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A proposito di Amina

Ettore Masina

Sul caso di Amina Lawal, la ragazza nigeriana condannata alla lapidazione per aver generato una bambina fuori dal matrimonio, negli ultimi giorni si sono susseguite voci contrastanti. Finalmente sono arrivate da Amnesty International notizie certe.

L’udienza del processo d’appello, che si sarebbe dovuta tenere il 25 marzo, è stata rinviata al 3 giugno prossimo.

Il provvedimento è stato preso per due ragioni: la prima, perché due dei cinque giudici della corte non si sono presentati; la seconda ragione è che la corte ha deciso di attendere che siano state celebrate in Nigeria e nei singoli stati della Federazione le prossime elezioni politiche.

Amina rimane, dunque, per il momento, libera, con la sua piccola Wasila.

Importante: Amnesty International ritiene che sia bene non dare pubblicità eccessiva a questo caso mentre il processo è ancora aperto, ma rimanere attenti e pronti nel caso la condanna a morte fosse confermata. In altre parole, piuttosto che all’ambasciata nigeriana in Italia o al governo federale nigeriano, conviene per il momento inviare espressioni di solidarietà per Amina ai vari siti di Amnesty International.

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