La circolare, la censura, l’assessore
Un'incredibile circolare della Asl vuole tappare la bocca ai medici. Chi ne è l'ispiratore?
Inusitato diktat dell’Azienda Sanitaria: che con una circolare del direttore Favaretti intima ai medici di chiedere preventiva autorizzazione all’Azienda per poter partecipare "a dibattiti e convegni di carttere politico-sociale". Secondo ogni evidenza si tratta di un grottesco tentativo di censura preventiva, che cozza "contro l’art. 13 della Carta Costituzionale, che tutela ogni cittadino in ordine all’insopprimibile diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero" come scrive l’Ordine dei Medici, in un indignato comunicato.
Il giorno dopo interviene l’assessore alla sanità, il diessino Remo Andreolli (quello che da segretario del partito prima ha fatto le primarie, poi le ha buttate nel cestino). In pieno appoggio a Favaretti: "è una disposizione che sa di censura – concede l’incredibile assessore – ma che si rende necessaria affinché i medici si attengano alla linea politica dell’azienda per cui lavorano". Insomma, i medici non possono dissentire dall’assessore.
Dentro i Ds i maligni dicono che la circolare censoria sia più da attribuire ad Andreolli che a Favaretti, perché è più il politico che teme le contestazioni dei medici a un assessorato alla sanità che fa acqua da tutte le parti. Non sappiamo se credere a tali voci: di certo (pur dando all’assessore i riconoscimenti che eventualmente merita, vedi su questo numero Un’alternativa possibile) la vicenda del diktat non può che sottolineare le difficoltà della conduzione di Andreolli della Sanità, e la sua scarsa creanza politica nell’affrontarle.