Pesticidi in Val di Non
L’uso continuo di pesticidi di sintesi nella frutticoltura intensiva della Val di Non, minaccia seriamente la salute dei suoi residenti. In Trentino vengono usati circa 58 kg. ad ettaro di pesticidi, 9 volte la media nazionale. Le sostanze usate attualmente nella frutticoltura della Val di Non, comprendono anche principi attivi tossici (T) e molto tossici (T+), sostanze che contaminano orti, giardini, e il nostro corpo (nelle urine, in particolare dei bambini, sono stati riscontrati valori elevati di pesticidi).
I principi attivi rilevati nelle analisi ambientali e biologiche agiscono negativamente sulla salute umana (soprattutto dei bambini) e degli animali, causando, in molti casi, malattie del sistema endocrino (pancreas, diabete, tiroide, ecc.), nervoso (Parkinson, Alzheimer), riproduttivo e varie patologie tumorali (linfomi, leucemie, prostata). Nei periodi dei trattamenti si ha una limitazione della qualità della vita e si crea una conflittualità fra agricoltori e cittadini.
Tali affermazioni non nascono dall’emotività della gente: sono documentate scientificamente, statisticamente e riferite dai residenti. Certo è che questa tipologia di agricoltura è indiscutibilmente nociva. L’agricoltura biologica e biodinamica rappresenta il rimedio alternativo, perché tutela la salute, rispetta l’ambiente e la biodiversità. Rimedio che sarebbe applicabile in tempi relativamente brevi, inserendo per esempio, almeno vicino alle abitazioni e ai luoghi sensibili, coltivazioni biologiche di mele o altre, senza aspettare gli studi del genoma e spendere inutilmente denaro pubblico.
Il nostro comitato, sollecitato anche dalla volontà di molti agricoltori nonesi, da tempo propone l’agricoltura biologica nella frutticoltura della Val di Non; una richiesta sempre ignorata sia dalle organizzazioni produttive che dalla PAT. L’Azienda sanitaria, a sua volta, non ha mai fatto uno studio tossicologico, limitandosi ad effettuare un’indagine, per confermare la contaminazione ambientale e biologica dovuta alla deriva dei pesticidi. La Giunta Provinciale ha archiviato l’argomento, emanando nel maggio scorso, delle “linee-guida” ad uso dei comuni, per regolamentare i trattamenti fitosanitari in prossimità delle abitazioni; linee-guida i cui contenuti, oltre ad essere inefficaci, non sono mai stati documentati scientificamente né definiti consultando le popolazioni interessate. Probabilmente si è preferito soddisfare il consenso elettorale che risolvere un problema che tuttora costituisce per la valle una grave situazione di rischio sanitario.
Noi siamo fermamente decisi ad ottenere dalle istituzioni coinvolte delle risposte concrete per tutelare la salute della popolazione, minacciata dai pesticidi usati nella frutticoltura. Allo scopo, prossimamente, organizzeremo dei pubblici incontri informativi di carattere tecnico-medico-scientifico per tutti i cittadini, oltre a monitorare con adeguate analisi la contaminazione ambientale e biologica dovuta ai pesticidi.