TAR del Trentino, quando la politica deborda
Un Convegno di QT sull'anomalia delle nomine politiche al TAR, i controllati che condizionano i controllori.
L’Autonomia che fa male è il titolo. Sottotitolo, Il caso del TAR del Trentino, anomalia della Giustizia Amministrativa.
E’ questo il Convegno che Questotrentino sta organizzando: a Trento, nella Sala Conferenze della Facoltà di Giurisprudenza, il 29 settembre, ore 9:15.
Il tema riguarda l’anomalia, stridente, della nomina politica in un organo preposto al controllo dell’operato degli amministratori: è infatti il Consiglio Provinciale a nominare due giudici del TAR, cioè chi controllerà le amministrazioni comunali e quella provinciale. Insomma, la politica che allarga la propria sfera d’influenza, andando a condizionare proprio le istituzioni preposte al suo controllo.
Che questo non sia poi un discorso teorico, lo si è visto recentemente. A giudice del TAR era stata ventilata la nomina dell’on. Giuseppe Detomas, della Margherita, non rieletto alle politiche dello scorso anno: quindi la maggioranza che nomina uno dei suoi, con la magistratura amministrativa ridotta a contentino per i candidati trombati. Forse era troppo: si ripiegò allora sulla dott.ssa Alma Chiettini, peraltro dipendente del Consiglio Provinciale.
Come si può vedere, anche nella scelta delle persone, ci si trova di fronte a un sovvertimento dell’equilibrio tra le istituzioni e i poteri. A danno dei cittadini: che nel nostro ordinamento, proprio nella giustizia amministrativa possono trovare una difesa da eventuali straripamenti del potere politico (a questo proposito, esemplare è stato il caso delle edificazioni selvagge sulla collina di Trento, dove è stato proprio il Tar a riconoscere i diritti di un gruppo di cittadini e a porre un alt allo stravolgimento delle regole in atto nel Comune di Trento).
In questi mesi inoltre, l’argomento acquista particolare risalto all’interno delle attuali dinamiche di gestione del potere: con l’esecutivo che, dopo aver compresso ed umiliato l’autonomia della struttura provinciale ridotta a dire sempre di Sì (vedi Ambiente: una politica senza bussola), tende a dilatare i propri poteri su altri ambiti istituzionali, ad iniziare proprio da quelli preposti alla funzione di controllo.
Tutto questo avviene in nome dell’Autonomia; come peraltro sempre in nome dell’Autonomia e della specificità territoriale si cerca di ostacolare i tentativi, magari incerti, di rinnovamento della politica (vedi il caso Partito Democratico-primarie, di cui diffusamente parliamo in La vittoria di Dellai, la sconfitta del Trentino).
Ma tutto questo è costituzionale? Può essere accettato a cuor sereno dalla comunità?
Nel nostro convegno intendiamo affrontare il tema innanzitutto da un punto di vista tecnico, con l’intervento di vari giuristi che dibatteranno l’argomento. E poi apriremo la discussione alle forze politiche e ai cittadini che vorranno intervenire.
Perchè riteniamo che anche la società debba farsi sentire, e non si possa consegnare un tema di tale portata ai meri rapporti di forza della politica.
Documentazione
Il convegno registrato
Relazioni, interventi e dibattito in formato MP3.
Presentazione (di Ettore Paris, direttore di QT)
Relazioni:
Avv. Renato Ballardini (già membro della Commissione dei 12 e presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati)
Avv. Fabio Cassola (autore di saggi giuridici in materia costituzionale)
Avv. Gianluigi Ceruti (già deputato, proponente della legge quadro sulle aree naturali protette)
Dibattito: Carlo Ancona (Giudice per le Udienze Preliminari al Tribunale di Trento) Francesco Borzaga (presidente del Wwf di Trento) Maddalena Di Tolla (presidente di Legambiente del Trentino) Francesco Mariuzzo (Presidente del TAR di Trento) Rita Cimadom (consigliere comunale di Fornace) Carlo Biasi (consigliere comunale di Trento) Bruno Firmani (consigliere comunale di Trento) Giovanna Giugni (insegnante) Mauro Nones (vice-presidente dell'Enpaa) Andrea Di Francia (avvocato) Piera Pegoretti.