L’entusiasmo di Gustav Kuhn
Entusiasta ed entusasmante esecuzione de La Creazione di Haydn da parte del nuvo (e finora discusso) direttore Gustav Kuhn.
La prima volta dell’austriaco Gustav Kuhn a Trento e la musica ci guadagna. Ricordiamo le numerose discussioni che aveva sollevato mesi fa la sua nomina a direttore artistico dell’orchestra regionale Haydn, sia all’interno della fondazione sia sui giornali locali. Bene, dopo il concerto del 9 ottobre, che ha visto l’inaugurazione della stagione orchestrale con l’esecuzione de La Creazione di Franz Joseph Haydn nella Chiesa del Seminario Minore, non abbiamo dubbi sul valore di questo controverso personaggio.
Nelle vesti di direttore dell’orchestra, entra in una chiesa affollata e carica di aspettativa. Si rivolge subito al pubblico e stabilisce un contatto diretto e sincero con l’uditorio. “Non siamo perfetti - dice - ma siamo entusiasti della musica, di questa musica, e siamo qui per darvi questo”. E l’entusiasmo di Kuhn, dell’orchestra regionale, del coro “Haydn” fondato quest’anno e dei solisti (bravissimi il soprano Sabina von Walther ed il basso Jan-Hendrik Rootering) ci regalano due ore di grande musica.
Kuhn spiega nel breve discorso iniziale la sua scelta di eseguire La Creazione in chiesa e non in teatro con due motivazioni precise. Innanzitutto perché questa opera è per Dio, non per noi, e di conseguenza non ci sono altri posti adeguati per eseguirla. Inoltre l’acustica della chiesa del Seminario Minore è decisamente buona. Per nostra fortuna il problema dell’acustica della sala da concerto è un argomento che sta molto a cuore al nuovo direttore artistico della Haydn. Anche in occasione della presentazione del cartellone dei concerti a settembre, Kuhn non aveva infatti esitato a chiedere delle migliorie per le sale trentine che ospitano solitamente l’orchestra.
Conclude quindi il suo dialogo con il pubblico presentando il Coro Haydn, formato appositamente per questa prima occasione e costituito da elementi provenienti dal Trentino (preparati da Luigi Azzolini), dall’Alto Adige (da Willi Tschenett) e dal Tirolo del nord (da Bernhard Sieberer). Esempio positivo di collaborazione transfrontaliera che arricchisce una volta di più l’offerta musicale nel nostro territorio.
Abbiamo già detto che l’esecuzione del 9 ottobre ci ha entusiasmato, ma non abbiamo ac cennato alla bellezza di quest’opera di Haydn. Quest’oratorio per soli, coro ed orchestra fu composto negli ultimi anni del ‘700 sul testo del Paradiso perduto di Milton (ridotto a libretto da Lindley e tradotto in tedesco da van Swieten). La narrazione biblica dei fatti ed il ringraziamento a Dio per la meravigliosa opera di creazione sono sottolineati con mirabile inventiva da una musica spesso descrittiva. La stasi musicale dell’incipit, caricata dalla tensione che Kuhn chiede ed ottiene dall’orchestra, ci raffigura il caos primordiale come un nulla oscuro, nel quale apparirà dopo pochi minuti la luce con un’esplosione di ritmo e di suono, e da lì tutto il resto. La musica non manca di descriverci impetuose tempeste marine e valli silenziose dove scorrono limpidi ruscelli, l’alba onnipotente del primo sole e gli sciami turbinosi degli insetti. Alle parole “Se Tu sottrai il respiro, ogni cosa si dissolve in polvere” la fantasia compositiva di Haydn arriva a far dissolvere veramente la musica, che pare disgregarsi nelle minuscole particelle dei suoni!
Nella musica di Haydn la natura di cui si parla appare realmente onnipotente,“divina”, ossia forgiata dalle mani di Dio. E il ringraziamento dell’uomo per questo incalcolabile dono non può che esprimersi in inni di lode che raggiungono sonorità estreme.
Un’opera da conoscere!