Mercatini di Natale: trappola per turisti?
Se quest’anno non hanno fatto i Mercatini di Natale a Rovereto, al di là delle considerazioni interne che hanno portato l’amministrazione di quel comune (quasi seconda provincia) a non ripetere l’iniziativa promozionale (e poi loro hanno anche il MART!), un dubbio sulla loro funzione di panacea dovrebbe sorgere anche in qualche altra amministrazione e/o associazione di commercio. Mi riferisco a ciò che conosco, i mercatini di Levico: belli, suggestivi, inquadrati magicamente nella romantica e naturalistica cornice del più bel parco cittadino che la regione possa vantare. Purtroppo ogni contenitore ha e riceve senso dal contenuto e questo è valido in riferimento al contenitore-mercatino come ai contenitori-testedi commerciantieamministratori!
Il riferimento è, ovviamente, al penoso episodio della polenta taroccata, di cui si è avuta eco anche su l’Arena di Verona, ma non solo a quello. Penso ai prezzi maggiorati 2-3 volte rispetto a quelli di negozio (dello stesso negozio!). Ci sono naturalmente delle eccezioni: persone oneste che credono nello spirito promozionale del mercatino e non risparmiano energie ed intuizioni per accogliere gli avventori forestieri, occasionalmente capitati in città. Per loro un plauso e una lode.
Naturalmente però queste eccezioni non riescono a sanare una diffusa e nauseabonda sensazione di decadenza che fa apparire il Mercatino come l’immagine classica del mercantilismo più retrivo: una trappola per turisti! Un messaggio forte per Levico: abbiamo fatto i mercatini, ora bisogna fare i mercanti! ("Fare" non nel senso che può intendere chi ha taroccato la polenta, naturalmente!)