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“Rifiorir d’antichi suoni”: la musica diventa arte

Al Castello del Buonconsiglio la mostra sulla storia del pianoforte, con concerti eseguiti sugli strumenti antichi: un'iniziativa raffinata, con un inatteso successo di pubblico.

Mancano solo tre settimane alla chiusura della mostra sulla storia del pianoforte ospitata in questi mesi estivi nelle sale del Castello del Buonconsiglio, ma possiamo già annunciare, senza aspettare i sondaggi di rito, l’incredibile successo di pubblico. Il che significa, dati alla mano, oltre 35.000 visitatori in meno di tre mesi d’apertura, con una media di 540 persone al giorno. Un risultato - come dichiarato dalla stessa organizzazione del museo - in controtendenza rispetto alla flessione che da tempo sta interessando molti musei e città d’arte italiane.

Un successo incredibile soprattutto per coloro che, scettici fin dall’inizio, non avrebbero mai scommesso su di un allestimento dedicato alla musica proprio nel Castello, luogo consacrato all’arte della pittura, della scultura e soprattutto all’archeologia, come ci spiega lo stesso Franco Marzatico, direttore del Museo del Buonconsiglio. Altre persone fortunatamente credettero invece in questo allestimento e così, da una proposta di Gianluigi Bozza (servizio attività culturali della Provincia) e di Paolo Manfrini (Trentino S.P.A.), in contatto con Temenuschka Vesselinova, fondatrice del "Museo del Pianoforte Antico" di Ala, è nata questa mostra sulla storia del pianoforte, ideata in considerazione non solo della costruzione dello strumento ma anche della produzione di suono dello stesso, concreto obbiettivo di un’evoluzione lunga tre secoli.

Punto di forza dell’allestimento, come avevamo già preannunciato lo scorso giugno nella presentazione dell’evento, sono stati i percorsi guidati e i concerti del martedì. Per quanto riguarda i primi, dobbiamo ringraziare la signora Vesselinova, musicista di grande cuore e preziosa sensibilità, che ha curato personalmente le visite alla mostra con la stessa passione con la quale era solita condurre gli appassionati del pianoforte attraverso le sale del piccolo museo di Ala: un sincero sorriso di benvenuto colmo di gratitudine per l’interesse del visitatore; un breve dialogo iniziale sulle esperienze musicali dei presenti per capirne la motivazione, quindi un affascinante salto nel passato, nell’epoca in cui, alla corte dei Medici, si desiderava uno strumento che potesse comunicare gli affetti...

E così, accanto alla storia di clavicembali, clavicordi e fortepiani, la signora Vesselinova ci racconta l’anima stessa di questi strumenti facendoli rivivere sotto le sue dita. Esperienza più unica che rara al prezzo simbolico di un euro.

Altra iniziativa collaterale alla mostra che ha riscosso un inaspettato successo è stata la programmazione ogni martedì alle ore 18 di un concerto ad ingresso libero sugli strumenti antichi presenti nel castello. L’incredibile affluenza agli appuntamenti non solo da parte dei concittadini, ma anche da numerose località dell’Italia settentrionale quali Bologna, Torino e Padova, ha creato non poco imbarazzo all’organizzazione, trovatasi nella condizione di ricevere, accanto alle numerose attestazioni di simpatia dei visitatori, altrettante critiche per l’accoglienza ai concerti, ospitati in sale dalla capienza decisamente limitata (dai 50 ai 100 posti al massimo).

Marzatico ci spiega che purtroppo, nonostante il successo, "Rifiorir d’antichi suoni" non verrà prorogata, non solo per problemi logistici di prestatori o per il già programmato allestimento della prossima mostra, ma anche in considerazione della temperatura stagionale che causerebbe nel castello un clima non accettabile per i delicati quanto preziosi strumenti ivi ospitati. Ci consola comunque l’anticipazione della signora Vesselinova di un possibile proseguimento sempre al castello degli appuntamenti concertistici con gli strumenti antichi.

Grazie dunque a chi ha reso possibile questo interessante evento di richiamo internazionale nella nostra città ed un invito ad affrettarsi a chi non avesse ancora potuto visitare la mostra.

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