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QT n. 7, luglio 2021 Trentagiorni

“Da noi la mafia non c’è!” Eppure in Parlamento…

Cembra: la 'ndrangheta e le elezioni comunali

Se vuoi sapere cosa sia veramente la mafia vai in Sicilia!” Così mi disse, dopo avermi apostrofato, l’ex sindaca di Albiano Mariagrazia Odorizzi a margine di una riunione del Consiglio comunale di Albiano chiamato a deliberare sulla unificazione dei lotti estrattivi 14 e 15 in concessione alle ditte ELPPA e SEPA. Era l’autunno del 2017 e l’ex sindaca assisteva alla seduta in quanto socia con i fratelli di una delle due ditte, mentre alla guida dell’amministrazione gli era succeduta Erna Pisetta.

Oggi sappiamo che proprio nella primavera di quell’anno aveva avuto inizio la seconda parte dell’indagine da parte dei Carabinieri del ROS che porterà il 15 ottobre 2020 all’operazione “Perfido”, con misure cautelari (compreso il carcere) per 19 persone e l’individuazione di una presunta locale di ‘ndrangheta a Lona-Lases (Comune del porfido in gestione associata con Albiano, Segonzano e Sover).

Anche la Consulta Giovani di Fornace, che qualche anno fa ha organizzato alcuni incontri sulla mafia (con la partecipazione di Libera) portando un nutrito gruppo in Sicilia a visitare alcuni luoghi simbolo (sul sito del Comune campeggia la foto della visita a Capaci) è rimasta muta di fronte agli ultimi avvenimenti. E pure Sorgente 90, associazione cembrana nata dall’impegno di padre Fabrizio Forti, ha organizzato il 19 marzo di quest’anno la giornata in memoria delle vittime di mafia senza dedicare alcuna riflessione particolare a quanto emerso in valle con l’operazione “Perfido”. Chissà come commenterebbe padre Fabrizio che ormai più di trent’anni fa, nel pieno dello scontro tra cavatori e comunità rappresentata dall’amministrazione Valentini, venne a Lases a celebrare messa (disertata dai cavatori) pronunciando in chiesa parole coraggiose contro le prevaricazioni dei potenti e a difesa del bene comune.

Nemmeno i parroci della zona in questi mesi hanno detto una parola in merito, nonostante il vescovo si sia espresso con chiarezza intervistato dall’Adige all’indomani degli arresti. Parole sante quelle scritte da Vincenzo Passerini nell’editoriale su Vita Trentina del 16 maggio scorso laddove affermava che “anche oggi troppi cattolici fanno finta di non vedere o sono complici”.

Soltanto i ragazzi del presidio universitario “Celestino Fava” di Libera hanno avuto il coraggio di realizzare e mandare in onda un podcast radiofonico attraverso il quale hanno raccontato ed approfondito quanto emerso dall’indagine “Perfido”. Non casualmente lo hanno fatto iniziare il 9 maggio 2021 (le trasmissioni domenicali sono ancora in corso e termineranno a luglio) in ricordo di Peppino Impastato, l’attivista di Democrazia Proletaria ucciso per mano mafiosa nel 1978 che, da Radio Aut, denunciava con coraggio le malefatte del boss mafioso di Cinisi.

Il Coordinamento Lavoro Porfido, grazie all’impegno di Enzo, Giorgio e Graziano, ha informato dell’iniziativa volantinando porta a porta nei tre comuni di Albiano, Lona-Lases e Fornace.

In questo scenario si collocano le elezioni per il rinnovo dei Comitati frazionali (Asuc) a Lases e Lona il 31 maggio scorso, pochi giorni dopo le dimissioni dell’Amministrazione comunale guidata da Manuel Ferrari, così come quelle per il rinnovo del Comitato frazionale di Miola guidato per ben tre mandati da Massimo Sighel. Ebbene, per la quarta volta, lo scorso 13 giugno, la frazione più popolosa del comune di Baselga di Piné ha confermato la sua fiducia nella lista guidata da Sighel (124 voti), sconfessando il suo principale oppositore al quale sono andati solo 5 voti.

L’impegno del presidente uscente per la tutela del bene comune, il suo coraggio nel difendere in tribunale per ben 10 anni i diritti di proprietà delle Asuc pinetane, il suo impegno chiaro nel contrastare le prevaricazioni dei concessionari (vedi il caso della strada Castelet e le intimidazioni subite, come riportato in “Minacce mafiose”, su QT del febbraio 2020) e nel condividere l’impegno con il CLP, sono stati evidentemente compresi dalla popolazione di Miola e ciò lascia ben sperare.

Diversa la situazione a Lona-Lases: a Lona non c’è stata partita, in quanto Ezio Casagranda (già vicesindaco) e presidente uscente, non ha avuto candidature rivali e il suo comitato è stato riconfermato, mentre a Lases vi è stato un timido tentativo di opposizione all’attuale gestione.

Figura a nostro avviso discutibile, quella di Casagranda, che da vicesindaco aveva sostenuto la necessità di sopprimere le Asuc, impegnandosi nella causa contro l’Asuc di Miola per la proprietà dei tre lotti estrattivi di San Mauro.

Sulla situazione a Lona-Lases, epicentro dell’Operazione Perfido, ci sarebbero altri commenti da fare. Qui segnaliamo l’interrogazione in Consiglio provinciale con la quale il consigliere M5S Alex Marini chiede al Presidente della Giunta se siano autorizzate le autorità competenti per verificare “l’ipotesi di condizionamento della criminalità organizzata sull’attività dell’amministrazione”. Analoga iniziativa è stata presa in parlamento da Riccardo Fraccaro, 5 Stelle anch’egli, mediante interrogazione al Ministro dell’Interno Lamorgese.

Questo potrebbe portare al commissariamento del Comune di Lona-Lases per infiltrazioni mafiose.