Skiantos telematici
Intervista con Roberto "Freak" Antoni, leader del gruppo degli Skiantos.
Nella notte dopo il concerto trentino degli Skiantos più in forma che mai, ci siamo lanciati in un’intervista demenziale ma non troppo, con Roberto "Freak" Antoni, il leader del gruppo, per sapere cosa sta covando con i suoi ragazzi cattivi. "Entreremo di prepotenza - spiega il Freak -nella libidine telematica dei navigatori patiti della ragnatela".
E come farete?
"Con il progetto Virus, nato da un’idea del nostro chitarrista Luca ‘Tornado’ Testoni: si tratta di una canzone, di cui io ho scritto le parole, che descrive ed analizza un virus telematico nella sua cattiveria ed antipatia. Abbiamo poi coinvolto Saul Saguatti, regista, grafico e videomaker bolognese, legato al centro sociale ‘Link’, che ha già curato due nostri video: in questo noi siamo delle caricature fumettizzate, ben riconoscibili, e interpreteremo la parte di piccoli virus, come quelli che girano in rete".
In pratica cosa succederà?
"Che metteremo in rete questo progetto Virus, attraverso il server Vitaminic che si occupa di musica, e attraverso quest’impresa telematica di Milano avremo la possibilità di espanderci".
Quale sarà l’effetto di questa vostra spedizione virtuale?
"Quello di rompere le scatole, infastidire, provocare reazioni di insofferenza, impazienza e disappunto, come del resto abbiamo sempre fatto".
Ma perché passare per il computer?
"Crediamo che alla maggior parte delle persone che comunicano con il computer a tutto il resto del mondo, manchino le cose da dire. La grande voglia di tecnologia infatti è motivata dal desiderio di non essere indietro rispetto ai tempi, ma senza avere un reale bisogno di usarla. E questo ci delude e ci demoralizza perché è un abboccare all’amo di sovrastrutture e di miraggi. Noi vogliamo dare fastidio a tutto questo mettersi sull’attenti della gente alle parole d’ordine, senza autonomia di giudizio e di interpretazione".
Dopo questa immersione tecnologica quali sono invece i progetti di ‘Freak’ Antoni?
"Vorrei dedicarmi alla meditazione trascendentale per rafforzare la mia maturità spirituale: vorrei diventare un asceta per tendere alla santità".
Ma gli Skiantos non sono sempre stati atei?
"Io ho sempre avuto il sentore che esista un’energia che chiamiamo Dio, anche se l’immagine religiosa del vecchio con la barba bianca mi sembra assolutamente impropria. In questo, e non su altre cose, sono d’accordo con i musulmani che proibiscono l’immagine terrena di Dio. Noi abbiamo inventato un’immagine di Dio a nostra immagine e somiglianza, che è fuorviante perché a nostra misura e quindi con gli stessi nostri limiti".
Come sarebbe il suo dio?
"Un dio incerto, e la mia ricerca è tormentata e difficile, visto che ho aspettative di realizzazione spirituale che però tardano ad arrivare sulla strada della santità alla quale tendo".
Ma da cosa nasce questa urgenza?
"Dal voler essere preparati ad una dimensione solitaria che la morte ci riserva. Ma anche nella vita il nostro destino è quello di essere profondamente soli, allora dobbiamo cercare le motivazioni più profonde dentro di noi, altrimenti saremo sempre vulnerabili, come in effetti siamo, se non ci prepariamo ad affrontare la solitudine esistenziale, peraltro sempre frustrata dall’illusione. Inoltre, in un mondo di speculazioni in borsa, invece di seguire l’esempio di certi politici ricchi, potenti, che prendono tutto, io voglio semplicemente raggiungere la perfezione dell’essere umano e diventare illuminato e santo".