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E se il bambino non nasce

Alcune perplessità in merito al “Pacchetto previdenza” regionale.

Alcuni utenti ci hanno segnalato la contraddittorietà della normativa regionale in merito al cosiddetto "Pacchetto Previdenza".

Nel "Pacchetto Previdenza" regionale è contemplato il cosiddetto assegno di natalità, un sussidio in un’unica soluzione pari a 4.370.000 lire concesso in occasione della nascita di un figlio, di un’adozione, o di un affidamento preadottivo; possono beneficiarne quelle donne che non siano iscritte a qualche forma di previdenza obbligatoria.

Fin qui nessun problema; le incertezze sorgono invece quando andiamo a vedere le scadenze, stabilite dalla legge regionale, per usufruire del beneficio previdenziale. Infatti, mentre per chi nasce tra il 9 dicembre 2000 e l’8 giugno 2001 l’assicurazione deve essere fatta almeno 6 mesi prima della nascita, per chi nasce dopo l’8 giugno 2001 deve essere fatta almeno un anno prima della nascita. Il quesito è questo: la madre, il cui nascituro dovesse nascere ad esempio in settembre 2001, sarebbe esclusa dal beneficio di natalità, perché avrebbe dovuto effettuare il versamento un anno prima, mentre, nel momento in cui è rimasta incinta, la legge prevedeva l’assicurazione sei mesi prima della nascita!

Il versamento dell’assicurazione un anno prima della nascita sembra poi piuttosto assurdo, poiché non è detto che la donna resti incinta o che il nascituro venga alla luce!

Al quesito che gli abbiamo posto, l’assessore regionale competente dott. Richard Theiner ha così risposto: "Per eventi precedenti a tale data (8 giugno 2001, n.d.r. ) le diverse anzianità assicurative richieste avevano solamente il significato di non penalizzare soggetti che le nuove disposizioni avrebbero da subito potuto escludere. Mi riferisco ad esempio a donne che, se già incinte, per quel figlio di cui erano in attesa, sarebbero immediatamente state escluse se da subito fosse stata richiesta l’anzianità assicurativa di un anno". In pratica ci si chiede se tutte le donne che avranno un figlio dopo l’8 giugno 2001 e per le quali si chiede l’assicurazione sei mesi prima della nascita avranno diritto all’assegno di natalità oppure verranno escluse, in quanto, secondo la disposizione regionale, avrebbero dovuto sottoscrivere l’assicurazione un anno prima della nascita!

La risposta dell’assessore ci sembra evanescente.

Il secondo quesito riguarda l’assurdità e la vessatorietà della richiesta di un anno dalla nascita per l’assegno di natalità; tale richiesta appare assurda, perché non si sa se la donna resterà incinta; inoltre il bambino potrebbe non venire alla luce.

A questo proposito l’assessore Theiner ha così risposto: "L’anno di anzianità assicurativa è motivato dalla natura previdenziale e non assistenziale dei benefici regionali; peraltro, per evitare penalizzazioni alla madre che nel suddetto intervallo di tempo potrebbe anche non rimanere incinta, si è ritenuto di far pagare all’adesione la contribuzione minima, che attualmente è di lire 50.000".

In conclusione, ci sembra che il legislatore regionale dovrebbe garantire ai cittadini una maggiore chiarezza normativa. Per quanto riguarda il primo quesito, è necessario che gli utenti vengano rassicurati dal fatto che la sanatoria, sostenuta dall’assessore, garantirà tutte le donne che si trovano a cavallo tra una disposizione legislativa e l’altra senza dover subire penalizzazioni.

Quanto al secondo quesito, per evitare vessazioni o considerare una gabella le 50.000 lire da pagare all’atto dell’adesione, si potrebbe introdurre nella legge una nota con la quale si rassicura l’utente del fatto che, in caso di mancata nascita dopo l’anno, la somma versata verrà restituita.

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