Questotrentino pornografico?
Un'arrogante e grave esternazione del Presidente Dellai contro QT. E la vergognosa subalternità degli alleati.
L’Alto Adige di una settimana fa ha riportato un episodio che ci riguarda e che riteniamo molto significativo. In Consiglio provinciale il leghista Sergio Divina cita un articolo di Questotrentino critico verso la Giunta provinciale ("Ma che buono questo topo marcio!" di Michele Guarda); e riferendosi ad esso, alla buvette il presidente della Giunta Dellai, se ne esce con offensivi giudizi su Questotrentino, definendolo "giornale pornografico".
Un episodio secondario, un’innocua seppur infelice battuta? Secondo noi un presidente della Giunta che insulta pesantemente un giornale, chi lo fa, chi vi scrive, dimostra un aperto, arrogante disprezzo nei confronti della libertà di opinione.
Intendiamoci, QT non intende fare la vittima. Viviamo benissimo anche senza gli apprezzamenti di Dellai. Ma il fatto ci appare grave perché indice dell’involuzione della politica. Al pari dell’episodio della scorsa legislatura, quando alcuni consiglieri leghisti bruciarono in aula una copia de L’Adige. Ora, è vero che una battuta alla buvette è cosa diversa che un atto nell’emiciclo; ma è altrettanto vero che Dellai non è un consigliere d’opposizione, che può forse avere la pallida scusante di non trovare spazio sugli organi d’informazione; è il presidente della Giunta, che non manca certo di megafoni per far sentire le proprie opinioni; e che invece pretende non ne esistano di contrarie.
Ma questo non è tutto. Nel caso dell’atto d’intolleranza leghista ci fu l’insurrezione del centro-sinistra. E oggi? Da quelle stesse persone non è venuta nessuna dichiarazione pubblica, nessuna presa di distanza, una sola telefonata privata di solidarietà (del segretario dei DS Bondi).
Anzi. La sinistra ha ormai talmente introiettato la subalternità a Dellai, che ad essere criticato non è stato l’arrogante presidente; ma l’autore dell’articolo, che lavora nel Palazzo, e che si è trovato intorno un clima di palese freddezza.
Che dire? Ci sembra perfettamente calzante l’ultimo editoriale di Franco de Battaglia sull’Alto Adige: "Ci vergogniamo per loro".