Piccola stampa galeotta
Un bollettino comunale, una gestione poco democratica. In difficoltà la maggioranza ulivista di S. Michele all'Adige.
La robusta maggioranza di area Ulivo due terzi dei consiglieri che regge le sorti del comune di San Michele all'Adige ha perso un pezzo. La consigliera Franca Pangrazzi ha abbandonato da qualche settimana la lista in cui era stata eletta nel 1995 e d'ora in poi formerà gruppo a sé. I suoi ex compagni ne hanno preso atto ammettendo che, da qualche tempo, la convivenza era divenuta difficile. Ma la maggioranza rischia di perdere anche parte del suo consenso, visto che con la consigliera si è schierato il marito, già segretario della locale sezione del Pds e grande elettore della giunta comunale. "Grande elettore" perché il Pds e prima il Pci, a S. Michele hanno sempre contato molto: più di cinquanta iscritti e almeno trecento simpatizzanti di sinistra. Voti che sono stati determinanti per la vittoria della coalizione che oggi governa grazie anche al sistema elettorale maggioritario che nei comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti assegna i due terzi dei consiglieri alla lista di maggioranza relativa.
La rottura nella maggioranza si è consumata a causa del rifiuto del sindaco di pubblicare sul notiziario comunale una lettera dell'ex segretario Pds e cittadino di San Michele, Mauro Pradella. Per inciso ricordiamo che Pradella era uscito dal partito assieme a quasi tutti i compagni della piana Rotaliana a causa della delusione (un vero tradimento, dicono) provocata dal voto dell'ex vicepresidente della Giunta Provinciale, Carlo Alessandrini (Pds) sulla sofferta questione della bretella autostradale. Ma le prime differenze la consigliera dissidente le aveva marcate sul delicatissimo argomento delle indennità di carica assegnate al sindaco e agli assessori. Di fronte alla proposta dell'ultimo aumento aveva criticato la sua maggioranza e le divergenze si sono fatte successivamente insanabili sulla vicenda del piano regolatore e sulla poco democratica gestione, a detta della consigliera, del notiziario di informazione stampato dal comune.
Del piano regolatore abbiamo già parlato. Dopo la presentazione pubblica della proposta, le contestazioni sono state numerose, grazie anche all'azione di informazione svolta dalla consigliera, già evidentemente molto critica nei confronti dell'operato dei suoi (ora ex) compagni.
In particolare, contro la realizzazione di alcune strade interne, sono state raccolte decine di firme ed il locale comitato Difesa del Territorio ha chiesto chiarimenti all'amministrazione comunale, che giudica incoerente per il fatto di battersi nemmeno con troppa energia contro la fantomatica bretella Sepi per poi progettare strade comunali ritenute quanto meno sovrabbondanti.
Altri consiglieri di maggioranza chi pubblicamente e chi no hanno sollevato dubbi sul nuovo piano di fabbrica e non sono da escludere altre dissociazioni.
Veniamo ora alla questione del notiziario. La pubblicazione di un bollettino di informazione è stato sicuramente un merito dell'attuale amministrazione comunale, che ha così realizzato uno degli impegni del programma elettorale contrariamente a qualche attuale oppositore in vena, solo ora, di facili proclami democratici. "Il periodico, edito allo scopo di favorire una maggiore partecipazione della collettività alla vita pubblica attraverso l'informazione ai cittadini sui problemi del Comune.... Potranno contribuire con articoli al giornale tutti i cittadini, gruppi, associazioni, partiti e gruppi politici del Comune" recita il regolamento del notiziario comunale. Ma alla prova dei fatti, l'apertura democratica, ha subito una drastica frenata.
Infatti di fronte alla richiesta del Pradella di pubblicare una lettera sul notiziario, lettera sicuramente critica nei confronti della giunta comunale ma certamente compatibile con il normale dibattito politico amministrativo, il sindaco Dario Chilovi ha fatto muro, accampando ragioni di opportunità non condivise però dalla commissione che si occupa della programmazione del bollettino. A quel punto, sentendosi in minoranza, per bloccare l'uscita del bollettino il sindaco si è dimesso dalla presidenza del comitato redazionale. Non si è fatto convincere nemmeno dall'offerta, un po' furbetta per la verità, dei gruppi di minoranza di rinunciare alla propria pagina per lasciare spazio al testo che assolutamente il sindaco non voleva pubblicato nella rubrica delle "Opinioni". Ma non era il problema di collocazione, era la sostanza della lettera che al sindaco evidentemente dava fastidio.
Per evitare in futuro il ripetersi di rischi del genere, la maggioranza ha già trovato il rimedio, una soluzione drastica. Nell'ultimo Consiglio comunale la commissione che si occupa della pubblicazione del giornalino è stata blindata, modificandone profondamente la composizione in modo tale da escludere il ripetersi di discussioni democratiche. D'ora in poi a decidere saranno chiamati il bibliotecario (dipendente comunale), il direttore responsabile (nominato dalla Giunta) e un terzo componente eletto dal Consiglio secondo le dure regole dei numeri che, nonostante la diserzione della consigliera Pangrazi, vedono la maggioranza ancora solida.