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QT n. 4, 20 febbraio 1999 L’internauta

Web per disabili

La storia di Bobby, sistema per lo sviluppo di siti web a lettura facilitata per disabili.

Roberto Loro

La storia di Bobby ha inizio da un messaggio di posta elettronica contenente la seguente domanda: "Sono cieco, come posso usare il vostro sito Web?".

In un frangente tecnologico che porta alla spasmodica ricerca di effetti speciali e trovate emozionali per catturare l’attenzione dell’utente di passaggio, bombardato da milioni di stimoli ed inviti a visitare questo e quel sito, domande di questo genere portano ad un improvviso ritorno alla realtà.

Di fatto il numero di utenti che non sono in grado di vedere o di usare un mouse è in costante aumento. Spesso, tra l’altro, i nuovi sistemi di comunicazione elettronica favoriscono e facilitano l’interazione di persone disabili con gli altri utenti della rete, riducendo di fatto le barriere fisiche che troppo spesso penalizzano il disabile nel mondo reale.

Certo è che porsi la domanda di come poter utilizzare un sito web da parte di un non vedente è tutt’altra cosa. Esiste un documento del World Wide Web Consortium che descrive una serie di regole ed accorgimenti per facilitare l’accessibilità di un documento Web (sfruttando indirettamente alcuni strumenti software in grado di aiutare un disabile nella lettura del documento stesso).

Il problema reale è la mancanza di regole facilmente applicabili per lo sviluppo di siti "orientati al disabile". Per questo motivo il "Center for Applied Special Technologies" (CAST), organizzazione non a scopo di lucro fondata nel 1984 per lo sviluppo degli utilizzi tecnologici a favore della persona (disabile e non), ha lanciato il progetto "Bobby".

Bobby è un sistema software basato su Web in grado di esaminare le pagine di un sito e di identificare ed evidenziare i problemi di accessibilità del documento esaminato. Tramite l’analisi ed i suggerimenti di Bobby è quindi possibile sviluppare documenti a lettura facilitata, che possono trarre vantaggio dai sistemi di ausilio alla lettura disponibili sul mercato.

E’ interessante provare a sottoporre all’analisi di Bobby alcune tra le home page più gettonate del pianeta, ed alcune di casa nostra, per vedere quali siano i risultati. Per fare questo è sufficiente portarsi al sito { HYPERLINK http://www.cast.com/bobby/ |http://www.cast.com/bobby/} ed inserire l’indirizzo (URL) della pagina che volete esaminare.

Così ho fatto, ed i risultati sono curiosi: nessun problema per la home page di Microsoft, che non riporta alcun errore di accessibilità, mentre Netscape segue a ruota con soli 8 errori, Wired e CNN riportano rispettivamente 18 e 22 errori.

Per quanto riguarda i siti di casa nostra, Camera e Senato si difendono (avendo anche delle home page molto scarne) con 4 e 9 errori, la Provincia Autonoma di Trento segue invece a quota 21.

La parte del leone la fanno i servizi informativi online: Repubblica trionfa con 89 errori di accessibilità e l’Alto Adige segue a ruota con 71.

E’ chiaro che, crescendo la complessità, ricchezza e dinamicità del sito, crescono anche i problemi di sviluppo e mantenimento di documenti in grado di essere utilizzati anche da chi non può sfruttare gli ultimi ritrovati della tecnologia, ma è auspicabile che per il futuro, accanto all’euforia per l’audience della rete, nasca anche l’attenzione per un pubblico meno fortunato ma non per questo da ignorare.

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