QT e il (dis)servizio postale
Carissimi amici, sono abbonato a QT da moltissimi anni (dai tempi del glorioso formato tabloid). In tutti questi anni non ho mai avuto il bisogno di esternare lamentele sul mezzo di recapito del giornale, le Poste Italiane. Evidentemente non c’erano grandi problemi. Ora però è il momento di dire basta!
Già prima delle ferie si erano verificati dei paurosi ritardi (mediamente di una settimana) nei mesi di giugno-luglio e io vi avevo scritto per segnalarvi la cosa. Ora, dopo le ferie, ecco come si presenta la situazione :
numero 15 del 13 settembre: mi è arrivato il 19 settembre
numero 16 del 27 settembre: mi è arrivato l’8 ottobre
numero 17 dell’11 ottobre: a tutt’oggi (16 ottobre) ancora niente.
A queste condizioni non si può continuare, e penso di rendere pubblico questo scempio anche sugli altri giornali.
Vi prego, per il prossimo abbonamento, di offrire delle alternative, tipo quella del ritiro del giornale in edicola con un buono apposito. Pur di non sottostare a questo "servizio" deprimente, sono disposto a venire a prelevare il giornale direttamente in redazione. Fatemi sapere.
Risposta
Il nuovo monopolista
Queste rimostranze purtroppo non ci sono nuove. Anni fa Questotrentino poteva chiudere in tipografia a mezzanotte-l’una, e veniva puntualmente consegnato nelle caselle dei nostri lettori la mattina dopo; oggi lo portiamo alle Poste alle 17, e raramente arriva il giorno dopo, in media dopo due, tre, quattro o ancor più giorni.
E’ questo uno dei logici effetti delle privatizzazioni quando, invece di creare concorrenza, al monopolista pubblico si sostituisce il monopolista privato. Questa deriva è però per noi rovinosa, e abbiamo deciso di ribellarci. Abbiamo già diffidato le Poste Italiane e, attraverso il Codacons, meditiamo di avviare una causa pilota, che possa essere d’esempio per altre situazioni in Italia. Contemporaneamente abbiamo avviato un discorso con le stesse Poste, che in effetti hanno - in alcuni casi - migliorato il servizio. Per andare avanti ci serve la collaborazione dei lettori. Segnalandoci, possibilmente per iscritto (ottima la posta elettronica), i ritardi di consegna, noi possiamo da una parte inoltrare le segnalazioni alle Poste, che potranno così - se ne hanno voglia e capacità - ovviare agli inconvenienti; dall’altra ci precostituiamo un archivio di "prove" per l’eventuale ricorso in giudizio.
Ringraziamo quindi Luigi Iandolo della sua lettera (già inoltrata a chi di dovere).
Ettore Paris