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QT n. 1, gennaio 2023 Servizi

Per un nuovo turismo in val di Rabbi

Le proposte emerse da una tesi di laurea per incentivare un turismo più rispettoso dell’ambiente.

Progetto di mobilità all’interno di una valle alpina: caso studio della Val di Rabbi nel Parco Nazionale dello Stelvio”. E’ il titolo della tesi universitaria presentata a Terzolas nelle settimane scorse dall'autrice, Giulia Calzolari, in collaborazione col Centro Studi per la Val di Sole.

Le conclusioni del lungo (oltre 200 pagine) elaborato sono molto esplicite su quale dovrebbe essere l’ambizione turistico-naturalistica della piccola Val di Rabbi, il cui territorio è inglobato nell’area trentina del Parco dello Stelvio.

Dicevamo delle conclusioni della tesi, che pur rappresentando una situazione turistica non ancora di massa se confrontata con altre valli alpine, segnalano la presenza di un segmento di turisti “mordi e fuggi” portatori di impatti negativi, come ad esempio l’eccesso di mobilità individuale e di comportamenti scorretti come l’abbandono di rifiuti. Gli amministratori locali, gli operatori economici e il Parco, secondo l’autrice della tesi, sembrano aver ben presente questa situazione, convinti che gli attuali numeri di presenze garantiscono già il necessario ritorno economico e un guadagno adeguato e riconoscono la necessità di puntare su un turismo ambientalmente più responsabile.

Giulia Calzolari invita le autorità locali a sviluppare un turismo in grado di accettare il concetto di limite ed il Parco a imporre regole che inducano gli ospiti a comportamenti adeguati all’ambiente tutelato.

Si tratta di conclusioni seguite a un impegnativo lavoro sul campo. Giulia Calzolari si è trasferita da marzo a ottobre in Val di Rabbi per studiare il traffico all’interno della piccola valle nell’ambito del corso di laurea “Management della Sostenibilità e del Turismo” presso l’Università di Trento. Si tratta di un lavoro di analisi avvenuto anche tramite la distribuzione di questionari rivolti ai turisti. È stato svolto un monitoraggio sulle presenze turistiche con appositi conta-persone, posti anche lungo i sentieri del parco, con la misurazione anche del passaggio delle biciclette e ovviamente della mobilità automobilistica. È stato poi analizzato il servizio navetta in Val di Rabbi, lo “Stelviobus Rabbi”, composto di quattro navette dirette ad alcune malghe raggiungibili da strade.

Il risultato è abbastanza impietoso: è stato riscontrato un turismo di massa, non specializzato e poco rispettoso dell’ambiente – spiega Giulia Calzolari -, con 80.000 passaggi, di cui 6000 presenze in alta quota, a lago Corvo, Val Maleda e Malga Montesole. Altrettanto deludente il risultato delle interviste ai turisti, che spesso mal tollerano i costi per i parcheggi, considerati troppo cari e le limitazioni di traffico alle auto private. La maggior parte è anche poco disposta a salire a piedi ai rifugi in quota o dirigersi nelle malghe meno note, ma si limita a visitare luoghi dove si può arrivare (quasi) in automobile, come le cascate del Saent e il ponte sospeso (cascata Ragaiolo). Molti anche coloro che vorrebbero muoversi nel territorio a loro discrezione.

Su 200 interviste, l’analisi ha riscontrato anche un passaggio notevole di stranieri: inglesi, francesi, olandesi, tedeschi e israeliani. Il turista medio si ferma in valle due settimane, non fa trekking, non conosce il territorio e spesso è privo dell’abbigliamento adatto per godere dell’esperienza offerta dalla valle.

Ne esce un quadro che richiede molto lavoro da fare sulla comunicazione, sui valori della valle, uno sforzo da compiere da parte dell’APT Val di Sole e del Parco, per tutelare di più l’ambiente e puntare sul turismo di qualità, per scoraggiare il mordi e fuggi che porta inquinamento e non lascia niente in valle.

La dottoressa Calzolari ha proposto anche di sostituire i bus navetta a gasolio con quelli elettrici e raccomandato che non potendosi chiudere la valle al traffico a causa degli spostamenti dei residenti, almeno si scoraggi il più possibile la mobilità in automobile. L’idea di una valle car free (come in qualche zona delle Alpi svizzere), ipotesi sottoposta al campione degli intervistati, ne esce sconfitta (solo qualche camminatore si è espresso a favore). D’altra parte,secondo l’analisi della giovane laureata, i trasporti pubblici da e per la Val di Rabbi sono abbastanza scarsi.

Alla presentazione della tesi, riferiscono le cronache, erano presenti diverse autorità, fra le quali il sindaco di Rabbi, e presidente della Comunità della Val di Sole, e la sindaca di Terzolas che ospitava l’evento: terranno conto delle proposte della giovane laureata?