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QT n. 6, giugno 2012 Seconda cover

I soldi dell’Autonomia

Fra Stato e Provincia: una situazione (quasi) in equilibrio, fra meriti storici e qualche furbata

L’Autonomia Trentina è una cosa delicata e ambigua. C’è chi la attacca come il più ingiusto dei privilegi, e chi la difende come un valore sacro. Un inviperito Giancarlo Galan, presidente della regione Veneto, ancora scosso dall’orda di comuni secessionisti che nel 2008 chiedevano, tramite referendum, di essere annessi al Trentino, affermava che le specialità del Trentino e dell’Alto Adige sono qualche cosa di scandaloso, ingiusto e inaccettabile. Arrivò addirittura a proporre un’annessione di massa dell’intero Veneto al Trentino. Ora, vaneggi a parte, è comprensibile che gli suonasse strano che dei comuni appartenenti ad una delle regioni più ricche d’Italia chiedessero di essere annessi ad una regione nota per molte cose, ma non certo per essere il cuore pulsante dell’industria italiana. Forse a Galan avrebbe giovato farsi un serio esame di coscienza: su come lui e la sua ricca Regione trattano la aree montane, ritenute insignificanti economicamente ed elettoralmente. A contenere le minacciose farneticazioni di Galan, c’è stato Dellai, ma senza esagerare, un po’ di coda di paglia c’è, si è ben guardato dal sostenere le aspirazioni dei comuni veneti. Lasciando perdere per un momento i due presidenti, il problema è piuttosto serio. In Trentino si sta così bene che i comuni limitrofi vogliono farne parte. Sono cose che si sanno, la Provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano stanno bene, di soldi ne hanno e anche se li gestiscono meglio di altri, questo non toglie che siano viste come privilegiate, sia da Roma che dalle altre Regioni.

Però, a fermarsi qui, si pecca di superficialità. La domanda cui bisogna rispondere è: quanti soldi ricevono dallo stato? Sono o non sono dei privilegiati?

Cosa significa Autonomia

Autonomia significa, in primo luogo, ottenere dallo Stato la gestione di competenze che esso tradizionalmente gestisce. Naturalmente questo è praticabile solo se assieme alle competenze si ottengono anche i soldi. Questi soldi non sono altro che una percentuale delle tasse che i cittadini della regione versano. Per quanto riguarda il Trentino (ma anche l’Alto Adige), lo Statuto di Autonomia fissa la percentuale al 90%. Con questi soldi, la PAT svolge tutte le competenze assegnatele, tantissime. Si va da quelle svolte anche dalle regioni ordinarie (come la sanità), ma si va molto oltre, con le strade, la scuola, gli insegnanti, la tutela dell’ambiente e così via. Non tutte le regioni a statuto speciale sono così autonome, alcune hanno meno competenze, e di conseguenza ricevono meno soldi. Al Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ritornano solo il 60% delle tasse versate dai suoi cittadini, alla Sardegna il 75%. Il caso più eclatante riguarda - ohibò - la Sicilia, a cui torna ogni centesimo versato. Quella del Trentino è dunque una delle autonomie italiane più forti, le parole di Galan (“Autonomia scandalosa, inaccettabile”) sembrano poco altro che una chiacchiera. Ma questo rapporto 90-10 tra le tasse che ritornano a Trento e quelle che restano a Roma, è tutto da discutere: come sia storicamente evoluto, e quanto sia oggi equilibrato.

I motivi dell’Autonomia

L’Autonomia del Trentino è indissolubilmente legata a quella dell’Alto Adige. Furono infatti le istanze autonomiste degli altoatesini, assieme alla volontà da parte dello Stato italiano di mantenere nei propri confini la provincia di Bolzano, a far sì che nel 1948 venisse firmato l’accordo De Gasperi-Gruber, in cui si concedeva l’Autonomia all’intera regione. Assieme all’autonomia, venivano delegate al Trentino Alto-Adige alcune competenze, e, di conseguenza, assegnato il 90% delle tasse versate dai propri cittadini. Come ci conferma Gianfranco Postal, fino a pochi mesi fa il massimo dirigente provinciale, “le percentuali sono nate dopo la guerra, in relazione alla situazione di allora. Furono stabilite tenendo conto della situazione economica delle regioni. In quegli anni, il Trentino, era una regione molto depressa”. Come si sa, l’autonomia regionale sancita nel 1948, come interpretata dalla DC trentina, non bastò a soddisfare la minoranza tedesca, che sostituì la secessione da Roma con quella da Trento, ottenuta dopo gli anni di terrorismo attraverso un nuovo statuto e un’autonomia non più regionale, bensì provinciale. Il che con qualche ragione ha fatto dire a Luis Durnwalder, presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, a Report che, in fondo, il Trentino l’autonomia l’ha avuta un po’ gratis.

Rivendicazioni di merito a parte, torniamo al nodo centrale: i soldi e le competenze. Perché le competenze passavano al Trentino (e all’Alto Adige) soltanto sulla carta, mentre i soldi, quelli arrivavano puntuali. L’effettiva consegna delle competenze, infatti, venne rinviata a leggi successive. Per una quarantina di anni, prosegue Postal, il Trentino veniva pagato due volte. Lo Stato dava i soldi al Trentino per costruire, ad esempio, le scuole, e poi gliele costruiva di tasca sua. Un paradosso? Certo. Dovuto all’organizzazione stessa dello Stato. Da un lato, i burocrati romani, per difendere il proprio personale potere, non cedevano le competenze alle regioni, dall’altro le regioni a statuto speciale galleggiavano volentieri sul mare di soldi che ne ricavavano. Come abbiamo detto, però, l’autonomia trentina si lega alle rivendicazioni degli altoatesini, ai quali interessavano certamente i soldi, ma soprattutto la potestà decisionale. Così, nell’intero panorama delle regioni a statuto speciale, gli unici a spingere per un’autonomia che si traducesse in un effettivo passaggio di competenze, erano proprio Trentino e Alto Adige. Alle altre regioni speciali, invece, andava bene così, e, com’è immaginabile, la loro posizione contribuì a rallentare la generale evoluzione verso un’autonomia effettiva, non solo sulla carta.

Il passaggio delle competenze

Questa paradossale situazione venne risolta quando non fu più sostenibile, nei primi anni novanta, quando lo Stato, sommerso dal debito pubblico, decise che era ora di tagliare i finanziamenti alle regioni. Trentino e Alto Adige riuscirono ad evitare i tagli, accollandosi, come domandavano da tempo, gli oneri delle competenze previste da statuto. È quindi con il processo iniziato dagli anni ‘90 e concluso nel 2009 con il Patto di Milano (competenze su università e ammortizzatori sociali) che il Trentino utilizza il 90% delle proprie tasse per fronteggiare le competenze. Prima, servivano soprattutto per far sì che un’area estremamente depressa (come lo era negli anni ‘60) trovasse una sua dimensione economica e un buon livello di vivibilità.

E oggi? Rimane una questione aperta, riguardante, ancora una volta, quella percentuale prevista dallo statuto. Se al Trentino spettano il 90% delle tasse, di conseguenza allo Stato ne rimangono il 10% con cui deve sbrigare le competenze ancora rimaste: magistratura, forze dell’ordine, difesa, corpo diplomatico ecc. È una cifra adeguata, o lo Stato ancora ci rimette? In breve, il Trentino, riceve ancora più di ciò che versa? La Cgia di Mestre, in un discusso studio risalente al 2008, affermava che sì, il Trentino Alto Adige riceve ancora di più di quanto versato dai suoi cittadini. E non poco. Circa 2000 euro procapite annui. Una bella cifretta. Le perplessità attorno a questo studio, però, sono tante. Per Postal infatti “i calcoli di quello studio non sono giusti, ma d’altro canto nemmeno quelli della ragioneria dello Stato sono giusti. Capire se il Trentino riceve più soldi di quelli che dà è impossibile: i bilanci tra regioni non sono confrontabili.”

Sull’aleatorietà di questi confronti, tutti concordano. Anche perchè oggi, il Trentino è andato anche oltre le competenze previste da statuto, gestendo anche le strade statali, e come abbiamo visto, l’università e gli ammortizzatori sociali. Le competenze, insomma, ci sono.

Giorgio Tonini, senatore del Partito Democratico, quando gli chiediamo se il 90% delle tasse sia una cifra equa rispetto alle competenze svolte, ci dice che grosso modo ci stiamo, ora con lo Stato siamo sostanzialmente in pari. “In pari, ma ad una condizione, e cioè al netto del debito pubblico, in quanto il Trentino non partecipa al suo rifinanziamento. Se l’Italia fosse un paese senza debito i conti tornerebbero anche nei rapporti tra Roma e Trento. Considerato il debito, però, i conti non tornano”. Lo Stato effettivamente sembra spendere in Trentino più di quel che riceve. La prova di ciò è che la nostra non è una situazione generalizzabile. Se si estendesse l’autonomia fiscale del Trentino a tutte le regioni, lo Stato non ce la farebbe. Insomma, con quel 10% rimanente, lo Stato italiano non riesce a coprire, oltre ai costi di magistratura e forze dell’ordine, anche quelli derivanti dal rifinanziamento del debito pubblico, che costituisce una voce piuttosto onerosa nel bilancio (tra gli 80 e i 100 miliardi annui, a seconda dei tassi d’interesse).

Prosegue Tonini: “Le ragioni storiche dello sforzo finanziario del resto del paese per l’autonomia erano di due tipi: una era quella altoatesina e a rimorchio di questa la natura montana del territorio. La questione altoatesina, la più importante, è stata risolta: abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Ci chiedono spesso da Roma, a volte con garbo a volte con mala grazia di fare le stesse cose che facciamo con meno soldi. Non si ravvisa più la ragione storica. Insomma, il resto d’Italia, oggi, fatica a comprendere le motivazioni della nostra Autonomia”.

In aggiunta a tutto questo, ulteriore elemento problematico sembra essere il tentativo (velleitario?) di Dellai di rafforzare l’autonomia cercando di stabilire una volta per tutte l’ammontare di quanto dovuto allo Stato, e quanto alla Provincia. Raggiungendo risultati illusori. Sono infatti almeno due-tre se non di più le volte in cui da Roma o da Milano Dellai proclama la fatidica frase: “Con questo accordo abbiamo chiuso il problema”. Illusione, dicevamo. Innanzitutto perché rimane sempre sospesa la questione del finanziamento del debito. “Se è giusto chiedere certezze di bilancio - commenta Tonini - non possiamo però dare l’impressione di chiamarci fuori rispetto a cose che deve fare tutto il paese. La questione della riserva all’erario, è un esempio”. In poche parole, quando ci sono tasse straordinarie per finanziare spese impreviste (sostegno a zone alluvionate o terremotate, per esempio), il Trentino tenterebbe di tirarsi indietro per non veder intaccata la sua autonomia, e pretende di incassare il 90% delle tasse istituite all’uopo. “Dal punto di vista del principio la riserva all’erario deve essere un’eccezione, e quindi delimitata temporalmente. Finita l’emergenza, finita la tassa. Tirarsi indietro però, non è corretto. Altrimenti va a finire che lo Stato, per non intaccare l’Autonomia, ogni volta che ha un problema fa un regalo al Trentino Alto Adige”.

Questa è la storia dei soldi dell’Autonomia. Meriti storici, qualche furbata, una situazione ora (quasi) in equilibrio. Su cui però non sarebbe saggio fare ulteriormente i furbi.

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Commenti (106)

Dux Geko

Il duce aveva trovato la soluzione anche per questa diatriba.....

Senza speranza. Tutti. Beggar

I commenti qui sotto lo dimostrano. Il merito dell'articolo interessa a nessuno, l'importante è primeggiare sul 'nazionalista' o sull''irredentista' di turno. Da Veneto liberale e deluso, mi tocca far notare all'amico lombardo-veneto che il suo interlocutore ha ragione: Bossi e Berlusconi sono espressioni dell'elettorato lombardo, come Galan e Zaia di quello veneto. Inutile nascondersi. Di sicuro la gran parte di chi li abbia votati non l'ha fatto in cattiva fede, presagendo i loro comportamenti futuri. Ma certo con le idee confuse in testa e lasciandosi abbindolare nel gioco 'La Lega è l'unico baluardo del nord' oppure dall'insulsaggine di un centro-destra alla fine statalista e onnivoro - a fronte di capacità inconsistenti - come se non peggio degli avversari. E se sbagliare è mano, ripetersi per tanti anni risulta decisamente diabolico. In generale, trovo che il TAA dovrebbe essere un esempio da seguire, nei limiti delle possibilità, non un bersaglio da demolire, per il resto d'Italia. Non voglio entrare nella polemica Italia/Tirolo. Faccio solo notare che il sottoscritto, vivendo a pochi chilometri dal Trentino e passando tutto il tempo che gli è possibile, ogni anno, in Sud Tirol, il supposto 'peggioramento delle relazioni' l'ha notato solo su Web. I trattamenti ricevuti sono stati in ogni caso improntati a cortesia e discrezione, quando non simpatia e amicizia. Gli stessi atteggiamenti che tengo io nei confronti degli ospiti.

Tristezza Perzenaitro

Bell'articolo. Con numeri (fino dove si può) e considerazioni sensate dove non arrivano i numeri. Peccato che la gente tenda a non leggere mai con calma e riflessione, ma prediliga concetti urlati e insultanti. Come in alcuni commenti, da entrambe le parti...

Siculo

Articolo scritto molto bene, esaustivo e senza preconcetti di parte. Complimenti.

Andrea

Eh no cari mie l'Italia lasci la libertà al trentino e sudtirolo punto e basta ! Ha fatto solo del male alla nostra gente e le prove storiche le ho riportate con tanto di fonti ora basta e gli attacchi all'autonomia sono il preludio di un divorzio giusto e doveroso ! Andremo davanti al tavolo delle nazioni unite e chiederemo di essere liberi dopo quasi un secolo di colonialismo ! Lei dice che molti italiani sono morti mica gli abbiamo chiamati noi a volerci liberare i trentini e sudtirolesi,cimbri e mocheni non hanno mai attaccato nessuno mentre gli italiani hanno voluto fare gli arroganti in casa d'altri !

EIN TIROL

Quando uno non ha idee da portare, si rifugia dietro l'offesa gratuita. COMPLIMENTI, più leggo quel che scrive e più mi rendo conto di quanto poco lei sappia, e di quanto scriva senza sapere cosa sta scrivendo. Viva la beata ignoranza.

x uno stolto tiroles

fermiamoci qui... di simil poveracci sono pieni ex manicomi .....
quando non si vuol vedere la realtà, il resto non conta.
guardi in casa sua prima di guardare in casa di altri ... magari si scopre che lei fa di peggio ... chi lo sa ?
Non le piace l'ITALIA, come pensavo a 12 anni la penso adesso, se ne vada dall'ITALIA, vada a vivere dove la pensano come Lei e non rompa i cosidetti .....
per l'ITALIA sono morti centinaia di migliaia di ITALIANI e tutti oggi rifarebbero le stesse cose.
SI VERGOGNI.
è ancora BARRICATO sulla destra e sinistra e non vede la realtà del DIO DENARO ....

EIN TIROL

Invece di continuare a offendere, perch non scrivete qualcosa di concreto per difendere e dare ancora un senso ad uno stato che non ha piu' nessun futuro. Uno stato dove un mafioso pedofilo puttaniere, ha governato per 20 anni, insieme ad uno ladro razzista, e ad un ex fascista. Uno stato che non riesce ad avere un governo degno di questo nome, che ridotto ai livelli della Grecia, ha dovuto ubbidire all`Europa, che gli ha imposto il governo, ed il parlamento e` composto da fantocci senza senso, dove le mignotte del Presidente del consiglio vanno prima in parlamento e poi al governo, uno stato che non da lavoro ai giovani e non puo` permettersi di mandare in pensione gli anziani. Uno stato dove gli imprenditori sono obbligati a scappare all`estero insieme ai ricercatori. Uno stato dove il furbo viene premiato e l`onesto deriso, uno stato dove chi si e` spaccato la schiena per 40 anni, va in pensione con la minima, e chi ha lavorato per 15 e` in pensione da 30 anni con la massima. Uno stato che non non puo` garantire la carta igenica nei bagni delle scuole pubbliche, e finanzia con miliardi di euro le scuole private, uno stato dove si muore per un`operazione di pendicite, e i posti letto dei malati sono nei corridoi, e nello stesso tempo centinaia di strutture ospedaliere sono state iniziate e mai finite, e stanno marcendo abbandonate. Io finisco ma potrei scrivere per delle ore,della merda che c`e` di quanto faccia schifo l`Italia, se voi avete la capacita` scrivete invece quanto e` bella e come funziona bene...MA SMETTETELA DI PENSARE CHE TOGLIENDO L`AUTONOMIA ALLA REGIONE TRENTIN\SUEDTIROL, SI RISOLVERANNO I PROBLEMI, perche` se pensate questo siete messi peggio dell`Italia. MOLTO PEGGIO.
LA TALIA NO LA JA` PU` RASON DE NAR INANT METEVEL TUTI CANT NTAL CIAU. LA TALIA INANT LA SERA SU BARACA E MIEI L E` PAR TUTI. Potete darmi del povero scemo che crede in qualcosa di passato che non tornera` piu`, la realta` e che voi difendete qualcosa che non aveva nessun senso di esistere, e che non ha nessun futuro. Ps quando la sera guardate la televisione e vedete tutto il marcio dell-Italia, non lamentatevi, ma siate orgogliosi della vostra bella nazione, siate felice di vivere in uno stato che non dara` un futuro ai vostri figli, uno stato dove le vostre figlie per avere successo dovranno fare sesso orale con il presidente del consiglio. Siate orgogliosi della vostra Italia perfetta e giusta, e continuate pure a dare la colpa dei problemi ad una regione che e` stata concquistata ed occupata con una Guerra Mondiale. Ora aspetto come al solito delle risposte piene di odio ed offese, perche` torno a ripete, scrivere qualcosa di positivo sull`ITALA PER ME E` IMPOSSIBILE. OFFENDETE OFFENDETE ANCORA, NON VI RIMANE ALTRO

EIN TIROL

No no, noi siamo inferiori agli italiani, e per questo ritenendoci molto inferiori, abbiamo bisogno di stare da soli, perchè altrimenti ci sentiamo male e non riusciamo a vivere.
Noi non offendiamo, vediamo di farlo tutti QUANTI.
Nessuno ha detto di essere inferiore, le sue idee sono buone come le mie. Fino a quà non può discutere, il problema è che dopo 150 anni l'invenzione dell'Italia ha solo creato uno stato senza senso, senza futuro, e soprattuto incapace di governarsi. Ripeto non offendiamo nessuno, le idee di tutti sono da rispettare. Se lei crede che l'Italia vada bene così se la tenga pure, a me sinceramente fà schifo, ogni giorno di più. E RIBADISCO MI FA SCHIFO L'ITALIA NON GLI ITALIANI !!!!!

x andrea si svegli

poveri diavoli....
ancora a parlare di storia .. d popolo "austroungarico" ... non sapete più cosa fare.
forse è meglio non conoscere la "storia" delle nefandezze austroungariche e dei loro alleati.
forse è meglio pensare al futuro che pensare alle glorie passate di "dittatori" .
chissà perchè i migliori luminari sono meridionali, gente disprezzata in quanto ignorante... e vi fate curare, assistere ed altro da loro.
ritenete di essere colti.... lo si vede quotidianamente nelle vostre beghe locali ... tutti dipendenti di mamma provincia ... tutti servi ..... con poche eccezioni ....
chissà perche vi sta bene la libertà sancita dalla costituzione italiana e poi chiedete vivete quotidianamente senza alcuna libertà.
ognuno fa le sue scelte.... ...
a proposito .... AVETE MOLTO DA IMPARARE DAGLI ITALIANI .... sembrate dei nostalgici del passato senza averlo vissuto ..... dalla prima guerra mondiale sono passati 100 anni circa .... si SVEGLI ANDREA e metta la sua "presunta" superiorità nel cassetto ... ne deve fare ancora di strada.

Andrea

Altre prove storiche di tentativi d'annientamento da parte dell'Italia della cultura trentino tirolese ! Il “memorandum su l’opera di epurazione” della Legione Trentina (10 aprile 1919) -
Quando ci chiediamo perché la storia secolare del Tirolo meridionale (oggi chiamato Trentino) è stata letteralmente affossata, denigrata o taciuta dopo il 1919, non si può non tenere in considerazione il clima imposto dalla Legione Trentina, l’Associazione fondata da alcuni di quei trentini che - sudditi austriaci ma di sentimenti italiani (quindi irredentisti) - allo scoppio della prima guerra mondiale (1914-1918) erano fuggiti dall’Impero austro ungarico, disertandone il relativo esercito, per combattere con le truppe nemiche.
I Legionari trentini fecero valere con la forza le loro ragioni dopo la vittoria italiana, come dimostra il "memorandum" di cui sotto è riportato un estratto.
Essi rappresentavano un'esigua minoranza rispetto al totale dei combattenti tirolesi-trentini di allora: circa 60.000 i richiamati con l’esercito austro ungarico, qualche centinaio i fuoriusciti irredentisti. Ma alla fine del conflitto si ritrovarono tra i vincitori.
Il documento che qui ripropongo in estratto, testimonia in modo inequivocabile il clima di violenza che i vincitori imposero ai vinti, con la collaborazione di molti elementi locali.
Ed è proprio in conseguenza di quel clima che la moltitudine silenziosa di coloro che avevano servito quella che fino al 1919 era stata la loro naturale Patria di appartenenza, la Corona asburgica – non solo militari, ma anche insegnanti, medici, funzionari, sacerdoti, semplici cittadini e via dicendo – dovettero nascondere in ogni modo, in quel clima di terrore, il loro legame con l’Austria.
Dovettero, in altre parole, subire l’umiliazione di chi imponeva un clima da “caccia alle streghe” a coloro che gli stessi legionari chiamarono (si veda sotto) i "vermi della società".
Sappiamo peraltro che la "Legione Trentina" non si limitò "solo" ad emanare delle "dichiarazioni di intenti"; inoltre l’epurazione e la persecuzione furono riprese, grazie anche all'opera meticolosa di Ettore Tolomei, dal fascismo, ai danni di moltissimi trentini (considerati "antinazionali" dal fascismo; eloquenti in proposito i registri della polizia politica conservati presso l'Archivio di Stato di Trento).
Perchè ripubblico questo documento, in parte già noto?
Perchè è solo dalla ricerca storica che bisogna ripartire per comprendere serenamente il presente, per cercare di capire per quali ragioni si fatica - ancora oggi - a ristabilire un doveroso equilibrio nella ricostruzione storica, depurandola da quella strumentalizzazione ideologica e distorsione della verità non ancora del tutto estinte. Ma soprattutto voglio sottolineare il fatto che la presa di posizione della Legione Trentina condizionò nei decenni successivi la visione ufficiale che gli stessi trentini dovettero dare della loro medesima storia, a partire dai libri di testo nelle scuole. La rimozione fu sistematica e compiuta fino a cancellare ogni segno, nella memoria collettiva, del passato. Quest'operazione è evidente e incontestabile e di ciò oggi si deve parlare senza spirito di rivendicazione ma con la volontà di restituire un'onesta e il più possibile equilibrata ricostruzione della storia locale.
UN ESTRATTO DAL DOCUMENTO CITATO
“I volontari trentini, nell'imminenza della sospirata annessione ufficiale all'Italia, di fronte alla sfacciata invadenza di certa gente indegna resa possibile solo dall'eccessiva biasimevole tolleranza del pubblico e conseguente spiegabile acquiescenza dell'Autorità, ritengono un dovere riaffermare completo il loro pensiero su una questione che tanto appassiona e preoccupa l'animo dei patrioti (...) Esistono delle persone che, per pochezza d'animo, o perché nate e cresciute nell'aulico ossequio all'autorità costituita, o per interesse, hanno offeso il sentimento del nostro popolo mostrando ostentatamente il loro attaccamento agli Absburgo: degli individui che l'austrofilia esasperarono fino al disprezzo ed all'odio per quanto era italiano, taluno giungendo fino a manifestare la propria gioia per un rovescio delle armi nostre, tal altro scendendo fino all'obbrobrio di chiedere “l'onore” di combattere al fronte italiano. Accanto a questi ultimi, esiste un numero per fortuna limitatissimo di esseri abbietti, strumenti coscienti dell'oppressione straniera, che, per lucro, per vendetta, o per altri turpi moventi, emularono la ferocia degli sbirri austriaci. Questi individui non possono restare impuniti: ogni generosità, ogni clemenza suonerebbe ingiuria a quanti hanno sofferto per aver amato la patria, sarebbe considerata segno di debolezza dalla stessa gente indegna.
Non rappresaglie chiedono i volontari trentini, sibbene quella giusta sanzione che i colpevoli stessi attendono:
per gli austriacanti, freddezza da parte del pubblico, esclusione dalle Associazioni, eliminazione dai pubblici uffici o trasferimento in altra regione; per i rinnegati, per i disonesti, per i fiduciari dell'Austria, per le spie, per i vermi della società, il disprezzo della pubblica opinione, il boicottaggio da parte dei cittadini, l'esclusione da qualsiasi impiego pubblico o privato.
Compiuta questa giusta e doverosa opera di epurazione e raggiunte in tal modo la tranquillità del Paese e la concordia degli animi, il Trentino nostro riprenderà fiducioso e con animo forte il lavoro intenso necessario per il suo risorgere dopo le perdite inestimabili di vite e di beni”.

Andrea

Questo è l'esempio lampante che l'italiani nel resto del paese non hanno una cultura del voler imparare da chi fa meglio ma si potrebbe descrivere con questa semplice similitudine del tipo è come se in una classe di alunni il più bravo deve adattarsi al più indisciplinato invece che far capire al più indisciplinato di mettersi in riga e di raggiungere lo stesso livello del più bravo !

EIN TIROL

Lo stipendio medio degli insegnanti in Trentin, parlo di laureati che sono di ruolo, va dai 1200,00 € ai 1500,00 €,(sono sicuro perchè ho una sorella insegnante da 20 anni.) in base all'anzianità.Nelle scuole ladine e tedesche, gli insegnanti sono obbligati ad avere patentini linguistici e attestati particolari, che in altre regioni non esistono neppure.
Per quanto riguarda la sanità, gli importi non li conosco.Però torno a ripetere che in caso di calamità naturali quali terremoti ed alluvioni, i volontari del Trentin sono i primi ad intervenire, e gli ultimi ad andarsene. Tutto questo in una nazionale che ha avuto come capo della Protezione Civile...."BERTOLASO".
http://www.abruzzo24ore.tv/news/Bertolaso-e-la-fabbrica-degli-stipendi-d-oro/15772.htm
Come dice lei, se siamo criticati, perchè si investe molto in SALUTE ED ISTRUZIONE , RISPETTO AL RESTO DELLA NAZIONE, invece che essere presi di esempio.... Allora è veramente il caso di prendere armi e bagagli, ed andarsene!!!

Ciccio

@EIN TIROL. Io fossi in voi starei ben tranquillini sopratutto se i numeri sugli stipendi di dottori e insegnanti iniziano a fare il giro del paese. Fa piacere vedere che si investe cosi` tanto in salute ed istruzione, ma questi investimenti sono possibili perche` giocate con regole diverse rispetto al resto d'Italia. Visto che siete anche pochini rispetto al resto del paese rischiate veramente di essere sbranati vivi dal resto del paese.

EIN TIROL

Chiuda chiuda, onesto lombardo che vota con orgoglio Berlusconi, o Bossi o Formigoni
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_28/Un-milione-all-amico-che-compra-in-Sardegna-una-villa-da-Dacco-ferrarella-guastella_ad35e128-a882-11e1-9745-9bc890f97404.shtml
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/03/lega-indagato-tesoriere-soldi-distratti-sostenere-costi-della-famiglia-bossi/201999/
http://www.repubblica.it/politica/2010/03/15/news/redditi_parlamentari-2667170/
Abitare in una regione di ladri e dare del ladro agli altri, non ha prezzo, per tutto il resto c'è Mastercard....
A ma è vero.... i politici in Lomardia non sono eletti dal popolo.

Lombardo-Veneto

p.s. dato che parliamo di onestà, si legga questo articolo, recente:
http://www.lettera43.it/economia/macro/tagli-bolzano-costa-940-milioni_4367561456.htm
Se non lo fa le riporto qualche parte:
"Il presidente Durnwalder guadagna 25.620 euro al mese, più di Barack Obama, fermo a 23.083. La vicepresidente dell'assemblea provinciale Julia Unterberger, poi, incassa ogni mese 17.220 euro lordi, 6 mila più del segretario di Stato Hillary Clinton, che si 'accontenta' di 136.204 euro l'anno, cioè 11.350 al mese."
e poi:
"I privilegi si estendono anche alla Sanità: se in Lombardia, per esempio, per ogni cittadino si spendono 1.480 euro all'anno, ma per la Provincia autonoma di Bolzano lo stanziamento pro capite è di 2.347 euro.
Sempre a Bolzano un direttore sanitario guadagna dai 218 ai 228 mila euro all' anno, mentre nel resto d' Italia si va dai 90 ai 120 mila. Il personale insegnante con indennità di bilinguismo percepisce stipendi mensili che variano da 1.392 euro a 2.169, cioè ben più alti che nel resto del Paese."
e con questo chiudo..

Lombardo-Veneto

Guardi che le affermazioni di cui sopra in merito ai soldi erogati ed alle spese dello Stato per il Trentino non le ho dette io, sono scritte nell'articolo di cui sopra, se la prenda con il giornalista autore dell'articolo, non con me...

EIN TIROL

Mi dispiace ma se cominciamo ad usare il condizionale, in matematica siamo a posto. La storia dei 9/10 è ed è quella, è inutile girarci intorno. Altrimenti mi porti delle tesi di studio e dei documenti che affermano l'incontrario. Se lei mi dice che lo Stato sembra spendere di più di quello che riceve, tronchiamo il discorso, perchè parlare con persone che non sanno,o che pensano di sapere è tempo perso. Come avrà potuto verificare le mie affermazioni sono supportate da studi e ricerche, le sue da qualche informazione percepita al bar sport del suo paese. Riguardo al rifinanziamento, anche qua, parla a vanvera senza avere conoscenza di quello che dice. Non sto a mandarle allegati documenti che attestano le mie affermazioni,perchè è ancora più tempo perso. Riguardo agli insulti, mi dispiace ma Berlusconi e Bossi rappresentano la classe politica Lombarda degli ultimi 20 anni, non è colpa mia, e non è colpa mia se lei ritiene che la classe politica non rappresenta chi la vota. Mi risponda allora chi rappresenta dunque? Riguardo all'evasione fiscale, non fà altro che darmi ragione, a stare nello stato italiano, si fà molta fatica a rimanere onesti. Ps lei ha deciso di entrare nella discussione, e lei decide di uscire, insultando, questa è la sua democrazia? Complimenti, sono sicuro che gli altri italiani che io amo (non lo stato Italiano) sono migliori di lei.

Lombardo-Veneto

Se legge bene l'articolo di cui sopra troverà che non è così chiaro e certo che ricevete i 9/10, anche perchè non è facile fare i calcoli: "Lo Stato effettivamente sembra spendere in Trentino più di quel che riceve".
E poi: "“In pari, ma ad una condizione, e cioè al netto del debito pubblico, in quanto il Trentino non partecipa al suo rifinanziamento. Se l’Italia fosse un paese senza debito i conti tornerebbero anche nei rapporti tra Roma e Trento. Considerato il debito, però, i conti non tornano”.
Il Trentino non partecipa..ma non fa parte dell'Italia ?
Sono anni che faccio le ferie in Alto Adige e ho notato un sempre maggiore peggioramento dei rapporti nei confronti degli italiani, a causa di persone proprio come lei. Ed ho anche notato che il vizio italiano di evasione fiscale ha contagiato pesantemente anche voi.
Per il resto..lasciamo perdere, due sue risposte due insulti..rimanga pure dov'è. saluti

EIN TIROL

In Italia ho lavorato dal 1997 al 2004, come agente di commercio di legname all'ingrosso, la mia zona di vendita era la Lombardia, il Piemonte e parte del Veneto. I fornitori erano ditte austriache, tedesche, ed italiane della Toscana e della Campania. Nel 1995/1996, ho partecipato come militare di leva VOLONTARIO alle operazioni Vespri Siciliani in Sicilia e Operazione Riace in Calabria,dopo gli assassini di Falcone e Borsellino la prima per 3 mesi la seconda per 2 mesi e mezzo. Qualcosina dell'Italia so, ho visto e posso commentare, non so se la stessa cosa può fare lei per il Trentin/Suedtirol.

EIN TIROL

Le ricordo che noi non riceviamo soldi dall'Italia, semplicemente ci vengono restitutit i 9/10 delle entrate erariali pagate in Trentin/Suedtirol,mentre tutto il resto delle tasse finisce a Roma (Iva per esempio).E con questo genaro gestiamo il 99% dei servizi. Dipendenti statali in Trentin/Suedtirol, a parte le forze dell'ordine non ne trovate. E visto che siamo dei fannulloni, le chiedo in caso di catastrofi naturali a chi viene data la gestione delle emergenze (terromoti, alluvioni)? Sempre e comunque ai "VOLONTARI" trentini, chissà perchè?
Mi sa dire quanti soldi ricevono la Sardegna e la Sicilia, e come sono gestiti? Mi sembra che sono anche loro autonome vero?
Secondo lei l'Italia ha un futuro? La invito a guardare un video di Indro Montanelli, riguardo al futuro dell'Italia.
http://www.youtube.com/watch?v=KBt_mtaU6rs
Gli esponenti politici non rappresentano il popolo? Questa è la affermazione più demenziale che abbia mai sentito !!!!
E chi rappresentano Topolino e Paperino?
Io sono rappresentato sia da Dellai che da Duernwalder.

Lombardo-Veneto

Scusi "Ein Tirol", ma lei è proprio chiuso nella sua nostalgia asburgica..
Vada a farsi un giro in Val Gardena, dove le case ormai viaggiano sui 8-10mila euro al mq..e chi le compra ? I tedeschi ? Gli austriaci ? no..gli italiani, che oltre a darvi fiumi di denaro ogni anno a livello statale continuano a tenere in piedi la vostra economia immobiliare, il turismo ecc.
Lasci perdere gli esponenti politici odierni che non rappresentano certo la popolazione italiana (così come il vostro pittoresco vicepresidente non rappresenta la vostra regione..).
Si faccia un giro in Italia ora che ne fate ancora parte, perchè in futuro, chissà, forse ci vorrà il visto..magari cambia idea su di noi..
Auguri

Terrone

L'Italia intera trema. Le prevedo il futuro gratis: lei avrà una vita lunga e morirà nella tranquillità della sua casa in un'Italia unita ma molto diversa da quella attuale.Il Tirolo indipendente non si sara` realizzato e lei rimarrà a rimpiangere fino al suo ultimo minuto un sogno obsoleto ignorato dai molti e compreso dal quel pugno di nostalgici che le saranno intorno.

EIN TIROL

La magnifica Lombardia, e grande gente i lombardi che ci hanno donato un grande anzi grandissimo Primo Ministro... mafioso, puttaniere, pedofilo...che ha governato e che verrà ancora probabilmente eletto. Mitici i piemontesi ed i lombardi, prima l'hanno messa nel c... a tutti gli italiani, poi quando i loro guadagni da miliardari sono calati, e dall'Italia non c'era più niente da spremere, hanno avuto la bella idea di creare un partito federalista. Si rende conto che gli esponenti politi di spicco della Lombardia degli ultimi 20 anni sono Berlusconi e Bossi? Solo per questo, i lombardi dovrebbero cucirsi la bocca per il resto dei secoli.

EIN TIROL

DONT'WORRY BE HAPPY !!!!
E lei crede che chiedendomi cosa ho intenzione di fare, io le risponda? HA HA HA... LEI E' TROPPO SIMPATICO !!!!

Lombardo-Veneto

Sono un abitante della Lombardia, o meglio - per stare al nostalgico tirolese - del Regno Lombardo-Veneto..e sono sicuro che qualche nostalgico ci sia anche qui.. Ma siamo seri, viviamo nel 2012, il mondo è globalizzato, ha senso parlare di piccoli stati o autonomie ?
Personalmente e nonostante tutti i problemi sono ORGOGLIOSO di essere italiano (e ho viaggiato in quasi tutta l'Europa) e di fare gli sforzi che stiamo facendo per uscire dalla crisi. Abbiamo fatto tanti errori in passato, certo, ma ora siamo qui ad affrontare questa nuova prova. Ne usciremo uniti, e chi non vuole partecipare se ne vada pure. Volete staccarvi e fare il Sud Tirolo (perchè gli austriaci non vi vogliono) ? Fate pure, pagate le tasse come tutti, rinunciate alle sovvenzioni italiane (che sarebbe ora di smettere, visto che risalgono a 50 anni fa e vi hanno consentito di passare da una regione tra le più depresse ad una con il tenore di vita più alto), diventate un piccolo stato che a livello europeo conterebbe poco o niente. Poi perderete gran parte del turismo italiano, parecchie ditte italiane attirate con sgravi fiscali (che ovviamente, non ricevendo più soldi dall'Italia non ci sarebbero più) se ne andrebbero altrove. Fate pure, noi risparmiamo, voi vi arrangiate da soli. Finalmente !

Terrone

Caro Ein Tirol, lei e` un nostalgico, come tanti altri. Vanta risultati che sono stati di chi l'ha preceduta senza parlare di quello che lei ha ottenuto o che pensa di ottenere nella sua vita. Anela ad un Tirolo indipendente? Ottimo per lei, irrilevante per me. Ma in soldoni cosa ha fatto o cosa pensa di fare attivamente per raggiungere questo traguardo? Gli inglesi dicono "put your money where your mouth is", ovvero metti i tuoi soldi su quello che dici.

EIN TIROL

Vada davanti ad uno specchio e pronunci la frase "si contenga" perchè ne ha un gran bisogno lei..., il fatto è che sta perdendo tutte le sicurezze che aveva fino a poco tempo fa.Provi a fare una ricerca nel Tirolo Meridionale e verifichi quanto era amato e quanto è amato l'eroe Cesare Battisti.

Verita'

mi pare una parola grossa. Si contenga.

EIN TIROL

e le sue di idee?
Benito Mussolini nel 1909 si trasferisce in Trentino, allora parte dell'Impero Austro-Ungarico all'interno del Tirolo.
Qui strinse amicizia con Cesare Battisti (anch'egli socialista), geografo e giornalista, che lo nominò Redattore Capo de IL Popolo....
Il mausoleo di Cesare Battisti venne costruito dai comunisti?
Mi sbaglio o lei sta difendendo il nazi-fascismo? Non le fà molto onore....

Lo sanno, lo sanno

cosi come abbiamo sentito parlare di Matteotti. Non a caso compagno socialista di quel Battisti impiccato per ordine del buon Beppe. Caro il mio sud-sud tirolese: poche idee ma molto confuse.

EIN TIROL

Di Giacomo Matteotti ha sentito parlare ancora?

EIN TIROL

Paragonare l'Impero Austro Ungarico alla alle dittature sovietiche, senza ricordare il ventennio fascista italiano, è un'opera di gente molto illuminata. Ma proprio illuminata....I tedeschi hanno rifiutato il nazismo, mentre gli italiani il fascismo lo ricordano ancora come un periodo d'oro. Magari non sanno che le leggi razziali, furono introdotte prima nel Regno d'Italia che nel Terzo Reich.

Anche nella russia

di Stalin e a Cuba si insegnavano molte cose e l'analfabetismo non esisteva. Ma sempre di dittaure si tratta. E gli spiriti liberi nel kakanico impero del buon Beppe a Katzenau e dintorni. Gli spiriti liberissimi direttamente nella fossa.

EIN TIROL

Quelli che amavano l'italiano?
Guardi che nei territori, austro-ungarici, nelle scuole non veniva insegnato il tedesco obbligatoriamente. Se lei prende le banconote di allora, le cifre erano scritte in tutte le lingue dell'Impero. E nelle scuole non veniva insegnato obbligatoriamente il tedesco, ma le varie lingue dei territori. Le ricordo che il tasso di alfabettizzazione nel 1880 del Tirolo meridionale era del 90%. A differenza del Regno d'Italia dove la popolazione analfabeta era all'incirca del 90%. E nelle scuole del Tirolo meridionale veniva insegnato l'italiano. Non il tedesco. Secondo i dati pubblicati nel 2005 da una ricerca dell'Università di Castel Sant'Angelo dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo), quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabeti. Rappresentano il 12% della popolazione contro il 7,5% dei laureati. L'Italia è fanalino di coda fra i 30 Paesi più istruiti. Solo il Portogallo e il Messico hanno un tasso più elevato.

EIN TIROL

X apra la mente.
BRAVISSIMO !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
- OGGI SIAMO ITALIANI, DOMANI SI VEDRA'...
Vedo che comincia a capire. Piano piano piano, ma siamo sulla buona strada.

apra la mente

il passato è esperienza utile al "FUTURO" non per pensieri retrogradi e lagnosi.
Oggi siamo "ITALIANI" domani si vedrà.

Maestri di Posta

erano coloro che avevano il titolo per gestire le kakaniche (serve una spiegazione?) poste.
Coloro che amavano l'italiano erano, evidentemente, irredentisti e quindi traditori e quindi internati se donne e bambini o mandati al fronte se maschi pur ultracinquantenni.
In un blog si scrive, un pò come negli sms, non per la bella scrittura ma per farsi capire. Ha capito o traduco in tedesco?

EIN TIROL

Per poveri entrambi.
Se vogliamo avere un futuro dobbiamo studiare il passato. Perchè un popolo che non conosce la propria storia non ha futuro.
Visto che lei è un pozzo di scienza, mi spiega come mai ogni anno vengono spesi miliardi di € per FESTA DELLA REPUBBLICA, ADUNATE DEGLI ALPINI, ECC...insomma feste di grande attualità....
Queste immagino che per lei hanno molto senso, e ci servono moltissimo per il futuro vero? O servono solo per tentare di creare un'identità nazionale che dopo 150 anni ancora non esiste?
I suoi nonni erano i suoi nonni, lei è sicuro di sapere chi sia? Visto che perde tempo a parlare con persone che guardano al passato senza rendersi conto chi sono?

EIN TIROL

X I miei nonni
Analisi di cosa ha scritto.
Maestri di posta???
amavano lo???? italiano
e per questo internate??? le donne con i bambini e in Galizia i maschi
la felix austria? del cecco? Beppe.
Spero che lei sappia leggere meglio di come scrive, altrimenti capire i testi le risulta molto molto difficile.

poveri entrambi

come volevasi dimostrare---- i miei bisnonni erano REGNANTI di un regno oggi inesistente.... a che serve parlare con persone che invece di guardare al futuro guardano al passato senza rendersi conto di cosa sono ?
I suoi nonni erano i suoi nonni, lei è lei, può aver imparato a leggere e scrivere... solo quello.

I miei nonni

Erano tutti trentini. Maestri di scuola o maestri di posta. Conoscevano il tedesco ma amavano lo italiano e per questo internate le donne con i bambini e in Galizia i maschi. La felix austria del cecco Beppe era anche questa. Ma lo sai bene caro il mio maestrino di storia locale

EIN TIROL

E' piacevole parlare di storia con persone ignoranti, mi dà la possibilità di aprire le menti a piccole insignificanti persone. E' una goduria. Ti prego continua a postare...a proposito i tuoi di nonnini sapevano leggere e scrivere, o firmavano con la ex, come il 90% degli italiani? Vista la tua ignoranza in materia immagino che tu non sappia che gli unici a leggere e scrivere nel 1918 erano i tirolesi, e da come scrivi, mi sa che neanche i tuoi genitori erno dei geni.

EIN TIROL

In quello che ho scritto, non trovi ne la parola vantarsi, ne la parola orgoglioso.Prova a rileggere, e dimmi dove sono scritte. Ps Nel 1939 IN Italia vi erano 40.000.000 milioni di fascisti, nel 1943, 40.000.000 di antifascisti. Strano il censimento dice che vi erano 40.000.000 di persone in totale, non 80.000.000. Ti ho scritto questo, per chiederti, chi l'ha ridotto in queste condizioni erano i fascisti o gli antifascisti? Dai un'occhiata, e chiediti se Cesare Battisti è stato trattato meglio o peggio. http://www.google.it/imgres?q=mussolini+piazzale+loreto&um=1&hl=it&sa=N&biw=1192&bih=568&tbm=isch&tbnid=o7JTvAIQ4rMRrM:&imgrefurl=http://notizie.virgilio.it/gallery/seconda_guerra_mondiale.html,zoom%3D382713.html&imgurl=http://images.virgilio.it/sg/notizie1024/upload/mus/0000/mussolini_appeso.jpg&w=400&h=280&ei=5kk5UIKnO4_74QSViIC4Ag&zoom=1&iact=hc&vpx=117&vpy=164&dur=150&hovh=188&hovw=268&tx=112&ty=153&sig=101056728980194924933&page=5&tbnh=167&tbnw=225&start=55&ndsp=15&ved=1t:429,r:10,s:55,i:326

Vantarsi

Di aver un nonnino che ha partcipato alla cattura di Battisti . . . . . Mah! Visto la fine che gli hanno fatto fare non mi pare vi sia nulla di cui essere orgogliosi!

Andrea

Eh già dar dei poveri a caso da quelli che per anni hanno raccontato balle e nascosto la nostra storia fa comodo. Ma questi sistemi non fanno più presa mi dispiace.

EIN TIROL

Domanda per veramente povero.
I miei 4 nonni sono nati come tirolesi, tra il 1880 e il 1895. Logicamente,sono nati Austro-Ungarici, ma dopo che l'Italia ha occupato il Tirolo, sono diventati italiani. Ultimo censimento molto democratico-fascista.
Nella sezione "DOVE SONO NATI I SUOI GENITORI?" vi era la nota che si sarebbe dovuto scrivere NATI IN ITALIA, PER CHI ERA NATO NEI TERRIRORI, ORA DI OCCUPAZIONE ITALIANA.
Io ho scritto che i miei nonni sono nati nell'IMPERO AUSTRO-UNGARICO, sono stato chiamato in comune per dare delle motivazioni.Ho riferito che im miei nonni maschi hanno combattuto la Prima Guerra Mondiale entrambi contro l'Italia e che mio nonno paterno partecipò alla cattura di Cesare Battisti.
In comune hanno capito che mai avrei cambiato la compilazione censimento. Ora le chiedo io a Lei, i miei nonni erano Italiani o Austriaci?

veramente .. povero

x andrea....
è veramente povero.... a parlare cosi.
si preoccupi di casa sua che all'Italia ci pensano altri, e si vergogni.
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