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QT n. 12, dicembre 2023 Trentagiorni

Comunità di Fiemme: un nuovo presidente

Sembrava inamovibile lo storico presidente della Comunità territoriale di Fiemme, Giovanni Zanon, invece si è dimesso: non per godere della pensione come annunciava un anno fa, ma perché ha trovato spazio come presidente della casa di riposo di Tesero. Un uomo utile in tutte le stagioni, governi il centrosinistra o la parte opposta, sempre supino verso chi regge lo scettro del potere: ha tenuta nascosta ai cittadini di Fiemme, per oltre un anno, la notizia che si stava lavorando per un progetto di finanza del nuovo ospedale, dal gennaio 2020 a tutto il 2021.

La sua sostituzione sembrava essere un’impresa. Durante la sua lunga presidenza è maturata e si è consolidata la divisione fra gli interessi dei comuni della bassa Fiemme e quelli dell’alta.

L’asso nella manica per uscire da una situazione che sembrava destinata a accentuare il conflitto è stato individuato in Fabio Vanzetta, per 15 anni sindaco di Ziano, sostituito da una sua fedele comparsa, assessore in Comunità di valle, vicepresidente della Azienda di promozione turistica (15 anni anche qui). Insomma, un personaggio politicamente solido. Un tempo vicino ai contenuti della sinistra e dell’ambientalismo, ancor oggi è rimasto coerente nel sostenere la proposta della ferrovia Trento-Canazei. Altre coerenze, come conferma in alcune interviste, sono invece andate perdute. Certo, nelle prime dichiarazioni afferma di portare lo spirito cooperativo, anche se in questi anni è stato uno dei protagonisti nell’alimentare la frattura politica fra alta e bassa valle di Fiemme.

Paolo Vanzetta

A suo dire destra e sinistra oggi sono concetti politici superati: ritiene che il futuro sia riservato alle sole esperienze civiche. Così ci può stare di tutto, la navigazione è libera, anche affiancare il Progetto Trentino dell’immancabile Silvano Grisenti senza esserne parte.

C’è tempo per valutare il suo operato. Certo, sarà un percorso impegnativo: la valle è coinvolta nelle prossime olimpiadi invernali, i lavoratori e i giovani che non trovano alloggio e devono scappare, l’edilizia pubblica è scomparsa da ogni calendario. Sul futuro strutturale dell’ospedale Vanzetta mostra di essere propenso a un edificio nuovo: tanto, afferma, il consumo di suolo non è un problema, venti ettari di territorio agricolo si recuperano altrove. Paesaggio, sicurezza idrogeologica e cambiamenti climatici sembra non siano più temi presenti nella sua agenda.

Al di là di questa stringata analisi, cosa emerge dalla valle? Sicuramente l’incapacità di investire in nuovo protagonismo politico. Il consigliere provinciale uscente, l'impiantista Pietro De Godenz, ha lavorato al meglio per sostenere i poteri forti: assieme a Mario Tonina ha portato Progetto Trentino nel cuore del nuovo PATT e ha fatto eleggere in Consiglio Provinciale la sindaca uscente di Predazzo, Maria Bosin. Nella sua concretezza amministrativa, come ama ripetere basata sul fare, Fabio Vanzetta non dista molto dalla visione politica di De Godenz e di un direttore d’orchestra che sa mantenersi invisibile. Che si tratti di Silvano Grisenti?

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