Clonazione: verità e menzogne
Luoghi comuni e disinformazione contro la clonazione umana. Anche se, visto che siamo già 6 miliardi, forse non è il caso di aggravare il problema...
Esistono in natura individui geneticamente uguali? Si, i gemelli omozigoti, cioè quelli nati da un solo uovo. Essi sono organicamente identici, perché ciascuno ha gli stessi geni dell’altro. Non sono invece uguali, vedremo perché, sul piano psichico e intellettuale. Mi domando se ciò che può fare la natura, non possa fare anche l’uomo senza che nessuno si scandalizzi.
Quando in agosto il Parlamento britannico su proposta di Blair, e poi Bill Clinton, decisero la clonazione di embrioni umani a scopo di ricerca e terapeutico, molti ambienti protestarono vivacemente con toni anche isterici, affermando in sostanza che la clonazione era una violazione della natura e soprattutto un peccato contro la legge di Dio.
Non è la prima volta che sulla clonazione si abbattono ondate di irrazionalismo e di caccia alle streghe. Questa volta però sono accompagnate da informazioni errate e da una stupefacente ignoranza. La decisione britannica e quella statunitense non riguardano infatti la clonazione dell’uomo, ma solo di un embrione fino al 14º giorno di vita, da cui trarre cellule staminali, non ancora specializzate e capaci di trasformarsi in laboratorio in cellule specifiche: di fegato, di cuore, di sistema nervoso ecc. (Dulbecco). Nel caso di trapianti sarebbe più facile evitare la reazione di rigetto, e si potrebbero curare e forse guarire malattie oggi ritenute incurabili: il morbo di Alzheimer, i1 morbo di Parkinson, disfunzioni cardiache, ecc.. Sarebbe un successo formidabile per la scienza e per l’umanità se gli esperimenti riuscissero allo scopo. E tale dovrebbe essere considerato anche da coloro che credono in Dio, posto che gli scienziati clonatori non farebbero che imitare il disegno divino: secondo la Bibbia l’uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio (non certo somaticamente! ).
Una obiezione che mi ha particolarmente colpito vorrebbe che il Parlamento europeo proibisse agli scienziati di procedere in forza della Carta dei Diritti. Ma in verità la Carta non c’entra: essa vieta infatti 1a "clonazione riproduttiva", cioè per far nascere bambini. Che è tutta un’altra cosa, e che anche i governi inglese e statunitense continuano a vietare.
Dov’è dunque la ragione dello scandalo? Non c’è, si tratta di menzogne, di paure irrazionali, di oscurantismo di vecchio stampo. Vorrei aggiungere, già che siamo in argomento, che personalmente non ho alcuna obiezione alla clonazione umana a fini riproduttivi. Riconoscendo che la questione è assai complessa, nessuno dei ragionamenti contrari mi convince, e meno di tutti quello che sembrerebbe l’asso nella manica, il decisivo: la violazione cioè della unicità della persona, della sua irripetibilità psichica e intellettuale.
Ma non è così! La clonazione non sarebbe mai in grado di riprodurre, identico, un qualunque individuo. Dal punto di vista genetico e somatico sì (come già fa la natura, con i gemelli omozigoti), ma non per quanto riguarda la personalità, la coscienza, il quid identitario che fa di ogni uomo una entità irripetibile. La personalità è frutto dell’interazione con l’ambiente, è fatta di esperienze, di emozioni, di rapporti con gli altri, di letture, di studi, di memorie che sono inevitabilmente diverse da individuo a individuo. Anche se clonassero me, l’individuo gemello che ne deriverebbe avrebbe il corpo e i lineamenti uguali ai miei, ma la sua identità emozionale e intellettiva sarebbe profondamente diversa (certo assai più di quella di due gemelli omozigoti), e ciò perché le sue esperienze sarebbero altre, il suo farsi uomo nel corso degli anni avverrebbe in uno spazio tempo, e in un contesto di eventi, diversissimo dal mio. In altre parole il clone di Ronaldo potrebbe diventare un pianista, e quello di Schumacher un nuovo Einstein, oppure un clown da circo. Dall’inizio alla fine del percorso avremmo due persone non solo distinte ma diverse, con poco o nulla in comune sul piano psichico e intellettuale. L’opinione contraria è sbagliata e deriva da una concezione altrettanto errata: che la clonazione produca la fotocopia (in tutti i sensi) dell’individuo clonato. Il che è impossibile.
Se non c’è nessuna ragione teorica o etica contro la clonazione riproduttiva, ciò non significa che io sia a favore. Siamo già 6 miliardi sulla terra con i sistemi riproduttivi naturali. Perché aggravare con la clonazione il problema demografico?