Il problema dei diritti operai
La vertenza sindacale alla Luxottica di Rovereto.
La Luxottica di Leonardo Del Vecchio l'aveva annunciato ai primi di dicembre : "Nell'ambito di un complessivo progetto di razionalizzazione societaria e organizzativa del Gruppo " aveva predisposto "il progetto di fusione per incorporazione di La Meccanoptica Leonardo S.p.A. in Luxottica S.p.A.
II 26 gennaio l'annuncio ufficiale: l'azienda roveretana di via Caproni viene assorbita nella Luxottica e la sua sede legale si sposta dalla città della quercia ad Agordo in provincia di Belluno. CISL, CGIL e RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria ) si ribellano e decidono di rispondere con scioperi a scacchiera e a sorpresa anche di mezze ore per 160 turni, in modo da coinvolgere in pratica tutti i lavoratori.
Come si spiega una simile reazione, visto che il gruppo di Agordo ha assicurato che "non vi saranno ripercussioni negative sul piano occupazionale per la struttura di via Caproni" e che, tra l'altro, i lavoratori occupati sono passati dai 330 del 1995 ai 530 di oggi ? Vediamo.
Nel 1995 la Meccanoptica Leonardo, azienda del Gruppo Luxottica dal 1981, firmò col sindacato metalmeccanici di CGIL e CISL un accordo che prevedeva un investimento di 15 miliardi e l'assunzione di 200 lavoratori entro il 1998, ottenendone in cambio il blocco del contratto aziendale fino al 1999. In realtà il sindacato, in cambio di moderazione salariale, riuscì a strappare un altro risultato: il mantenimento alla Meccanoptica del contratto dei metalmeccanici. Cosa non secondaria, dal momento che fu subito chiara nel '95 l'intenzione dell'Azienda di sostituirlo con quello dei tessili, a cui fa riferimento il settore dell'occhialeria; cosa che avrebbe significato non solo una riduzione salariale, ma anche un peggioramento normativo su più di un aspetto (vedi scheda). Perciò quando il Gruppo di Del Vecchio, in dicembre, comunica il progetto di assorbimento della azienda roveretana nella Luxottica e la volontà di applicare anche ai lavoratori della Meccanoptica il contratto dell'occhialeria, sia la FIM che la FIOM si ribellano richiamando gli accordi del '95 con i quali, proprio per mantenere il contratto dei metalmeccanici, i lavoratori accettarono il blocco della contrattazione aziendale.
"Naturalmente non è compito del sindacato esprimere giudizi sugli assetti societari di un 'azienda - ci dice Maurizio Manzana della FIM-CISL - ma il far discendere da questi assetti conseguenze sulle norme contrattuali è qualcosa che non possiamo accettare. Negli incontri che abbiamo avuto con l'azienda ci è stato detto che dall'I0 gennaio 1999 (data di scadenza del contratto dei metalmeccanici), questo contratto non avrà più applicazione. E' vero che la legge prevede che per i trasferimenti e le acquisizioni d'azienda l'acquirente debba mantenere l'applicazione dei contratti in essere fino alla loro scadenza senza aggiungere che debba essere mantenuto; ma qui siamo di fronte ad una interpretazione assolutamente restrittiva della legge.
Un altro aspetto grave è che ai lavoratori della Meccanoptica non si vogliono più riconoscere nemmeno gli istituti della contrattazione aziendale costruiti in 40 anni di lotte nelle aziende di Rovereto, in particolare la 14a. mensilità e i superminimi collettivi (268.000 lire)".
In sostanza, l'obiettivo della Luxottica è quello di applicare dal primo gennaio 1999 il contratto nazionale dell'occhialeria che, come risulta dalla scheda che pubblichiamo, è fortemente penalizzante rispetto a quello dei metalmeccanici.
Quello che si coglie nelle parole dei lavoratori, oltre ad una inevitabile rabbia, è un senso di sconcerto.
Ci dice Antonio Bussola, uno dei delegati che partecipò alla vertenza del '95: "Ma come è possibile un atteggiamento di questo tipo da parte di un 'azienda che da noi ha ricevuto solo serietà e impegno ? Qui si tratta di una fabbrica che solo a Rovereto ha fatto una media di utile netto pari a 5 miliardi all'anno". E aggiunge: "Non è stato facile nel '95 dire ai lavoratori, che come si sa non sono dei nababbi, che a un 'azienda con un utile netto di 50 miliardi negli ultimi 10 anni bisognava cedere il blocco della contrattazione aziendale per 5 anni. Eppure l'abbiamo fatto in nome di una responsabilità che rivendichiamo come merito".
Bisogna infatti ricordare che gli accordi del '95 avevano visto schierati a favore dell'accordo solo 160 lavoratori su 275 votanti, provocando una frattura non da poco. E oggi, di fronte a questo nuovo tentativo della Luxottica, il sindacato lascia capire che ci sono problemi seri di governabilità interna e che perciò ben poco senso ha per la stessa azienda irrigidirsi su una scelta di questo tipo.
Anche perché, al di là di ogni considerazione, questo significherebbe per 530 lavoratori una riduzione consistente dei livelli salariali e, in generale, un peggioramento delle condizioni contrattuali.
Non si tratta nemmeno più di stare fermi, ma di arretrare a condizioni di lavoro e salariali peggiori. Né appare convincente l'argomento secondo cui si tratta di uniformare il trattamento contrattuale a quello del resto del gruppo, perché si approderebbe al principio del livellare al punto più basso. "E per fortuna che Del Vecchio non ha aziende in qualche Paese dell'est europeo, altrimenti che cosa ci proporrebbe ?" - ci dice un operaio.
Tra l'altro - dicono ancora al sindacato -"il costo della vita a Rovereto è più alto rispetto al bellunese" e dunque l'idea del mantenimento di una contrattazione diversa ha una sua ragion d'essere, visto anche che ci si trova di fronte non ad un'azienda in crisi, ma ad una attività in ottima salute.
Diverse ragioni, insomma, hanno spinto i lavoratori della Meccanoptica alla mobilitazione e a cercare un contatto diretto anche coi lavoratori del bellunese ai quali oggi (mercoledì 18 febbraio) i lavoratori di Rovereto, partiti con tre pullman, distribuiranno un volantino in cui spiegano le loro ragioni. E proprio mentre scriviamo il gruppo di Del Vecchio ha invitato il Sindacato roveretano e le Rappresentanze aziendali ad un incontro per "approfondire elementi che
consentano di avviare una composizione della vicenda", come dice il fax che abbiamo sotto gli occhi. Cosa questo significhi lo si potrà capire solo nei prossimi giorni.