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Maghi? Solo di notte

E inoltre: “ganasce fiscali”, aumenti alle Poste, disguidi ferroviari, e banconote false.

Il sig. F. N. di Baselga di Pinè vuol sapere se è vero che le televendite di maghi e cartomanti potranno d’ora in poi andare in onda solo di notte.

La legislazione in proposito è stata piuttosto altalenante: dapprima, proprio per tutelare il consumatore, le televendite di astrologia e cartomanzia sarebbero potute andare in onda solo di notte. La motivazione era anche quella di contrastare ogni forma di sfruttamento della superstizione e di credulità dei cittadini, a tutela in particolare delle persone più vulnerabili. In un secondo momento una società che opera nel settore dell’astrologia, del lotto e della cartomanzia (Fast Service Srl) ha presentato ricorso al Tar del Lazio, che ha sospeso il primo provvedimento in forma cautelativa.

Ora la II sezione del Tar del Lazio ha respinto il ricorso della società di astrologia con una motivazione di cui riportiamo ampi stralci: "L’esigenza di disciplinare unitariamente le vere e proprie televendite, le telepromozioni e tutte le altre forme di messaggio promozionale di beni e servizi è emersa, a seguito di una specifica istruttoria, in relazione al fenomeno, assai diffuso nella programmazione delle emittenti locali, di televendite spesso non rispondenti alla definizione di cui all’art. 1 della direttiva 89/552/CEE… e del regolamento in tema di pubblicità, ma consistenti, in realtà, in messaggi di propaganda di servizi, frequentemente di astrologia, cartomanzia e pronostici, che presentano sia elementi propri della televendita, sia elementi che caratterizzano le telepromozioni, inseriti senza nessuna distinzione nella stessa trasmissione, così da potersi indebitamente svincolare dai limiti di affollamento pubblicitario previsti per l’emittenza locale dall’art. 8, comma 9 ter, della legge n. 223/90.

Quanto alla affermata incongruità dell’equiparazione di astrologia e cartomanzia a giochi di sorte, la censura, a giudizio del Collegio, è infondata, travisando i contenuti sia del provvedimento impugnato, sia delle attività in esame.

Tutte le attività in esame, concernono non una consapevole pattuizione, riguardante una vicenda (il gioco con estrazione a sorte) dichiaratamente aleatoria, bensì l’offerta di tecniche e metodologie dichiaratamente volte a conoscere e guidare il futuro in favore del cliente, che potrebbe in tal modo ‘comprare’ la propria fortuna futura, eliminando o quanto meno riducendo, senza alcuna evidenza di fondamento scientifico, l’incertezza, e quindi l’angoscia, inscindibilmente connessa alla capacità di autodeterminazione propria dell’essere umano…
E’ appena il caso di ricordare, poi, che identiche considerazioni valgono per le paventate ricadute occupazionali della nuova disciplina, oltretutto niente affatto dimostrate e concernenti comunque, per la
maggior parte, rapporti di lavoro del tutto precari, e quindi privi di ogni garanzia di stabilità per il futuro, degli addetti ai call-center e degli altri operatori del settore.

Con il ricorso si contesta la indebita limitazione della nuova disciplina restrittiva al solo mezzo televisivo, che genererebbe effetti discriminatori e distorsivi del mercato pubblicitario, in danno dei ricorrenti, nei confronti degli altri mezzi di comunicazione.

La censura palesa, peraltro, la propria infondatezza. Le limitazioni in esame riguardano, infatti, solo gli orari di trasmissione televisiva dei servizi e delle pubblicità legate all’occulto, senza quindi precludere né l’esercizio delle medesime attività commerciali mediante altri mezzi, né l’utilizzo delle emittenti televisive ad altri fini, informativi o commerciali. L’applicazione della nuova disciplina alle sole trasmissioni televisive risponde, altresì, alle maggiori esigenze di tutela, in particolare dei minori, connesse al potere altamente suggestivo del mezzo televisivo, in grado di far irruzione nelle case e di catturare l’attenzione dei loro abitanti di ogni età in qualsiasi ora del giorno e della notte, ciò che, evidentemente, non accade per la carta stampata…

A giudizio del Collegio, non appare manifestamente irragionevole la conclusione istruttoria, posta dall’Autorità resistente a fondamento del proprio operato, che la libera fruizione dei servizi e della pubblicità in esame da parte di una platea indifferenziata, comprendente soggetti psicologicamente deboli o immaturi quali i minori, tramite un mezzo di comunicazione altamente suggestivo quale la televisione, possa recare danno alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana degli stessi soggetti".

Adesso quindi le televendite di maghi e cartomanti, che, come noto, con il loro potente effetto di suggestione hanno avuto conseguenze deleterie su molte famiglie, provocando ingenti perdite di denaro e drammi umani, potranno andare in onda solo la notte, e soprattutto i minori, ossia i soggetti più sensibili e quindi a rischio, saranno tutelati dalla decisione del Tar.

Tornano le "ganasce fiscali". P. P. di Gardolo vuole sapere se è ancora in vigore il "fermo amministrativo" e se per esso è stabilito un tetto per rendere operativo il provvedimento.

Le associazioni dei consumatori in passato si sono fortemente opposte a tale provvedimento, fino ad ottenere la sua pratica inapplicabilità. Ora ritornano le cosiddette "ganasce fiscali" per i contribuenti che non hanno pagato le imposte, ganasce reintrodotte dall’Agenzia delle Entrate con una apposita risoluzione.

Noi riteniamo illegali le ganasce fiscali finché non verrà varato un regolamento attuativo che stabilisca tra l’altro in modo chiaro l’entità monetaria del debito dal quale far partire i fermi amministrativi. E’ da notare poi che i contribuenti che verranno colpiti da tale provvedimento potrebbero addirittura contestare le ipotesi di tentativo di estorsione e abuso di atti d’ufficio.

Inoltre, un provvedimento, come quello del fermo amministrativo deve essere attuato per debiti di importo superiore a 1500 euro, perché il cittadino non può vedersi bloccato l’auto o la barca per aver dimenticato di pagare magari una sanzione di soli pochi euro!

Poste: altri aumenti. A.M. di Villazzano non riesce a darsi pace del fatto che i costi delle spedizioni aumentano sempre di più, ma come corrispettivo non si ha un servizio più celere.

In effetti, come ormai prassi consolidata, è arrivato il regalino di fine anno da parte di Poste Italiane per quanto riguarda i pacchi e la posta celere: un ritocchino da 20 a 30 centesimi (che sono, vale la pena ricordarlo, 387 delle vecchie lire), che va ad aggiungersi ai ritocconi del 2005, quando il pacco ordinario passò da 5,16 a 7 euro (+ 35,65%). Alle Poste hanno dunque pensato di completare l’operazione dello scorso anno, aumentando nel 2006 anche le spedizioni celeri. Così il "paccocelere 1" passa da 13 a 13,30 euro, il "paccocelere 3" da 8 a 8,20 euro, la "postacelere" da 8,50 a 8,70.

Ci preme informare, a proposito di Poste, dell’esistenza di una piccola agevolazione per le persone che hanno compiuto il 70° anno di età: per costoro resta confermato che la commissione di pagamento del bollettino di conto corrente postale è di 0,77 euro e non di 1 euro, a condizione che il nominativo del beneficiario dell’agevolazione sia quello indicato sul bollettino

A tale fine è necessaria, anche da parte di un terzo, l’esibizione di un valido documento di riconoscimento dell’avente diritto all’agevolazione.

T renitalia e i pendolari trentini. Ho potuto constatare di persona il disagio dei pendolari sul nostro territorio: dovendo recarmi da Rovereto a Trento, per due volte nel giro di un mese (il 13/12/05 e il 12/01/06; e se a qualche utente dovesse risultare qualche altra data, può comunicarla alla sede di Trento di Federconsumatori in via Muredei 8 presso la Cgil) il treno regionale n. 10914 in partenza da Ala per Trento delle ore 8,09 è stato soppresso con motivazioni ben poco credibili. Ho potuto altresì constatare l’esasperazione dei pendolari di fronte alla mancanza del treno: c’era chi proponeva di non pagare il biglietto, chi di raccogliere firme per chiedere il risarcimento danni, chi addirittura di occupare i binari. Sono convinto che se la situazione dovesse perdurare, i pendolari saranno anche disposti ad organizzarsi in modo autonomo.

Pertanto cogliamo con soddisfazione il fatto che Trenitalia si sia impegnata a svolgere incontri congiunti tra associazioni dei consumatori, pendolari, Regioni (nel nostro caso Province) e dirigenti di Trenitalia per cambiare orari, servizi e tariffe. E’ evidente che se alle parole, tante, non corrisponderanno fatti concreti, le manifestazioni di protesta e di boicottaggio diventeranno pesanti.

Come riconoscere le banconote false. Dopo l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia, relativo all’aumento delle banconote false in circolazione (+ 30%), le associazioni dei consumatori hanno preparato un vademecum per aiutare gli italiani a riconoscere i falsi dagli originali, basato sui seguenti punti:

1) ogni banconota ha in controluce una immagine diversa a seconda del taglio della stessa e l’indicazione del suo valore nominale;

2) una linea scura attraversa le banconote in senso verticale;

3) se si inclina una banconota, si vede una striscia olografica su cui si alternano il simbolo dell’euro e il valore nominale della banconota (per i tagli da 5, 10, e 20 euro);

4) sul fronte dei biglietti vi è una stampa calcografica che riporta in rilievo le sigla della Banca Centrale Europea in 5 lingue;

5) inclinando le banconote da 50, 100, 200 e 500 euro, sul lato destro vi è una placchetta su cui si vede un’immagine o il valore nominale della banconota, a seconda dell’inclinazione e del taglio;

6) sul retro delle banconote da 5, 10 e 20 euro è posta una striscia iridescente che, sotto una fonte di luce, brilla e cambia colore inclinandola;

7) inclinando il retro dei tagli da 50, 100, 200 e 500 euro, la cifra che indica il valore nominale della moneta cambia colore passando dal viola al verde oliva o marrone.

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