I ragazzi che vogliono salvare il mondo
FridayforFuture: l’improvviso, inaspettato grande impegno ecologico dei giovani. Come motivazioni, obiettivi, militanza, si fondono dentro la cultura dell’ultima generazione.
Della manifestazione di venerdì 15, parliamo con Sofia e Silvia, due studentesse universitarie (rispettivamente Studi Internazionali e Giurisprudenza) del gruppo trentino organizzatore.
Una manifestazione con cinquemila partecipanti. Come siete riusciti a organizzarla?
“Chiaramente ci siamo mossi sull’onda della mobilitazione mondiale. A Trento si è formato un gruppo, partito dall’università e in breve esteso alle scuole superiori. Sia l’organizzazione che la partecipazione così estesa sono stati possibili grazie alle possibilità che ci danno i social network”.
Eravate non solo in tanti, ma anche giovani, e giovanissimi.
“Sì, hanno aderito molto convintamente le scuole superiori. Poi anche insegnanti delle medie inferiori, e addirittura di alcune elementari: in questo caso erano gli insegnanti ad accompagnare gli allievi”.
Abbiamo notato, cosa molto simpatica, delle maestre che per non perdere nella calca i piccoli, li conducevano tenendo loro alle estremità una corda, cui i bambini, in mezzo, rimanevano attaccati. Insomma, nelle scuole avete trovato interlocutori molto aperti. In tutte?
“Non sempre. È dipeso dall’atteggiamento dei dirigenti, e per i gradi inferiori, da quello dei singoli insegnanti. In ogni modo abbiamo complessivamente incontrato grande disponibilità e condivisione. E di sicuro una partecipazione molto spontanea da parte degli studenti. Ha molto aiutato il fatto che la promotrice di tutto è stata Greta, una sedicenne - che anzi sembra ancora più giovane - e proprio per questo interessa i più giovani.”
Come erano stati concepiti gli slogan? Abbiamo notato come la stragrande maggioranza fosse scritta in inglese.
“La manifestazione, dicevamo, è mondiale, i temi sono planetari. Gli slogan sono condivisi, sempre via Internet, a livello nazionale e sovranazionale, poi noi qui eventualmente ne aggiungiamo altri”.
Molti facevano riferimento, in termini scherzosi e\o sfrontati, al sesso...
“È il tema che, sempre, attira l’attenzione (spiccava un cartello emblematico: “SESSO! Ora che abbiamo la vostra attenzione, parliamo di clima”, n.d.r.). E poi in fin dei conti, l’approccio disinvolto alla sessualità è caratterizzante della nostra generazione”.
Negli slogan e soprattutto nei discorsi fatti in piazza, avete espresso la necessità che venga data più attenzione e più fiducia alla scienza. Non è un discorso molto di moda oggi, anzi: pullulano i negazionismi sul clima, sui vaccini...
“Sul clima è praticamente la totalità del mondo scientifico a sottolineare la catastrofe incombente. Noi ci documentiamo soprattutto su Internet, ma non solo. Poi è vero, devi maturare la capacità di valutare l’attendibilità delle tante fonti”.
E ci riuscite?
“È un altro dei tratti distintivi della nostra generazione: ci troviamo a navigare in un oceano di informazioni, per non perderci dentro, siamo costretti ad imparare ad orientarci”.
Ora, come darete seguito alla mobilitazione?
“Come gruppo trentino ci impegniamo innanzitutto nel fare cultura e informazione: con incontri e conferenze nelle scuole e all’Università. Sui temi climatici e sulle buone pratiche, individuali e di gruppo. Mettiamo in campo anche attività pratiche, degli eventi come la pulizia di un argine: cosa utile in sé, ma che anche educa i singoli, attiva rapporti intergenerazionali”.
Questo nell’immediato. E poi?
“Stiamo avviando alcuni progetti che incentivino comportamenti corretti. Per esempio, sostituire le bottigliette di acqua minerale con borracce, dotare gli istituti di fontanelle d’acqua che da noi è sempre potabile. Più a lungo termine ci interfacceremo con le istituzioni – Comuni e Provincia – per promuovere una politica di trasporto sostenibile: autobus, ciclabili, bike-sharing...”.
Qui arriviamo ai rapporti con le istituzioni e con la politica. Avete intenzione di orientare il voto, di dare le pagelle ai politici?
“Calma. Sono aspetti su cui andiamo con i piedi di piombo. Tanto per cominciare i politici noi li bocciamo a priori: per quello che hanno fatto – e non hanno fatto – in questi decenni”.
Però potete iniziare ad essere un elemento potente di pressione. Dei 5.000 della manifestazione, quanti avevano l’età per votare?
“Almeno la metà. Però è del tutto prematuro parlare di orientamenti elettorali, non ci faremo subito ingabbiare in certe logiche. Vedremo di far maturare il problema attraverso il dibattito sui social”.
Quando è prevista la prossima manifestazione?
“Non si vive di sole manifestazioni, bisogna stare attenti a non essere ripetitivi. La prossima sarà anch’essa globale, in tutto il pianeta, il 24 maggio. I temi specifici li stiamo dibattendo on line”.