Menù
Home
QT
Questotrentino
Mensile di informazione e approfondimento
Utente
Cerca

Via libera agli OGM

E inoltre: pubblicità occulta in Tv e spese di spedizione delle bollette.

Diversi consumatori ci hanno chiesto un parere in ordine agli Organismi Geneticamente Modificati. La questione è diventata di estrema attualità alla luce della recente, grave e sbagliata decisione, a nostro parere, da parte dell’Unione Europea, che ha dato il via libera dato all’importazione di mais transgenico BT 11. E’ da tempo infatti che la grande multinazionale americana Monsanto stava premendo affinché anche l’ Europa si decidesse ad importare prodotti di mais geneticamente modificati; e con la decisione assunta in questi giorni dall’UE essa ha raggiunto il suo obbiettivo.

Vogliamo ribadire che ciò che ci preme in primo luogo, in tema di alimentazione, è la salute dell’uomo, e vorremmo che tale aspetto assieme a quello etico prevalesse su quello economico. A proposito di OGM, un minimo di precauzione occorrerebbe, poiché scientificamente non si hanno certezze sulla totale innocuità di tali organismi. A titolo di esempio, senza voler lanciare inutili allarmismi, sappiamo che alcune farfalle che mangiano semi OGM muoiono sul colpo (ciò è stato constatato da alcuni scienziati), inoltre non vorremmo che prodotti alimentari realizzati con dna di tarantole e calabroni finissero sulla tavola dei consumatori!

Ci auguriamo per lo meno che l’obbligo di etichettatura previsto dal 18 aprile scorso venga rispettato rigorosamente, ovvero che sull’etichetta venga messo a chiare lettere che si tratta di un prodotto geneticamente modificato, e pertanto che i consumatori possano scegliere evitando, finché non si avrà la sicurezza della loro innocuità, di acquistare cibi OGM.

Pubblicità occulta in TV. L. S. di Rovereto si dice stupito e incredulo di fronte ai dati riportati dalla stampa nazionale in ordine alla pubblicità occulta nelle reti Rai e ci chiede se abbiamo intenzione di intervenire.

Il nostro lettore ha ragione, il Corriere della Sera del 20 maggio ha rivelato i dati emersi da un dossier sulla pubblicità occulta nelle reti Rai, dati che fissano il fatturato di tale pubblicità, solo nella stagione televisiva 2003/2004, a 81 milioni di euro.

E’ una cifra spropositata, guadagnata da chissà quali soggetti a discapito degli abbonati, vittime di messaggi pubblicitari inseriti in maniera scorretta nelle varie trasmissioni.

Quella della pubblicità occulta è una pratica già da tempo nel mirino delle associazioni dell’Intesa, che da anni denunciano violazioni delle norme, ottenendo numerose condanne contro i responsabili. Anche per gli episodi di questi giorni l’ Intesa dei consumatori ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, affinché la magistratura acquisisca il dossier sulla pubblicità occulta in Rai e accerti quali e quante violazioni siano state compiute, e da chi.

Spese di spedizione delle bollette. Oltre al caso dell’Enel (trattato alcuni numeri addietro), che ha ricevuto la diffida dell’Autorità per l’energia affinché predisponga misure per consentire all’utente di pagare gratuitamente le bollette senza l’onere delle commissioni, c’è ora quello della Telecom, condannata a restituire le spese di spedizione della bolletta (vedi Telefono e televisore). La società telefonica impone infatti 0,20 euro per spese di spedizione ad ogni bolletta; le bollette sono bimestrali, quindi ogni utenza pagherà in un anno 1,2 euro.

1,2 per 21.000.000 (utenti Telecom 2003) = 25.000.000 euro all’anno ingiustamente sottratti ai consumatori.

Il Codacons aveva intentato il ricorso dinanzi al Giudice di Pace di Catanzaro per conto di un utente calabrese, che contestava l’addebito in bolletta di 0,20 euro a titolo di spese di spedizione. Nel caso specifico il giudice ha condannato la Telecom alla restituzione degli 0,20 euro.

Si tratta di una sentenza che può essere applicata in tutti quei casi in cui una società, una banca, un ente, ecc., addebitano all’utente le spese di spedizione delle bollette, degli estratti conto, ecc.

Sul sito del Codacons (www. codacons.it) si trova un modello scaricabile gratuitamente per presentare dinanzi alle autorità ricorso analogo a quello che ha portato alla clamorosa condanna della Telecom.