Torbida brodazza
Grandi titoli per piccole notizie.
Il problema è reale e lo conosciamo anche noi, anzi soprattutto noi che non disponiamo di personale dipendente con precisi obblighi nei nostri confronti. Succede insomma che un collaboratore ti tira un bidone e all'ultimo momento viene a mancare un articolo su cui facevi assegnamento; e ti ritrovi così con una-due pagine che non sai come riempire. A volte l'unica soluzione praticabile consiste nell'allargare lo spazio degli altri pezzi: o con fotografie, o chiedendo a chi ancora deve scrivere il suo articolo di stare largo. "Largo quanto?" ci chiedono. "Prendi tutto lo spazio che ti serve, ma senza fare una brodazza" è la risposta consueta, dove per 'brodazza' si intende (i lettori abituali di questa rubrica già lo sanno) un articolo ingiustificatamente prolisso, pieno di ripetizioni, di enfasi, di aggettivazioni che nulla aggiungono, di perifrasi, di stereotipi linguistici. Il tutto, appunto, per tirarla in lungo.
Frequenti esempi di tale pratica li troviamo, da qualche tempo, sull'Alto Adige, soprattutto ad opera di una nuova (ci pare) firma, che qui omettiamo di citare in quanto ci interessa il peccato più che il peccatore.
Il primo esempio concerne un fatto di cronaca che il 2 dicembre il giornale concorrente riferisce, nella rubrica "In breve", con queste parole: "Una minorenne di Trento è stata schiaffeggiata in strada dal fidanzato al quale aveva appena comunicato la sua intenzione di interrompere il rapporto. Richiamati dalle urla, alcuni passanti hanno chiamato le Volanti, ma anche davanti agli agenti il ragazzo non si è calmato e anzi è venuto alle mani anche con loro. D. R, 18 anni, di Pergine, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza ". Stop.
L'Alto Adige come tratta la notizia? Anzitutto inserendola a caratteri cubitali nella locandina del giornale. Poi con un largo titolo in prima pagina ("Lei lo molla, lui la aggredisce. Trento, il diciannovenne tenta di strangolare la ex") a cui fa seguito, in cronaca, un'intera mezza pagina gestita appunto secondo i modi tipici della brodazza, che in questo caso, anziché chiarire le cose, finiscono per imbrogliarle, grazie ad una scrittura che procede per accumulazione di concetti, senza curarsi di istituire collegamenti e spiegare contraddizioni. Infatti è vero che qui si ribadisce il tentativo di strangolamento di cui sull'Adige non c'è traccia ( "Lei lo lascia, lui cerca di strangolarla "; "le è saltato addosso stringendole le mani attorno al collo"), ma poi la ragazza, rifiutando di sporgere querela, dichiara agli agenti "di non essere stata neppure toccata ". E ancora, quando arrivano i poliziotti, "i due stavano ancora litigando", mentre sembrerebbe logico che una persona appena sfuggita a un tentativo di omicidio per prima cosa voglia allontanarsi dall'aggressore.
Conclusione nulla dicente dell'articolo: "Quali saranno gli ulteriori sviluppi della vicenda? E' difficile dirlo. Unica cosa certa è che la ragazza, per il momento, sembra non voler avere più nulla a che fare con l'ormai ex fidanzato...." eccetera eccetera.
Il secondo esempio otto giorni più tardi, quando i vigili del fuoco, in seguito a una segnalazione, ritrovano nelle acque dell'Adige una bambola che qualcuno aveva evidentemente scambiato per un cadavere. L'Adige (titolo: "Allarme per un cadavere, ma è solo una bambola ") se la sbriga in 20 righe, mentre l'Alto Adige anche stavolta fa le cose in grande: mezza pagina introdotta da una 'testatina' drammatica ("il giallo svelato"), e poi quattro foto e tante parole inutili: dai consueti luoghi comuni (i sommozzatori "infreddoliti" che, constatato trattarsi di un pupazzo "una bambola di pezza del tutto somigliante ad una donna ", "hanno tirato un sospiro di sollievo"), fino al pistolotto finale, problematico e moraleggiante, che sembra essere la specialità di questo cronista: "Risolto il giallo del cadavere, rimane però ora quello del fantoccio. Chi lo ha abbandonato e perché? Difficile rispondere a questa domanda. E' probabile che qualcuno abbia fatto uno scherzo di cattivo gusto, magari senza immaginare che tipo di intervento a catena avrebbe innescato. Un cospicuo numero di risorse che avrebbero potuto essere impiegate in altre occupazioni... Secondaria, ma non escludibile, l'ipotesi del fatto casuale: una bimba che perde la propria bambola mentre gioca in riva al fiume oppure attraversando il ponte. Accertamenti saranno svolti dalle forze dell'ordine..."
Eccetera eccetera.