“Mi permetto di sottoporre alla sua attenzione…”
La lettera che pubblichiamo riprodotta non è un falso. Sinceramente, all’inizio, abbiamo pensato ad uno scherzo di cattivo gusto ma poi, dopo aver fatto un paio di telefonate in altrettanti comuni della val di Cembra, ci siamo dovuti ricredere: la lettera è vera, è stata effettivamente spedita dagli uffici della Provincia Autonoma di Trento ed è regolarmente stata recapitata ai municipi, quanto meno ai due da noi contattati.
Nel verificare i fatti ci siamo concentrati sulla Val di Cembra per due semplici motivi:
1. la ditta sponsorizzata dall’assessore provinciale ai lavori pubblici Sergio Casagranda afferma di operare nell’ambiente delle cave di porfido (come, da imprenditore privato, fa lo stesso assessore);
2. il porfido, in Trentino, si scava prevalentemente in val di Cembra che poi è anche il bacino elettorale del commendator Casagranda. Non è escluso però che la missiva sia stata inviata anche in altre zone.
La sorpresa iniziale si è tramutata quindi in sconcerto: ma come, siamo arrivati al punto che le raccomandazioni, già di per sé sintomo di malcostume politico, ora sono organizzate direttamente a spese dei contribuenti e mettendo in mezzo l’istituzione Provincia?
Non sappiamo se l’aver utilizzato carta stampata della Provincia Autonoma di Trento e presumibilmente l’aver caricato le spese postali sul bilancio della stessa Provincia (e che spese, visto che nel malloppo spedito dall’assessore è compresa anche una videocassetta!) possa rappresentare un qualche reato; il fatto ci pare in ogni caso politicamente scandaloso.
Che ne pensano il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai e gli altri assessori del centrosinistra?