Valdastico: il ruolo della finanza
“Entro l’estate del 2018 potrebbe arrivare il progetto relativo alla tratta trentina della Valdastico Nord, il collegamento stradale tra l’Alto vicentino e l’A22 del Brennero. La partita della Valdastico Nord ha superato i confini nazionali, oggi che l’azionista di maggioranza della società titolare della concessione autostradale, la Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova (AutoBSPD) è controllata dalla multinazionale spagnola Abertis. È evidente il circolo vizioso che connette l’aumento delle tariffe autostradali e la necessità di dimostrare nuovi investimenti. 8 i miliardi di euro guadagnati dalle holding private a cui sono state date concessioni autostradali negli ultimi 8 anni in Italia. È evidente che la progettazione di A31 si muove in questo panorama, che contribuisce al consumo sconsiderato del suolo ed è connesso con la remunerazione del capitale investito, che poi s’abbatte sulle tasche degli italiani”.
Luca Martinelli ha così ricostruito - attraverso slide e la presentazione minuziosa di documenti e carteggi - le vicende finanziarie legate alla partita Brescia-Padova e Valdastico Sud e Nord. E traccia un disegno dove c’è ben poco spazio per i dubbi: il progetto Valdastico Nord, che preoccupa fortemente i cittadini dei comuni della Valsugana e di Besenello - e l’importante partecipazione alla serata di ieri lo dimostra - non risponde a reali necessità di scorrimento di traffico nella zona dei laghi, né a richieste della cittadinanza, ma fa parte di una contrattazione nel segno della finanziarizzazione dei territori e delle risorse.
Giuliana Marchi, portavoce della Comunità “Salviamo la Valdastico”, ha spiegato l’importanza di “una revoca della delega da parte dei cittadini, che diventano i portatori di informazione e di interessi”. Almeno in Veneto, “le amministrazioni locali non hanno affrontato il problema della nuova autostrada. Lo fa la Comunità, un gruppo di persone che hanno colto la necessità di assumersi la responsabilità della vita collettiva. Guardando non solo al breve periodo, ma anche al futuro dei nostri figli”.
Tra gli interventi dal pubblico, anche quello di Carlo Stefenelli, già sindaco per 10 anni a Levico Terme, con un passato nella Margherita e poi nel PD: “Questa è una pagina squallida del centro sinistra autonomista Trentino. Il presidente della Provincia, l’assessore competente e il dirigente dell’ufficio tecnico si sono arrogati il diritto di rappresentare i trentini, senza un confronto con il territorio. E oggi ci dicono che ciò che hanno in mente è un tracciato in grado di tutelare la sponda del lago di Caldonazzo, sottraendo traffico nella zona est. Parlano di una strada senza pedaggio, che rischia invece di attrarre un numero maggiore di camion”. “Se davvero il Partito Democratico candiderà in Trentino il ministro Delrio dobbiamo stanarlo - ha detto Stefenelli: puniamolo elettoralmente”. E gli è stato sonoramente riposto: “Prima puniremo Rossi”.
Il comitato NO Valdastico Nord si è dato appuntamento a fine mese per un’ulteriore assemblea organizzativa, per cui sono state raccolte decine di adesioni.