Una pagina da manuale di giornalismo
L'Alto Adige del 7 febbraio dedica un'intera pagina alle vicende della politica trentina. Senza alcuna firma, forse perché l'autore se ne vergogna; e invece è una pagina da manuale del giornalismo, su come costruire l'informazione riportando tutte cose vere, ma assemblate in maniera tale da arrivare a una verità fortemente tendenziosa.
L'oggetto è il tentativo di costruire in Trentino la Sinistra Federata, la versione locale, ma più ampia ed ambiziosa, della Cosa2 di D'Alema.
"Sinistra senza frontiere" - è il titolo, positivo, dell’Alto Adige: ma subito occhiello e sottotitolo mettono in guardia: "Si presenta la nuova federazione, ma i no sono già molti "; "E nel Pds il malessere interno sale".
L'articolo è tutto imperniato sulle critiche che dall'interno del Pds salgono verso il progetto - audacemente innovatore - del segretario Albergoni. E fin qui niente da dire (è scontato che un'innovazione, se autentica, provochi resistenze; ed è doveroso che la stampa lo registri). Solo che l'Alto Adige va oltre, rincarando oltre ogni misura la dose.
Inizia con un "E fra le voci critiche arriva anche quella di Roberto Pinter, di Solidarietà ", mentre Pinter in realtà comunica l'attenzione del suo partito verso l'iniziativa.
Prosegue, con un articolo a metà pagina intitolato "Manca un progetto forte e partecipato " (occhiello: "Parlano in nome della sinistra. Ma quale?") nel quale viene riesumato l'ex-deputato comunista Alberto Ferrandi, modesto apparatnik della grigia epoca del Pci dei funzionari, da sempre estraneo a qualsiasi "progetto" che non fosse il piccolo cabotaggio di potere, da tempo ritiratosi a vita privata, ma per l'occasione presentato come giudice dei nuovi percorsi della sinistra.
Non basta; subito sotto, c'è la risposta di Rosa Anna Tamanini di Rifondazione Comunista ( "Grazie per l'invito, ma non è interessante"), unico e peraltro scontato rifiuto pregiudiziale al nuovo progetto. E' da notarsi - esempio di malizioso trattamento dell'informazione - come la chiusura del breve pezzo inquadri correttamente il fatto ( "la posizione dei 'rifondaroli ' si conferma quindi di isolamento all'estrema sinistra, mentre i vertici della Quercia tentano di avviare un nuovo percorso di aggregazione"), mentre invece il contesto dell'articolo, il titolo, l'occhiello ( "Per la comunista Tamanini la linea politica del Forum non è chiara e articolata ") presentano il niet di Rifondazione come ulteriore prova del fallimento pidiessino. Quindi amplissimo spazio per i no alla Sinistra Federata.
E per le adesioni? L'Alto Adige vi dedicate (3) righe, dimenticando, fra le altre, le adesioni di una ventina di sindaci dell'Ulivo.
E' finita? No. L'Alto Adige ha ancora spazio: dopo aver descritto il fallimento di Albergoni, presenta l'alternativa: "Socialisti trentini a Roma per la costituente unitaria". E' l'iniziativa dell'on. Mario Raffaeli! (ex Psi) di ricostituire una propria formazione.
Tra Raffaelli e il direttore dell''Alto Adige Fabio Barbieri (a suo tempo di area craxiana) esiste uno stretto rapporto, più volte evidenziatesi sulle pagine del quotidiano. E anche in questo caso, arrivato a parlare di Raffaelli, il giornale di Barbieri ne riporta la posizione pari pari, di fatto facendola propria.
E così il cerchio si chiude.