pacifico?), pieno di novità, benché non sconvolgenti". Lasciando stare terremoti (Turchia), uragani e inondazioni, guerre, fra cui due in Europa (Kossovo e Cecenia), e altre catastrofi varie, l’anno ha avuto anche qualche segno positivo.
Voglio ricordare l’emergere con grande forza, a margine dell’incontro di Seattle del World Trade Organization, della protesta di tantissime persone contro il dominio del commercio e degli interessi economici e finanziari sulla vita e sui diritti essenziali degli esseri umani. Un avvenimento che per le sue dimensioni suscita molta speranza, benché non si possano sottovalutare le potenze in campo e la loro capacità di influenzare i governi anche contro gli interessi dei cittadini.
Il mondo, mentre si appresta a far ingurgitare anche ai bambini alimenti manipolati geneticamente e carne di mucca pazza, con rischi che verranno alla luce fra decenni, sembra dall’altro lato cominciare a riscoprire una dimensione etica che supera i confini e lentamente fa apparire all’orizzonte una Terra in cui i diritti fondamentali valgono per tutti gli esseri ovunque viventi.
Così l’incriminazione del feroce dittatore cileno Pinochet, e il premio Nobel per la pace assegnato a "Medici senza frontiere", la messa in discussione del relativismo culturale (per cui si accettano discriminazioni in base ad un presunto rispetto delle culture tribali), sono segnali di un tempo nuovo.
Infine una piccola storia.Un fotografo tutto preso dal lavoro sta andando in macchina nella tundra, per recarsi ad un appuntamento. Inavvertitamente, il suo compagno di lavoro urta una piccola lepre. Il fotografo scende per vedere che cosa è successo e, colpito dalla piccola bestia, la raccoglie e se la mette in tasca, addentrandosi con lei nella foresta.
Il libro del finlandese Arto Paasilina racconta come il protagonista non ritorni più indietro, "trascinato" dal leprotto in una vita diversa, in cui svolge altri mestieri.
Buon anno nuovo alle mie lettrici e ai miei lettori. E, naturalmente, a QT.