Qualità dell’aria: Comuni coraggiosi cercansi
Ancora sei giorni di seguito di centraline che segnalano aria oltre i limiti previsti. L’aria è sempre la stessa, piena di smog, polveri sottili e altri veleni. Gli incidenti purtroppo continuano a causare morti e feriti. Però in Trentino non si è mosso purtroppo nemmeno in questo inverno nulla di efficace e utile. L’ultima sceneggiata è andata in scena nel Consiglio Comunale di Trento, dove una minoranza demagogica, che non ha proposto nulla di interessante per la mobilità sostenibile, ha costretto con il ricatto una maggioranza debole e indecisa a cancellare il provvedimento delle targhe alterne, molto più democratico degli stop alle sole vetture Euro 0 e Euro 1. Nessuno in Comune sembra credere veramente nella riduzione del traffico e dell’inquinamento né nella mobilità pubblica; così come in Valsugana ci si ostina a pensare che la Valdastico sarebbe la soluzione, senza affrontare invece la riduzione del traffico stesso, che è doverosa e possibile!
Legambiente chiede alle amministrazioni locali e alla Provincia un impegno serio: 1) aumentare l’offerta di mezzi pubblici; 2) offrire parcheggi di attestamento all’ingresso dei centri abitati ed eliminare parcheggi interni alle città e nei paesi; 3) far partire i mobility manager nei comuni e nelle aziende e 4) attivare campagne di sensibilizzazione dei cittadini e delle imprese.
Chiediamo a qualche comune coraggioso di farsi promotore sia di un confronto provinciale anche con i cittadini, sia di un’azione diretta sperimentale sul proprio territorio: chi si offre come esempio? Ci impegnamo ad aiutare quel Comune coraggioso.
Trentino Trasporti ha iniziato nel mese scorso un tour sul territorio per ascoltare i cittadini/utenti, chiedendo loro suggerimenti, critiche, consiglio.
Un applauso alla Trentino Trasporti per questa operazione e un monito alla Provincia: deve mettere soldi e decisione sulle politiche per trasferire il traffico privato sui mezzi pubblici. Non basta la ferrovia della Valsugana, quello è solo il doveroso inizio. Partiamo dai mobility manager delle aziende pubbliche (la Provincia cosa sta facendo per il proprio personale, per esempio? Oppure l’ Azienda Sanitaria o l’ Università?).
L’ assessore Grisenti dovrebbe diventare nei prossimi due anni di legislatura il paladino entusiasta (e concreto) della mobilità pubblica: anche questa è una delle sue deleghe. Speriamo che non pensi soltanto ai fondi per impianti di sci o per piazze, strade, rotonde. Anzi, meno strade larghe e comode e meno rotonde trionfali e più corse delle corriere e degli autobus. Non ci si dica che la mobilità pubblica è un costo, perché invece essa è un bene comune, e rappresenta un investimento. Chissà perché nessuno si chiede mai quando rientrerà il costo di una strada: l’asfalto sembra sempre a costo zero oppure doveroso. Ci siamo rotti i polmoni!