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Politici, privilegi e faccia tosta

La campagna de L'Adige contro i privilegi dei consiglieri provinciali. E l'indecoroso voltafaccia di questi, prima e dopo il voto.

E così alla fine L’Adige ha perso la pazienza. Tutto era iniziato in campagna elettorale, quando il quotidiano aveva lanciato un’iniziativa particolare: far sottoscrivere ai candidati un impegno a presentare, entro sei mesi dall’elezione, un disegno di legge per ridimensionare alcuni privilegi: con l’abolizione dell’aggancio automatico dell’indennità a quella dei parlamentari; l’elevazione a 65 anni dell’età minima per godere del vitalizio; vitalizio ridotto a un massimo di 3000 euro (netti) al mese. I candidati, forse per l’evidente buon senso delle proposte, forse anche perché sembrava controproducente non aderire, sottoscrissero in massa. E così, fra gli attuali eletti, ben 30 hanno preso quell’impegno.

Ora L’Adige è passato all’incasso. Verificando a che punto siano le previste iniziative legislative. Perché oramai lo si sa: ad ogni legislatura c’è sempre qualche consigliere che presenta dei ddl limitanti i noti privilegi; ma poi l’iniziativa finisce nel nulla, si arena nelle paludi di aula, commissioni, mancanza di numero legale ecc.

Ed ecco quindi che il quotidiano suona la sveglia: questa volta c’è una cospicua maggioranza che ha pubblicamente sottoscritto l’impegno; cosa sta facendo?

E qui casca l’asino. Perché le risposte degli interpellati, tutti sottoscrittori dell’appello, sono francamente vergognose.

Udite udite. Mario Magnani (Margherita) presidente del Consiglio regionale: "La moralizzazione della vita politica non passa solo da vitalizi e indennizzi..." così, visto che non è solo lì il problema, non risolviamo neanche quello "non si può usare la demagogia" eccola la parola magica, "demagogia", pronunciata ogni volta che si parla di privilegi "del resto chi si allontana dal proprio lavoro per dieci anni non può essere penalizzato..." e qui siamo al vittimismo vergognoso, di chi spaccia come "penalizzazione" uno stipendio di 6.000 euro mensili più benifit e vitalizi: ma Magnani, quanti soldi prendeva da medico?

Giacomo Bezzi (Patt) presidente del Consiglio provinciale: "è necessario garantire a chi esercita queste importanti funzioni a nome e su designazione del popolo (un bla bla per dire "consiglieri") condizioni di economia e indipendenza economica (ci risiamo) senza le quali finiremmo per riservare ai privilegiati per censo la possibilità di rappresentare i cittadini..." insomma i consiglieri sono alla fame, i 6.000 euro sono una miseria, solo i ricchi, che hanno altre entrate, possono permettersi il lusso di rappresentare i cittadini.

Marcello Carli (Udc) presentatore di uno dei ddl di modifica dei vitalizi: "Si deve lasciar perdere la demagogia" te pareva... "non bisogna aver fretta" campa cavallo.

Giorgio Casagranda, capogruppo della Margherita: "Visto che la questione è di competenza regionale (perché? Giustamente viene rilevato che i consiglieri nelle due province sono eletti con modalità diversificate, e analogametne potrebbero essere retribuiti) dovremo parlarne con i nostri alleati, la Svp prima di tutto" ah, ecco: la Svp è sempre stata contraria a un ridimensionamento degli emolumenti, e così si sta tranquilli.

Infine Mario Malossini (Forza Italia) che invero l’appello non l’aveva firmato: "l’importante non è quanto uno prende, ma quanto uno si impegna" buona questa! E chi stabilisce l’impegno? Malossini propone di decurtare vitalizi e indennità ai consiglieri svogliati? "E’ fondamentale la chiarezza e la trasparenza" non male per uno che è stato beccato con centinaia di milioni su conti correnti intestati al cane della segretaria.

Sinceramente, la campagna de L’Adige contro i privilegi dei politici l’avevamo ritenuta giusta, ma non ci aveva entusiasmato, ci sembrava un bersaglio troppo facile, scontato. Però, dopo l’impudenza di queste risposte, il vuoto, l’arroganza che denotano, l’evidente riduzione della politica a mera promozione sociale e arricchimento personale, ci sembra assolutamente doverosa.

E doverosa è stata la reazione del quotidiano. Che ha deciso di pubblicare ogni giorno, in testa a una delle pagine centrali, una manchette con il count-down dei giorni trascorsi dalle elezioni, e di quelli che mancano alla scadenza dei sei mesi entro cui i sottoscrittori – riportati per nome e partito – si erano impegnati a rimediare ai suddetti privilegi. Lo stile è quello – lo ricorderanno i nostri lettori di lunga data – che negli anni ‘80 Questotrentino adottò per contare il tempo passato da quando l’allora Procuratore della Repubblica Simeoni con un improvvido OK il prezzo è giusto spacciò per assolutoria una perizia (peraltro rinchiusa in un cassetto) sullo scandaloso acquisto delle 3 Torri della Provincia effettuato dal presidente Flavio Mengoni. La nostra campagna, dopo innumeri vicende giudiziarie, si concluse con la fine della carriera politica di Mengoni e la rimozione di Simeoni.

Porgiamo a L’Adige altrettanti, sinceri auguri.