Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Lettera aperta all’assessora Zanotelli

Lucia Coppola

Ho ricevuto, dopo cinque mesi, la risposta dell’assessora Zanotelli alla mia interrogazione n. 1756 sull’orsa Jj4, Gaia, protagonista lo scorso giugno di un incontro sul Monte Peller con due cacciatori. Questa risposta contiene così tante inesattezze che ritengo sia necessario replicare con puntualità.

L’assessora afferma che “l’orsa Jj4 non ha altri appellativi per l’Amministrazione provinciale, al di fuori di quel codice necessario per identificarla. Dare un nome è una scelta dunque non professionale, meramente emozionale, apprezzata solitamente dalla stampa meno precisa ed attenta alle vere questioni ambientali”.

L’assessora Zanotelli dimentica forse che è stata la Provincia stessa a dare dei nomi ai 10 orsi fondatori: Masun, Kirka, Daniza, Joze, Irma, Jurka, Vida, Gasper, Brenta, Maya.

Zanotelli afferma che il recinto del Casteller non è “una prigione del tutto inadatta alla reclusione di orsi” ma che la sua idoneità è stata attestata da Ispra.

Il recinto del Casteller è stato ritenuto idoneo da Ispra per affrontare le “emergenze”, non certo per la captivazione permanente. Concetto ribadito anche nel recente documento Ispra che richiama le stesse conclusioni emerse nell’ispezione dei carabinieri del Cites.

Prosegue l’assessora: “È stato più volte ribadito che i rischi per l’incolumità pubblica legati alla presenza dell’orsa Jj4 nell’ambiente naturale sono concreti e latenti, dal momento che un nuovo attacco con conseguente ferimento o, peggio, morte delle stesse, non può essere assolutamente escluso. Ciò in base

A: casi pregressi (orsa Kj2).

B: parere ufficiale redatto dai massimi esperti dell’IUCN – Bear Specialist Group.

C: previsione del Pacobace, che prevede la rimozione per casi come quelli in oggetto, “essendo la traslocazione ed il mero radiocollaggio inefficaci in termini di riduzione del rischio”.

Ritengo assurdo definire l’orsa JJ4 pericolosa perché lo era Kj2: il Pacobace precisa che per valutare la pericolosità di un orso è assolutamente importante la conoscenza precisa del soggetto e i suoi eventuali comportamenti precedenti. In ogni caso si prescrive che la valutazione dei comportamenti sia fatta caso per caso. I “casi pregressi” devono ovviamente riferirsi allo stesso orso, e non ad altri! Per Jj4 invece il presidente Fugatti aveva deciso l’abbattimento senza sapere neppure quale fosse l’orso che ha ferito i due cacciatori.

Al punto B si cita genericamente “il parere redatto dal massimi esperti dell’IUCN”, senza però produrre il documento, perché evidentemente non è mai stato redatto per il caso specifico e, se esiste, non è mai stato reso pubblico.

Al punto C vale quanto scritto nel Pacobace: prima della rimozione, considerata l’ultima opzione, sono previste altre azioni preventive: analisi accurata della storia dell’animale, monitoraggio, traslocazione.

La Provincia invece sceglie sempre sbrigativamente l’opzione estrema, abbattimento/captivazione.

Zanotelli afferma che la descrizione del luogo dove è avvenuto l’incidente sul monte Peller denota la mia scarsa conoscenza del luogo. Definisce il posto uno dei settori maggiormente antropizzati del gruppo del Brenta. Le ricordo che il luogo dell’incidente è disabitato e situato a 1800 metri di altezza. È tra l’altro molto distante da Cles e Malè, sia in chilometri che in dislivello. Direi che è invece esattamente l’habitat naturale dell’orso.

L’assessora ha inoltre parlato dei cassonetti per i rifiuti anti-orso posizionati sulla Paganella (pare ora più di 100) e del fatto che fosse M57 il solo orso che si alimentava nei cassonetti. Saranno anche cento, ma certamente mal distribuiti se si prendono in considerazione i tanti video su YouTube che testimoniano di orsi che lì frugano alla ricerca del cibo. In val di Sole i cassonetti anti-orso sono solo sei e posizionati nella primavera 2020, ovvero 20 anni dopo Life Ursus, come riportato dal documento Ispra che critica la grave negligenza riguardo alla gestione dei rifiuti nelle zone frequentate dall’orso.

Concludo infine con le dichiarazioni dell’assessora circa l’informazione ai turisti sulla presenza di orsi con cuccioli sul territorio. Il Trentino, sostiene, è l’unica realtà al mondo che segnala in tempo reale sul sito della Provincia la presenza dei plantigradi con i piccoli. Purtroppo pochissimi conoscono questa pagina web perché non è in nessun modo pubblicizzata. Una informazione utile, ma purtroppo non conosciuta.

“Il preciso profilo di pericolosità” di Jj4 non è mai stato dimostrato. Anzi la stessa relazione della forestale sull’incidente indica che l’orso ha reagito per paura e per difendere i suoi cuccioli dalla intrusione dei due cacciatori nel suo territorio.

Che dire infine di chi considera pericolosi orsi che in vent’anni non hanno mai ucciso nessuno e tace invece sugli innumerevoli incidenti provocati ogni anno dai cacciatori (nell’ultima stagione venatoria 16 morti)?

Commenti (0)

Nessun commento.

Scrivi un commento

L'indirizzo e-mail non sarà pubblicato. Gli utenti registrati non devono inserire altre verifiche e possono modificare il proprio commento dopo averlo inserito.

Riporta il codice di 5 lettere minuscole scritto nell'immagine. Puoi generare un nuovo codice cliccando qui .

Attenzione: Questotrentino si riserva la facoltà di cancellare commenti inopportuni.