Il povero (ex) cinema di Levico
L'ex cinema-teatro Città di Levico Terme da diversi anni è inattivo: è stato vinto dal diffondersi delle videocassette e dalla miopia di chi non ha saputo assicurare uno spazio o polo culturale a quella che si continua a chiamare città termale e turistica.
Il Comune in questo è direttamente responsabile: non l’ha acquistato. Locali e turisti hanno bisogno di altri spazi che non siano le hall degli alberghi; hanno bisogno di godere un cartellone di cinema, di teatro, di musicals, di rassegne musicali per i giovani, di una stagione musicale per orchestre giovanili ed affermate, di spazi in centro per congressi, incontri, dibattiti.
L’ex cinema-teatro era stato indicato proprio come il polo culturale ideale da alcuni esperti, come l’architetto Ferrari, il direttore del centro Santa Chiara di Trento Franco Oss Noser nel corso di un dibattito molto partecipato presso la sala culturale, nel corso di serate di informazione organizzate dal "Centro" e dalla rivista "Informalevico". Serviva un ridimensionamento dei locali adibiti a bar, solo a servizio della struttura polo culturale; la parte della sala rimanente a piano terra, verso via Dante, poteva diventare una sala espositiva a cura dell’Assessorato alla Cultura per mostre, rassegne, incontri, proiezioni....
Lo spazio occupato poi dal cinema all’aperto sarebbe servito come scalea pe collegare la via artigiana e commerciale Garibaldi con via Dante. Sotto la scalea potevano trovar posto parcheggi silos per tutte le automobili di via Dante e via Garibaldi, per i turisti estivi e invernali. Nella parte rimanente del caseggiato potevano essere organizzati altri servizi a favore delle realtà associative, della scuola, degli anziani e dei giovani.
Le cose sono andate però diversamente: la legge attuale permette un rilancio e 200 milioni di lire in più hanno bloccato mente e braccio agli amministratori che dovevano decidere in favore del paese, o della città che chiamar si voglia. Così assistiamo alla chiusura decennale, ai fori nei vetri, all’imbrattamento impunito di qualche estemporaneo pittore o pittrice, agli sfregi con pennelli indelebili e bianchetto, o al lancio di cocci contro i vetri di quella che era la vetrina di esposizione delle locandine.
Erede del Cinema Teatro Varietà del 1910, il Cinema Teatro Città era stato costruito nel 1950 su progetto dell’architetto Ferrari: per decenni aveva ospitato rassegne di film di prima visione, cineforum studenteschi, rappresentazioni teatrali del teatro Stabile di Bolzano, rassegne canore, concorsi di bellezza, dibattiti, recite di bambini e per bambini, la premiazione della festa del risparmio e i festeggiamenti per S. Barbara dei minatori di Calceranica, operette, le recite del Gruppo Teatrale della Sat, concerti dell’orchestra locale e del coro Pio X diretti dal maestro Luigi Raimondi e da Maria Raimondi.
Uno spazio che una volta serviva da posteggio, da tempo è occupato da erbacce ed arbusti: ormai ci abbiamo fatto l’occhio?
Serve così per Levico?
Certo è ora di decidere di decidersi ad acquistarlo senza pentimenti e paure: la gestione potrà essere pubblico/privata come è consuetudine da anni negli altri centri termali e turistici, di soggiorno della Regione.