Gli scivoloni olimpici di Arno Kompatscher
Stiamo registrando scivoloni “olimpici” sempre più frequenti. Non si tratta solo dello scivolo della pista di bob: ora arrivano le inchieste, probabilmente ricche di sorprese, peraltro preannunciate da tre anni da diverse Corti dei Conti: Veneto, Lombardia, Trentino.
A sorpresa scivola anche il presidente dal volto pulito della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. L’essere accompagnato dai partner di giunta della Lega e Fratelli d’Italia facilita i diversi inciampi.
Il governatore è rimasto infastidito dalla trasmissione di Report “Sforo olimpico” in un passaggio laddove si dice che le spese di gestione della futura pista olimpica le pagherà la Provincia di Bolzano (assieme alla Provincia di Trento, aggiungiamo noi). Si tratta di circa 1,5 milioni di euro l’anno, per la durata di vent’anni, denaro dei fondi di confine previsti nell’accordo di Milano (30 novembre 2009). Kompatscher afferma che questi soldi arriveranno dallo Stato e dunque esulano dal bilancio della Provincia. Vero, ma la decisione di sperperare denaro pubblico in una follia gestionale è di Trento e Bolzano (marzo 2019), e la delibera porta le firme di Kompatscher, Fugatti e Zaia. Si tratti di soldi dello Stato o delle due Province, sono sempre soldi pubblici. Che i fondi di confine vengano gestiti in modo oscuro è risaputo. Sono tavoli costruiti per creare favori alla solita grande imprenditoria (dell’industria dello sci o delle strade) anziché investire su tematiche sociali che abbiano ricadute positive sulle reali sofferenze delle province di montagna con noi confinanti. Vogliamo olimpiadi perlomeno trasparenti? Ebbene, comincino Trento e Bolzano a offrire ai cittadini informazioni di dettaglio su tutte le opere olimpiche, notizie rintracciabili con semplicità, esaustive. Anche perché le scivolate olimpiche ormai interessano la magistratura. E sul tema siamo solo agli inizi.