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Raccolta differenziata e amministratori lungimiranti

Michele Brugnara

La mancanza di offerte per la realizzazione dell’impianto di incenerimento materiali a Trento può costituire uno stimolo importante per l’amministrazione provinciale sia per attivare azioni di potenziamento della raccolta differenziata nei territori più in difficoltà rispetto agli altri (Val di Sole, Giudicarie, Alto Garda), sia per avviare un serio confronto tecnico ed economico sui sistemi di trattamento del residuo secco.

Guardiamo alla raccolta differenziata (RD) e cerchiamo di rispondere ad un paio di domande.

Può la comunità trentina arrivare oltre il 70-75% di raccolta differenziata? Certo che sì, e l’esempio virtuoso del Consorzio per l’igiene dell’Ambiente e del Territorio-TV1 in provincia di Treviso (308.169 abitanti e 74,3% di raccolta differenziata) ce lo dimostra. Altro esempio è il Consorzio Intercomunale Priula, in provincia di Treviso (243.721 abitanti e 78% di RD.); mentre con un bacino di utenti più piccolo (ma dobbiamo aggiungere i tanti turisti) spicca Fiemme Servizi, in provincia di Trento (27.585 abitanti che raccolgono in modo differenziato il 77,6% del totale). Documentarsi è facile, basta andare sul sito www.legambiente.it (comuni ricicloni 2010). Amministratori lungimiranti e cittadini con ottimo senso civico. Come in Provincia di Novara (370.000 abitanti), con la raccolta differenziata al 71%.

Quale metodo di raccolta viene utilizzato ? Il “porta a porta”, come nel nostro capoluogo e in altri territori provinciali. A proposito di dati, ma sul sito della PAT dove si trovano le statistiche aggiornate sulla gestione rifiuti, distinte per Comunità di Valle? C’è il piano provinciale del 2006 (cosa si aspetta ad aggiornarlo?) e poco altro; è auspicabile un po’ più di trasparenza e informazione. Il presidente della provincia Dellai crede o no in questo obiettivo ?

E la città di Trento, con i suoi 115.000 abitanti, può arrivare oltre il 70% di RD? Certo che sì: consideriamo l’esempio paragonabile del comune di Novara (105.000 abitanti) che ha raggiunto il 72% di RD, ancora una volta grazie al porta a porta. Il nostro capoluogo è sulla buona strada (62% nel 2010) e ci può arrivare a breve, tenendo conto che la riorganizzazione della raccolta verrà completata nel corso del 2011. Il sindaco Andreatta ci crede o no in questo obiettivo?

Secondo aspetto, l’impianto di trattamento del residuo secco. Le due amministrazioni evitino di blindare il prossimo bando di gara sulla tecnologia dell’incenerimento, soluzione industriale obsoleta e superata, che deresponsabilizza i cittadini (minor impegno nella RD) e che comporta l’emissione nell’aria di polveri molto sottili (nanoparticelle, PM3, ecc.) e rischiose per la salute di adulti e bambini, specie in un territorio delicato come la Valle dell’Adige. Valutiamo anche la soluzione che propongono i Comuni di Lavis e Mezzocorona (studio Cerani), con la realizzazione di alcuni impianti di estrusione con produzione di sabbia sintetica per l’edilizia. Le soluzioni di trattamento meccanico-biologico (TMB) hanno referenze attive in Europa e nel mondo (Sidney), oltre che in Italia. Anzichè escludere questa soluzione, si può introdurre nel bando un apposito requisito di capacità tecnica che deve essere soddisfatto dal proponente.

Facciamoci guidare dal buon senso della conoscenza e apriamo la porta del confronto.

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